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Al trasporto in bici neanche le briciole.
Le proteste della fiab (e ... le vostre).

 

Appello per una finanziaria 2002
più attenta alla mobilità ciclistica

Già prima della Ciclostaffetta Bolzano-Roma il Presidente della FIAB Luigi Riccardi, ha inviato una lettera ai ministri delle Infrastrutture e dell'Ambiente ed ai presidenti di Camera e Senato, anticipando la richiesta della FIAB di uno stanziamento di 400 miliardi per la mobilità ciclabile nella finanziaria 2002, richiesta ribadita nella petizione rivolta al Governo ed al Parlamento che la Bicistaffetta ha  consegnato al suo arrivo a Roma.

Nonostante queste richieste, la finanziaria 2002 al momento riporta solo i fondi già previsti dagli stanziamenti delle finanziarie precedenti. Quindi nessuno ne ha tenuto conto, anzi peggio ancora ... per la mobilità ciclistica nessun nuovo stanziamento!!

Pertanto il 2 novembre 2001 la FIAB, con una nuova lettera, quella che segue, il Presidente Luigi Riccardi sollecita nuovamente la questione. Almeno non potranno poi venirci a dire "La bicicletta? Ce ne siamo scordati!"
Chiediamo a tutti quelli che ci leggono di intervenire sui parlamentari locali (magari quello a cui avete dato il voto), chiedendo di prendere iniziative per far stanziare 400 miliardi nella finanziaria a favore della legge 366/98.

Il vice Presidente Lello sforza ha invece scritto ad ANCI ed e UPI per chiedere un loro autorevole intervento a supporto delle richieste della FIAB. Alla lettera ha allegato anche la rassegna stampa della ciclostaffetta.

Segue la più recente lettera del Presidente ai deputati in vista del dibattito parlamentare.


Milano, 2 novembre 2001

Ai Presidenti
del Senato e della Camera

Ai Ministri
delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Ambiente

Oggetto: per una finanziaria 2002 più attenta alle necessità della mobilità ciclistica

Gli inquinamenti dell’aria e da rumore, il consumo di suolo pubblico che sempre più limita ogni altro utilizzo, l’abbassamento del livello di qualità della vita nei centri urbani, sono le conseguenze dell’eccesso della motorizzazione privata.

Occorre un cambiamento nelle abitudini di trasporto, vale a dire un uso più intelligente ed appropriato dei mezzi di trasporto.

La bicicletta - tanto più se integrata al trasporto pubblico - è uno dei mezzi alternativi all’auto, indispensabile per dare un significativo contributo al decongestionamento del traffico urbano, con particolare riferimento agli spostamenti giornalieri sulle brevi distanze (pari peraltro al 40 % degli spostamenti giornalieri).

Le regioni e gli enti locali hanno compiti primari per la programmazione e l’attuazione degli interventi necessari per lo sviluppo dell’uso della bicicletta. Lo Stato può svolgere tuttavia un importante ruolo per orientare le iniziative in materia e per mobilitare le necessarie risorse degli altri livelli di governo.

Anche il cicloescursionismo, vale a dire un comparto del turismo di massa particolarmente rispettoso dell’ambiente, deve trovare il sostegno dei pubblici poteri, tenuto conto inoltre delle positive ricadute, in termini occupazionali e di sviluppo delle economie locali, connesse a questa attività.

La FIAB è particolarmente impegnata in questo settore come partner italiano del progetto della rete europea di itinerari ciclabili Eurovelo, come promotrice della rete nazionale Bicitalia e come consulente di regioni e provincie per le reti sub nazionali.

Per dare impulso alla mobilità ciclistica - sia a livello urbano, sia per la pratica del cicloescursionismo - la Fiab chiede dunque che:

  • a partire dalla legge finanziaria in corso di approvazione, e così ogni anno, vengano destinati non meno di 400 miliardi di lire a favore della legge n. 366/98 sulla mobilità ciclistica e sulla sicurezza stradale degli utenti della bicicletta;

  • il Governo si doti di un Piano Generale della Mobilità Ciclistica - come sollecitato dalla Dichiarazione di Amsterdam sottoscritta lo scorso 22 giugno 2000 nel corso della Conferenza mondiale sul trasporto ciclistico "Velo Mondial" - nel quale siano stabiliti gli obiettivi di sviluppo dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto da raggiungere entro l'anno 2010;

  • venga istituito il Servizio nazionale per la mobilità ciclistica.

La FIAB sottolinea, conclusivamente, come le risorse da impegnare nella promozione della mobilità cilistica siano, tutto sommato, di contenuta entità e risultino ben spese, tenuto conto del rapporto costi/benefici, sicuramente e di gran lunga, più elevato rispetto ad ogni altro comparto degli investimenti nel settore dei trasporti.

Distinti saluti.

Luigi Riccardi Presidente FIAB


Milano, 2 novembre 2001

Al Presidente ANCI
Al Presidente UPI
Loro sedi

 

Oggetto: Finanziaria: 400 miliardi annui alla Legge n. 366/98. Richiesta di intervento.

L’inquinamento atmosferico ed acustico, il consumo di suolo pubblico che sempre più limita ogni altro utilizzo, l’abbassamento del livello di qualità della vita nei centri urbani, i costi diretti ed indiretti degli incidenti stradali sono le conseguenze dell’eccessiva motorizzazione privata.

 

Occorre un cambiamento nelle abitudini di trasporto, vale a dire un uso più intelligente ed appropriato dei mezzi di trasporto.

La bicicletta - tanto più se integrata al trasporto pubblico - è uno dei mezzi alternativi all’auto, indispensabile per dare un significativo contributo al decongestionamento del traffico urbano, con particolare riferimento agli spostamenti giornalieri sulle brevi distanze. Secondo la Commissione Europea il 50% degli spostamenti effettuati ogni giorno in auto non supera i 5 Km. e il 30% non supera i 3 Km. Tali distanze sono percorribili tranquillamente in bicicletta in 20-30 minuti da qualsiasi persona senza particolari capacità fisiche.

Andare a piedi o in bicicletta per almeno mezz’ora al giorno è, tra l’altro, consigliato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per prevenire lo sviluppo di malattie coronariche, diabete, obesità e ipertensione e promuovere il benessere psico-fisico. Creare, quindi, le condizioni di mobilità e di sicurezza affinché il traffico ciclistico quotidiano possa diventare una componete essenziale del sistema dei trasporti urbani a vantaggio dello sviluppo economico, della salute e dell’ambiente è una scommessa per assicurare la vivibilità delle nostre città nei prossimi anni.

Anche il cicloescursionismo, vale a dire un comparto del turismo di massa che non distrugge l’ambiente ma che valorizza le risorse naturali, il territorio e le economie locali con positive ricadute anche in termini occupazionali, necessita del particolare sostegno delle pubbliche amministrazioni. La FIAB è particolarmente impegnata in questo settore come partner italiano del progetto di rete europea di itinerari ciclabili transnazionali “Eurovelo”, come promotrice della rete nazionale “Bicitalia” e come consulente di regioni e province per le reti locali e regionali.

La legge statale sulla mobilità ciclistica, n. 366/98, promossa e voluta dalla FIAB, può dare un forte contributo nello sviluppo di: percorsi ciclabili urbani ed extraurbani, integrazione modale bici e mezzi pubblici, servizi di noleggio, sosta e assistenza, sportelli informativi, itinerari cicloturistici, recupero dei tracciati ferroviari dimessi, campagne di comunicazione. Ma necessita di una diversa attenzione del Parlamento e di tutti i livelli di Governo. Fin’ora le risorse assegnate alla legge n. 366/98 sono state insignificanti: poche decine di miliardi all’anno. Al contrario la risposta degli Enti locali, pur in mancanza di particolari iniziative promozionali a favore della legge stessa, è stata carica di aspettative. Nel solo primo anno di applicazione, circa 1.300 sono stati i progetti preliminari elaborati da Comuni, Province ed altri enti territoriali, per un totale di oltre 1.000 miliardi di investimenti.

Per attirare l’attenzione di opinione pubblica e istituzioni sulla necessità di una politica finanziaria “amica della bicicletta”, la FIAB ha attuato una particolare manifestazione denominata “CICLOSTAFFETTA”: una trentina di propri iscritti ha percorso in bicicletta, dal 25 settembre al 4 ottobre 2001, circa 1.000 Km. da Bolzano a Roma, lungo la Ciclopista del Sole (asse portante di “BICITALIA” e tratto italiano di “EUROVELO”) per portare ai Presidenti di Camera e Senato e ai Ministri dei Trasporti ed Infrastrutture e dell’Ambiente le seguenti richieste:

  • che a partire dalla legge finanziaria 2002, e così ogni anno, vengano destinati non meno di 400 miliardi di lire a favore della legge n. 366/98 sulla mobilità ciclistica e sulla sicurezza stradale degli utenti della bicicletta;

  • che il Governo si doti di un Piano Generale della Mobilità Ciclistica - come sollecitato dalla Dichiarazione di Amsterdam sottoscritta lo scorso 22 giugno 2000 nel corso della Conferenza mondiale sul trasporto ciclistico "Velo Mondial" - nel quale siano stabiliti gli obiettivi di
    sviluppo dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto da raggiungere entro l'anno 2010;

  • che venga istituito il Servizio nazionale per la mobilità ciclistica.

Nelle città dove ha fatto tappa, la ciclostaffetta ha incontrato i rappresentanti di Comuni e Province: tutti hanno condiviso l’iniziativa, assicurando il loro sostegno al riguardo.

Poiché allo stato la finanziaria non prevede nuove risorse a favore della 366, con la presente si chiede un autorevole intervento delle SS.LL nelle sedi opportune a sostegno delle suesposte richieste.

Si allega rassegna stampa della Ciclostaffetta e si resta a disposizione per eventuali informazioni o forme di collaborazione.

Distinti saluti.

Il Vicepresidente
Raffaele Sforza


A tutti I Deputati italiani

Milano, S.Ambrogio 2001

Oggetto: sollecitazione per un adeguato rifinanziamento della legge 366/98

On. Deputato,

gli inquinamenti dell’aria e da rumore, il consumo di suolo pubblico che sempre più limita ogni altro utilizzo, l’abbassamento del livello di qualità della vita nei centri urbani, sono le conseguenze dell’eccesso della motorizzazione privata.

Non vi è dubbio che sia necessario un cambiamento nelle abitudini di trasporto, vale a dire un uso più intelligente ed appropriato dei mezzi di trasporto. La bicicletta - tanto più se integrata al trasporto pubblico - è uno dei mezzi alternativi all’auto, indispensabile per dare un significativo contributo al decongestionamento del traffico urbano, con particolare riferimento agli spostamenti giornalieri sulle brevi distanze (pari peraltro al 40 % degli spostamenti giornalieri).

Le regioni e gli enti locali hanno compiti primari per la programmazione e l’attuazione degli interventi necessari per lo sviluppo dell’uso della bicicletta. Lo Stato può svolgere tuttavia un importante ruolo per orientare le iniziative in materia e per mobilitare le necessarie risorse degli altri livelli di governo.

Anche il cicloescursionismo, vale a dire un comparto del turismo di massa particolarmente rispettoso dell’ambiente, deve trovare il sostegno dei pubblici poteri, tenuto conto inoltre delle positive ricadute, in termini occupazionali e di sviluppo delle economie locali, connesse a questa attività. La FIAB è particolarmente impegnata in questo settore come partner italiano del progetto della rete europea di itinerari ciclabili Eurovelo, come promotrice della rete nazionale Bicitalia e come consulente di regioni e provincie per le reti sub nazionali.

Per dare impulso alla mobilità ciclistica - sia a livello urbano, sia per la pratica del cicloescursionismo - la nostra Federazione, che ha ricevuto da parte di Enti Locali più di una sollecitazione a fare qualcosa al riguardo, le chiede di sostenere l’assegnazione, nell’ambito della finanziaria in discussione alla Camera, di adeguate risorse per l’attuazione della legge 366/98 appoggiando quindi l’emendamento già presentato e che riportiamo in calce a questa lettera.

Solo l’approvazione di un congruo finanziamento della 366 può infatti rendere possibile di venire incontro alla crescente domanda proveniente dagli enti locali che intendono impegnarsi negli inerventi a favore della mobilità ciclistica.

La FIAB sottolinea, conclusivamente, come le risorse da impegnare nella promozione della mobilità ciclistica siano, tutto sommato, di contenuta entità e risultino ben spese, tenuto conto del rapporto costi/benefici, sicuramente e di gran lunga, più elevato rispetto ad ogni altro comparto degli investimenti nel settore dei trasporti.

Le siamo molto grati per l’attenzione.

Con i migliori saluti

Luigi Riccardi

Presidente FIAB

Emendamento n. 1

Art. 35

Al comma 1, Tabella 2, aggiungere la seguente voce:

Legge n.366 del 1998: Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica (settore n.11) Infrastrutture e trasporti: 5.2.3.11 - mobilità ciclistica - cap.8188:

2002 12.000 (anno terminale 2016)

2003 12.000 (anno terminale 2017)

2004 12.000 (anno terminale 2018)

Conseguentemente alla tabella B effettuare le seguenti variazioni:

2002 - 12.000 (anno terminale 2016)

2003 - 12.000 (anno terminale 2017)

2004 - 12.000 (anno terminale 2018)

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