ARCHIVIO: questo è il vecchio sito FIAB (anni 1998 - 2012)

VAI AL NUOVO SITO

 

Home Page

precedenti adesioni


e, come volevasi dimostrare: ciclisti impallinati

Adesione Fiab alla SIRENATA NAZIONALE CONTRO LA CACCIA
domenica 21 settembre 2003


»
Perchè la FIAB aderisce

  • In primo luogo la FIAB è, per statuto, un'associazione ambientalista, anche se opera prevalentemente nel campo della  "mobilità sostenibile".
    In quanto tale è solidale con molte delle battaglie più significative delle altre associazioni ambientaliste.

  • Al di là delle questioni ambientali la caccia interessa negativamente anche chi va in bicicletta. Questa attività rende pericoloso agli escursionisti (tutti, anche quelli in bicicletta) avventurarsi in stradine e mulattiere senza correre il rischio di rimanere impallinati.
    Il godimento del territorio dovrebbe essere di tutti, ci sembra ingiusto che un'attività (la caccia) ne pregiudichi il pieno godimento ad altri (escursionisti, ciclisti, ecc.).
    Non è possibile che pedalare o passeggiare per colline, montagne, campagne, boschi, argini dei fiumi debba diventare un pericolo mortale!!

  • I cacciatori sono tra i principali nemici delle piste ciclabili turistiche. Non vogliono famigliole in bici e ciclisti in giro mentre cacciano. Il territorio è "cosa loro".

Domenica 21 settembre 2003
SIRENATA NAZIONALE CONTRO LA CACCIA

Tutti al Prà dei Gai Portobuffolè Treviso, ore 5.30

Giornata di disturbo simbolico della caccia
che oggi, grazie alle Amministrazioni Provinciali, Regionali e al Governo, è diventata un folle massacro della fauna selvatica in violazione delle Direttive Comunitarie “Uccelli” e “Habitat”, a vantaggio di una esigua minoranza di cittadini, i cacciatori, che rappresentano solo lo 0,9 % circa della popolazione.
Leggi nazionali, regionali e delibere
provinciali sulle cacce in deroga ai fringuelli, le leggi sulla pre-apertura della caccia, sulla caccia a febbraio, sulla caccia nei parchi, le delibere contro i “nocivi” (volpi, corvidi, ecc.), le pseudo cacce selettive agli ungulati (caprioli, cervi, ecc.), la caccia ai cuccioli di capriolo, la caccia agli uccelli rari (pernice bianca, coturnice, combattente, ecc.), l'uccellagione nei roccoli per la cattura dei richiami vivi, ecc. hanno portato l'Italia in tema di tutela della fauna selvatica al Medioevo.
Prà dei Gai è l'ultimo dei grandi prati (ca. 320 ettari ) un tempo comuni nel Veneto e in Pianura Padana, dove si riproducono e sostano uccelli come l'Allodola, la Quaglia, il Gheppio, il Combatten- te, la Pavoncella, ecc.
È l'area di esondazione del Fiume Livenza che con le sue piene periodiche ha salvato questi prati dalla cementificazione.
Ogni anno i cacciatori piazzano circa 30/50 appostamenti di caccia per fare una autentica mattanza di Allodole e Pispole provenienti dall'Est Europa.


Prà dei Gai: simbolo di violenza ed arroganza
Il Prà dei Gai è tutelato dalla Comunità Europea tramite addirittura due Direttive Comunitarie: la Direttiva Habitat (43/92/CE) e la Direttiva Uccelli (79/409/CEE) essendo stato individuato come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS).
Ben 13.500 cittadini, questa primavera, hanno sottoscritto una petizione che chiedeva al Presidente della Provincia di Treviso di proteggere quest'area istituendovi un'oasi di protezione. Inutile dire che questi signori non hanno minimamente considerato tale richiesta di massa.
Il Prà dei Gai, oggi aperto alle doppiette, è quindi simbolo di ignoranza, arroganza e menefreghismo delle norme di tutela della fauna selvatica di certi amministratori locali e dei cacciatori. È la prova vivente che la volontà di pochi cac- ciatori prevale paradossalmente sugli interessi dei cittadini, sulla richiesta di migliaia di firmatari la petizione, sulla volontà dell'intera Comunità Europea, sulle leggi.
Oggi il Prà dei Gai, lasciato in mano ai cacciatori, è oggetto d'abbandono abusivo di rifiuti, bonifiche abusive, incenerimento abusivo di rifiuti, bracconaggi primaverile alle Quaglie, cattura notturna di Lepri, ecc.


Orario e luogo di ritrovo
Il ritrovo è previsto per le ore 5.30 a Portobuffolè, al parcheggio ovest vicino al Ponte sul fiume Livenza dove si potrà parcheggiare le auto in un'area controllata.

Il percorso
È tutto in pianura su una distanza tra i 7 ed i 10 km.
Ognuno potrà decidere di fermarsi prima. Si tratta di stradine pianeg- gianti non asfaltate facilmente per- corribili.

Come arrivare al Prà dei Gai
Per chi arriva dall'autostrada Milano Venezia Trieste: uscita Casello di Cessalto dall'autostrada A4. Andare in direzione Oderzo. Percorso: Cessalto, Chiarano, Fos- salta Maggiore, Cavalier, Oderzo, Mansuè, Portobuffolè (sono ca 35 Km percorribili in circa mezz'ora).

Pernottamenti
Per chi viene da lontano (Lombardia, Emilia, Piemonte, ecc.) e desidera pernottare nella zona la notte precedente c'è la possibilità di campeggiare in un terreno a Motta di Livenza messo a disposizione da alcuni attivisti. Info 0422.863236 Cell. 347.4339531
Per i recapiti degli Hotel e Bed and Breakfast tel. 328.2684562.

Equipaggiamento
Bastano scarpe da ginnastica. Il percorso è su stradine interpoderali carozzabili non asfaltate. Sono consigliati fischietti, tamburi, coperchi di pentole e relativi mestoli, nonché cartelloni, manifesti, ecc. con slogan contro la caccia.


Promotori della Sirenata
Coordinamento Associazioni Protezioniste Veneto, Lac, Enpa, Lav, Lipu, Wwf, Uepa, Una, Amica Terra, Adaa, Amici Del Delta Del Po, Legambiente, Italia Nostra, Animali in Città, Avi, Animalisti Italiani

Adesioni
Centopercentoanimalisti Padova, Gruppo Verdi Regione Veneto, Gruppo Verdi Regione Friuli Venezia Giulia, Radio Base Popolare Network Venezia, Fiab (sono in arrivo altre adesioni).

Avviso
All'interno della sirenata ci saranno delle iniziative eclatanti che non verranno facilmente dimenticate che per opportunità verranno rese note il giorno stesso.

L'organizzazione declina ogni responsabilità per atti compiuti durante la manifestazione che costituiscono violazione alle attuali norme e leggi in vigore.


Per maggiori informazioni:
email: coordinamentoassociazioniveneto@anticaccia.it
web: www.faunalibera.it e www.faunalibera.org

Home Page