Il
Giornale di Vicenza, nell'edizione di martedì 23
settembre 2003, ha riportato l'incredibile vicenda
di alcuni ciclisti impallinati durante la
tradizionale pedalata "Scopriamo l’autunno
nei campi" partita da Schio (VI).
Tale fatto è l'ennesima conferma della
pericolosità dell'attività venatoria, nonchè la
sua incompatibilità con la fruizione di boschi e
campagna da parte dei cittadini.
http://www.ilgiornaledivicenza.it/storico/20030923/provincia/A.htm
Martedì
23 Settembre 2003
L’incidente
a Giavenale. È stato centrato un quarantenne che
pedalava in un campo aperto
Impallinato
durante la biciclettata
Colpito
da 53 pallini. Ferite lievemente anche altre persone
di Giulia Boriero
Centrato
in pieno da una fucilata mentre se ne va tranquillo
in bicicletta. È questo l’incredibile incidente
capitato l’altro ieri a Stevens Martini mentre
partecipava con alcuni amici alla tradizionale
pedalada "Scopriamo l’autunno nei
campi": una giornata di festa che solo per caso
non si è trasformata in una tragedia. Partito il
primo pomeriggio da Schio assieme alla fidanzata,
Martini, che ha 40 anni ed abita in città, era
diretto al penultimo ristoro allestito lungo il
tracciato: nella zona di Giavenale stava pedalando
su un sentiero che attraversa un campo aperto. In
quel momento oltre a Martini ed alla fidanzata, in
quel punto c’erano poche persone, mentre alcuni
bambini erano appena passati. All’improvviso,
verso le 17.45, una fucilata ha colpito in pieno l’uomo
e di rimbalzo anche alcune persone che gli erano
accanto, ferendole lievemente. La peggio l’ha
comunque avuta Martini, che ha riportato ferite su
tutta la parte superiore del corpo. «Ho sentito uno
sparo - racconta Stevens Martini -, ed in un attimo
mi sono reso conto che ero stato colpito. Si è
trattato di una frazione di secondo ma, anche se ero
confuso e sanguinavo, ho sentito una scarica di
adrenalina e ho rincorso un’ombra che stava
fuggendo, proprio dal punto in cui era arrivata la
fucilata». Ancora sotto shock Martini è stato poi
fermato e sottoposto alle prime cure. Una volta
giunto in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale
"De Lellis", i sanitari gli hanno estratto
ben 53 pallini di piombo, che per sua fortuna si
sono fermati sottocute, grazie anche al maglione che
indossava. «Ho i segni dei pallini anche sugli
occhiali - prosegue - anche se sono stato fortunato
a non riportare conseguenze gravi. Penso all'atto di
inciviltà di questa persona che durante una
manifestazione alla quale partecipano migliaia e
migliaia di persone ha sparato da una distanza di
poche decine di metri. La situazione ha dell’incredibile:
ero sulla strada, in mezzo ad un prato. Non solo mi
ha centrato in pieno, ma quell’uomo non si è
nemmeno fermato: ha preso la mira, ha sparato ed è
subito fuggito. È capitato a me, non posso non
pensare cosa sarebbe successo se al mio posto ci
fosse stato un bambino». Del grave episodio si
stanno occupando ora i carabinieri della stazione di
Schio. Un dubbio sorge spontaneo: e se fosse stato
un atto dimostrativo contro una manifestazione che
porta migliaia di persone nelle zone di caccia
proprio il giorno dell’apertura della stagione
venatoria? Negli anni passati, infatti, episodi
analoghi, per quanto non così gravi, si erano
registrati. «Voglio sforzarmi di pensare che il
colpo non sia stato intenzionale, perché sarebbe
una cosa troppo stupida soprattutto in una giornata
in cui intere famiglie si trovano nella campagna e
ci sono così tanti bambini - afferma Martini -. Ma
la persona che ha sparato ha fatto partire il colpo
ad altezza d’uomo e in campo aperto, dove non c’era
nemmeno un cespuglio di mezzo». |