PETIZIONE
ON LINE
NEWS 11.05.2004
Cosa
hanno detto a "La radio a colori"
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La
bicicletta AIUTA l'ambiente!!
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Di
seguito, a memoria storica, la vecchia pagina di protesta per il mancato
riconoscimento.
La
bicicletta...
NON aiuta
l'ambiente?
Incomprensibile!!
Bocciato il riconoscimento della Fiab.
Secondo il Ministero, promuovere l'uso della
bicicletta non protegge l'Ambiente.
Firma
anche tu la petizione on-line
Ormai dovrebbe essere
evidente per tutti: la bicicletta è un mezzo di trasporto che fa bene
all'ambiente. Basta guardare cosa succede nelle nostre città per colpa
del traffico motorizzato (caos, inquinamento, incidenti, ecc.).
Eppure, visto che in Italia la bicicletta è sempre stata considerata un
"attrezzo sportivo", la FIAB a scanso di equivoci ha sempre dovuto
premettere di non essere un'associazione sportiva o per il tempo libero.
La FIAB invece è nata dal federarsi di gruppi locali cosidetti "cicloecologisti",
ed è nata subito come associazione
ambientalista, per promuovere "l'uso della bicicletta con iniziative per
migliorare mobilità e qualità della vita urbana e per la pratica di
una forma di escursionismo rispettosa dell'ambiente".
Già da tempo trovate le nostre argomentazioni a
riguardo in questo sito.
Orbene, non per ottenere
finanziamenti o privilegi (che nei fatti tale riconoscimento ormai non
consegue), ma affinchè ne sia riconosciuto ufficialmente il ruolo di
promozione della bicicletta a "tutela dell'ambiente", la FIAB già
nel 1994 ha presentato al Ministero dell'Ambiente istanza di riconoscimento
quale "associazione di protezione ambientale".
Dopo 10 anni di attesa (e quasi ogni anno ci si chiedeva di aggiornare la
documentazione, senza poi decidere nulla) la FIAB ha opposto
all'inerzia del Ministero un ricorso al TAR del Lazio. Il TAR ha
condannato il Ministero a risponderci.
La risposta è stata
sconcertante: domanda respinta.
La motivazione addotta dal Ministro - lo scopo
prioritario dell’associazione è la promozione dell’uso della
bicicletta, non configurabile – prioritariamente – come finalità di
protezione ambientale - contraddice tutte le indicazioni sulla
mobilità sostenibile finora pervenute dal Ministero stesso.
Ministero cioè che, sotto diversi governi, ha finanziato convegni e
pubblicazioni a favore della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile
(ad. es, la famosa pubblicazione della UE "Città in bicicletta,
pedalando verso l'avvenire").
Insomma, non è possibile pensare che, dopo quanto è già stato fatto ed è
già stato detto dal Ministero stesso, questo receda a posizioni
"retrograde" per le quali la bicicletta è un gioco per bambini o
un attrezzo sportivo, senza valenze trasportistiche e di protezione
ambientale.
Forse che associazioni di promozione dell'auto ad idrogeno o di promozione
della bicicletta a pedalata assistita avrebbero avuto più probabilità di
essere riconosciute?
Serve per forza un motore? Non lo vogliamo nemmeno pensare.
Ci auguriamo che tutto ciò sia dovuto alla frettolosità di qualche
funzionario zelante, che di tutt'altro si occupa fuorchè di mobilità
sostenibile.
Contro questa incredibile decisione la FIAB sta predisponendo le opportune
iniziative legali.
Anche se ci daranno ragione
in sede giurisdizionale non sarà comunque abbastanza: nel nostro Paese la
bicicletta deve finalmente assumere il ruolo che le spetta e che in molti
Paesi europei, da anni, non viene nemmeno messo in discussione.
Chiediamo pertanto anche la vostra
solidarietà con questa PETIZIONE ON
LINE, per chiedere al Ministero di rivedere questa sua decisione,
palesemente, manifestamente contraddittoria con ogni politica di mobilità
sostenibile.
Firma
anche tu la petizione on-line
Il Ministro dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio
VISTA la
legge 8 luglio 1986, n. 349, ed in particolare l’art. 13 concernente
i requisiti e le procedure di
riconoscimento delle Associazioni di protezione ambientale;
VISTA la
legge 23 marzo 2001, n. 93, ed in particolare l’art. 17, 3° comma;
VISTO il
decreto del Presidente della Repubblica 17 giugno 2003, n. 261,
recante il “Regolamento di organizzazione del Ministero dell’ambiente
e della tutela del territorio”
VISTA l’istanza,
tesa ad ottenere l’individuazione quale associazione di protezione
ambientale, presentata dalla “FIAB - Federazione Italiana Amici
della Bicicletta onlus” in data 2/3/94 prot. N. 435/SCOC/94
del 4/3/94, nonché la successiva documentazione quivi pervenuta, fra
cui la nota del 3/11/03 prot. n. SvS/M2/8001 del 10/11/03;
VISTA la
sentenza n. 6651/03 del 10/7/03 con la quale il Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione II bis, ha accolto il
ricorso n. 4940/2003 proposto dalla FIAB - Federazione Italiana Amici
della Bicicletta onlus, teso ad ottenere il provvedimento
consequenziale all’istanza citata;
CONSIDERATO che,
come si desume dallo statuto dell’Associazione e dalla
documentazione sopra menzionata, lo scopo prioritario dell’associazione
è la promozione dell’uso della bicicletta, non configurabile -
prioritariamente - come finalità di protezione ambientale, secondo
quanto richiesto dall’art. 13 della legge n.349/86
DECRETA
Per le motivazioni
addotte in premessa, la citata istanza presentata dalla “FIAB -
Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus”, di cui alle
premesse, con sede in Milano, Via Borsieri n. 4/E, volta al
riconoscimento previsto dall’art. 13 della legge 8 luglio 1986 n.
349, è respinta.
Il presente decreto
sarà trasmesso agli organi di controllo per gli adempimenti di
competenza, successivamente notificato alla stessa Associazione
nonché pubblicato per estratto sulla Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana ai sensi dell’art. 14 della legge 8 luglio 1986,
n. 349.
Roma 4 dicembre 2003 IL
MINISTRO |
LA PETIZIONE AL
MINISTRO
Al
Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
Altero Matteoli
Egregio Signor
Ministro,
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Clicca qui per aderire anche tu a questa petizione
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la FIAB ha presentato
ricorso al Tar del Lazio contro il suo decreto del 4 dicembre 2003 con
il quale lei ha respinto la nostra richiesta di riconoscimento quale
associazione di protezione ambientale, ai sensi dell'art. 13 della
legge 8 luglio 1986, n. 349.
Sconcertante è la
motivazione del diniego e precisamente che "lo scopo
prioritario dell’associazione è la promozione dell’uso della
bicicletta, non configurabile - prioritariamente - come finalità di
protezione ambientale".
Ebbene, la bicicletta non è solo un gioco per bambini o un
attrezzo sportivo. E' soprattutto un mezzo di trasporto, in assoluto
più rispettoso dell'ambiente di ogni altro, comprese l'auto elettrica
o ad idrogeno e persino la bicicletta elettrica o a pedalata assistita
.
E la FIAB promuove l'uso della bicicletta a propulsione umana proprio
per contribuire a migliorare traffico e ambiente a livello urbano e
per la pratica del cicloescursionismo (spesso con la formula bici più
treno), vale a dire un comparto del turismo di massa che, a differenza
di altri, non consuma risorse ambientali.
Del resto, la decisione assunta contraddice indicazioni finora
pervenute dal suo Ministero che ha finanziato convegni, studi e
pubblicazioni sulla bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile, a
partire dalla edizione italiana del quaderno della Commissione
Europea, Città per la bicicletta, città dell’avvenire.
Dunque signor
Ministro, le chiediamo di sottoporre queste semplici considerazioni di
buon senso alla riflessione della struttura del suo Ministero
affinchè si possa riconsiderare la decisione assunta.
Anche se ci daranno
ragione in sede giurisdizionale, non sarà comunque abbastanza. Mi
creda, signor Ministro, nel nostro Paese la bicicletta deve finalmente
assumere il ruolo che le spetta e che in molti Paesi europei, da anni,
non viene nemmeno messo in discussione.
Per questa ragione, il presente messaggio sarà ora inserito sul sito
della FIAB per raccogliere l'opinione delle migliaia di cittadini che
settimanalmente sono soliti visitarlo.
La ringrazio per
l'attenzione e le invio i migliori saluti.
Luigi Riccardi
Presidente FIAB |
Firma
anche tu la petizione on-line: clicca qui
Hanno firmato in 4.947
(Firmatari
in progressione partendo dal primo; i numeri mancanti sono stati
eliminati per errori, duplicazioni, messaggi impropri, falsi evidenti,
ecc).
Verranno eliminati anche tutti coloro che non hanno fornito una
valida e-mail.
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