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PETIZIONE ON LINE
NEWS 

11.05.2004
Cosa hanno detto a "La radio a colori"

 

 
Riconoscimento della FIAB quale "associazione di protezione ambientale"
(decr. minist. 28.05.04)
 
La FIAB è un'associazione per l'Ambiente
 
Riconoscimento: non è stato facile!!
- Campagna e petizione a fronte della iniziale respinta 
- La FIAB è stata riconosciuta, considerazioni e ringraziamenti
 La bicicletta AIUTA l'ambiente!!

Ha vinto il buon senso. Il Ministero dell'Ambiente, dopo 10 anni, riconosce la F.I.A.B. quale ente di protezione ambientale. I Festeggiamenti in occasione del cicloraduno nazionale!!

Presto il riconoscimento della FIAB ?

Di seguito, a memoria storica, la vecchia pagina di protesta per il mancato riconoscimento.


La bicicletta...
NON aiuta l'ambiente? 
Incomprensibile!! Bocciato il riconoscimento della Fiab.
Secondo il Ministero, promuovere l'uso della bicicletta non protegge l'Ambiente.

Firma anche tu la petizione on-line

Ormai dovrebbe essere evidente per tutti: la bicicletta è un mezzo di trasporto che fa bene all'ambiente. Basta guardare cosa succede nelle nostre città per colpa del traffico motorizzato (caos, inquinamento, incidenti, ecc.).
Eppure, visto che in Italia la bicicletta è sempre stata considerata un "attrezzo sportivo", la FIAB a scanso di equivoci ha sempre dovuto premettere di non essere un'associazione sportiva o per il tempo libero.
La FIAB invece è nata dal federarsi di gruppi locali cosidetti "cicloecologisti", ed è nata subito
come associazione ambientalista, per promuovere "l'uso della bicicletta con iniziative per migliorare mobilità e qualità della vita urbana e per la pratica di una forma di escursionismo rispettosa dell'ambiente".
Già da tempo trovate le nostre argomentazioni a riguardo in questo sito.

Orbene, non per ottenere finanziamenti o privilegi (che nei fatti tale riconoscimento ormai non consegue), ma affinchè ne sia riconosciuto ufficialmente il ruolo di promozione della bicicletta a "tutela dell'ambiente", la FIAB già nel 1994 ha presentato al Ministero dell'Ambiente istanza di riconoscimento quale "associazione di protezione ambientale".
Dopo 10 anni di attesa (e quasi ogni anno ci si chiedeva di aggiornare la documentazione, senza poi decidere nulla) la FIAB ha opposto all'inerzia  del Ministero un ricorso al TAR del Lazio. Il TAR ha condannato il Ministero a risponderci.

La risposta è stata sconcertante: domanda respinta.
La motivazione addotta dal Ministro - lo scopo prioritario dell’associazione è la promozione dell’uso della bicicletta, non configurabile – prioritariamente – come finalità di protezione ambientale - contraddice tutte le indicazioni sulla mobilità sostenibile finora pervenute dal Ministero stesso.
Ministero cioè che, sotto diversi governi, ha finanziato convegni e pubblicazioni a favore della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile (ad. es, la famosa pubblicazione della UE "Città in bicicletta, pedalando verso l'avvenire").
Insomma, non è possibile pensare che, dopo quanto è già stato fatto ed è già stato detto dal Ministero stesso, questo receda a posizioni "retrograde" per le quali la bicicletta è un gioco per bambini o un attrezzo sportivo, senza valenze trasportistiche e di protezione ambientale.
Forse che associazioni di promozione dell'auto ad idrogeno o di promozione della bicicletta a pedalata assistita avrebbero avuto più probabilità di essere riconosciute?
Serve per forza un motore? Non lo vogliamo nemmeno pensare.
Ci auguriamo che tutto ciò sia dovuto alla frettolosità di qualche funzionario zelante, che di tutt'altro si occupa fuorchè di mobilità sostenibile.
Contro questa incredibile decisione la FIAB sta predisponendo le opportune iniziative legali.

Anche se ci daranno ragione in sede giurisdizionale non sarà comunque abbastanza: nel nostro Paese la bicicletta deve finalmente assumere il ruolo che le spetta e che in molti Paesi europei, da anni, non viene nemmeno messo in discussione.
Chiediamo pertanto anche la vostra solidarietà con questa PETIZIONE ON LINE, per chiedere al Ministero di rivedere questa sua decisione, palesemente, manifestamente contraddittoria con ogni politica di mobilità sostenibile.

Firma anche tu la petizione on-line

Il Ministro dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio

VISTA la legge 8 luglio 1986, n. 349, ed in particolare l’art. 13 concernente i requisiti e le procedure di riconoscimento delle Associazioni di protezione ambientale;

VISTA la legge 23 marzo 2001, n. 93, ed in particolare l’art. 17, 3° comma;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 17 giugno 2003, n. 261, recante il “Regolamento di organizzazione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio”

VISTA l’istanza, tesa ad ottenere l’individuazione quale associazione di protezione ambientale, presentata dalla “FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus” in data 2/3/94 prot. N. 435/SCOC/94 del 4/3/94, nonché la successiva documentazione quivi pervenuta, fra cui la nota del 3/11/03 prot. n. SvS/M2/8001 del 10/11/03;

VISTA la sentenza n. 6651/03 del 10/7/03 con la quale il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione II bis, ha accolto il ricorso n. 4940/2003 proposto dalla FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus, teso ad ottenere il provvedimento consequenziale all’istanza citata;

CONSIDERATO che, come si desume dallo statuto dell’Associazione e dalla documentazione sopra menzionata, lo scopo prioritario dell’associazione è la promozione dell’uso della bicicletta, non configurabile - prioritariamente - come finalità di protezione ambientale, secondo quanto richiesto dall’art. 13 della legge n.349/86

DECRETA

Per le motivazioni addotte in premessa, la citata istanza presentata dalla “FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus”, di cui alle premesse, con sede in Milano, Via Borsieri n. 4/E, volta al riconoscimento previsto dall’art. 13 della legge 8 luglio 1986 n. 349, è respinta.

Il presente decreto sarà trasmesso agli organi di controllo per gli adempimenti di competenza, successivamente notificato alla stessa Associazione nonché pubblicato per estratto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ai sensi dell’art. 14 della legge 8 luglio 1986, n. 349.

Roma 4 dicembre 2003 IL MINISTRO


LA PETIZIONE AL MINISTRO

Al
Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
Altero Matteoli

Egregio Signor Ministro,

Clicca qui per aderire anche tu a questa petizione
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la FIAB ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il suo decreto del 4 dicembre 2003 con il quale lei ha respinto la nostra richiesta di riconoscimento quale associazione di protezione ambientale, ai sensi dell'art. 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349.

Sconcertante è la motivazione del diniego e precisamente che "lo scopo prioritario dell’associazione è la promozione dell’uso della bicicletta, non configurabile - prioritariamente - come finalità di protezione ambientale".
Ebbene, la bicicletta non è solo un gioco per bambini o un attrezzo sportivo. E' soprattutto un mezzo di trasporto, in assoluto più rispettoso dell'ambiente di ogni altro, comprese l'auto elettrica o ad idrogeno e persino la bicicletta elettrica o a pedalata assistita .
E la FIAB promuove l'uso della bicicletta a propulsione umana proprio per contribuire a migliorare traffico e ambiente a livello urbano e per la pratica del cicloescursionismo (spesso con la formula bici più treno), vale a dire un comparto del turismo di massa che, a differenza di altri, non consuma risorse ambientali.
Del resto, la decisione assunta contraddice indicazioni finora pervenute dal suo Ministero che ha finanziato convegni, studi e pubblicazioni sulla bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile, a partire dalla edizione italiana del quaderno della Commissione Europea, Città per la bicicletta, città dell’avvenire.

Dunque signor Ministro, le chiediamo di sottoporre queste semplici considerazioni di buon senso alla riflessione della struttura del suo Ministero affinchè si possa riconsiderare la decisione assunta.

Anche se ci daranno ragione in sede giurisdizionale, non sarà comunque abbastanza. Mi creda, signor Ministro, nel nostro Paese la bicicletta deve finalmente assumere il ruolo che le spetta e che in molti Paesi europei, da anni, non viene nemmeno messo in discussione.
Per questa ragione, il presente messaggio sarà ora inserito sul sito della FIAB per raccogliere l'opinione delle migliaia di cittadini che settimanalmente sono soliti visitarlo.

La ringrazio per l'attenzione e le invio i migliori saluti.

Luigi Riccardi
Presidente FIAB

Firma anche tu la petizione on-line: clicca qui


Hanno firmato in 4.947

(Firmatari in progressione partendo dal primo; i numeri mancanti sono stati eliminati per errori, duplicazioni, messaggi impropri, falsi evidenti, ecc).
Verranno eliminati anche tutti coloro che non hanno fornito una valida e-mail.

 

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