ARCHIVIO: questo è il vecchio sito FIAB (anni 1998 - 2012) |
CIAO GIGI - 5 |
Articolo di Giangiacomo Schiavi, rubrica "Il caso del giorno", sabato 21 giugno 2008, supplemento ViviMilano del Corriere della Sera. Il caso del giorno
Addio a Riccardi, gentiluomo della bicicletta Commemorazione in consiglio comunale per il fondatore di Ciclobby.
«Un vero ciclista deve saper chiedere scusa» Caro Schiavi, lunedì il consiglio comunale commemorerà Gigi Riccardi, fondatore di Ciclobby. Per molti di noi è stato un esempio di impegno e di civismo, quel poco che Milano ha fatto per la bici si deve anche a lui.
Eugenio Galli Caro Galli, rivedo Gigi Riccardi davanti al cavalcavia Bussa, quartiere Isola, con la ruota della bicicletta inchiodata su quell’oscena pista ciclabile che finisce di colpo, un classico di Milano. Sorride e allarga le braccia: «Non servono grandi cose, basterebbe solo un po’ di buona volontà». Era venuto a curiosare intorno al camper del Corriere, voleva capire se dietro quel nostro stare in strada c’era anche un po’ di passione civica, di amore per Milano. Avevamo appena avuto una garbata polemica sull’utilizzo dei marciapiedi da parte dei ciclisti: alcuni pedoni si erano lamentati per l’inciviltà di certe bici che ignorano le buone maniere. «È vero che ci sono ciclisti incivili, maleducati ed arroganti», ci aveva scritto. «Ma a Milano un ciclista che va sui marciapiedi lo fa per ragioni di sopravvivenza, perché sono sempre troppo pochi gli spazi sicuri per le biciclette». Convenimmo su questo: pedoni e ciclisti dovrebbero unirsi nella stessa battaglia per la buona educazione. Una settimana dopo, Riccardi mi mandò un codice di buon comportamento per il ciclista costretto a salire sul marciapiede; c’era un’annotazione a penna che rimandava al regolamento comunale e poi questo saluto: «Un vero ciclista deve saper chiedere scusa». Questo era Riccardi, il papà di Ciclobby: un signore capace di sorprendere tanto per la sua dolcezza quanto per la sua ostinazione. Se i ciclisti in questa città oggi contano qualcosa, lo debbono a lui. Alle sue battaglie, alle provocatorie iniziative per allineare Milano agli standard europei della sostenibilità. Grazie a lui, la bici è entrata in metrò. E quando i marciapiedi larghi hanno rubato spazio ai ciclisti ha marcato il suo dissenso con un gesto simbolico: è andato in via Manzoni, davanti all’emporio Armani, e ha tracciato i segni delle due ruote. Ci mancherà, questo coraggioso e generoso rompiscatole: anche il Comune dovrebbe dirgli grazie. Giangiacomo Schiavi
C'è Ric?
Questa era la domanda che rivolgevo spesso ad Antonio per accertarmi della presenza di Gigi a qualche iniziativa Fiab.
Perchè Gigi rendeva qualunque occasione "speciale", si trattasse di una conferenza o di una pedalata.
Era colto, ( le sue citazioni ormai non si contano più! ), arguto, appassionato, deciso ma anche paziente, di ampie vedute e di fiduciosa perseveranza, di incrollabili ideali e di grande, innata e squisita signorilità.
E amava appassionatamente e teneramente la FiAB.
Il suo sguardo acuto e sorridente, il suo sorriso luminoso e caldo avevano la capacità di accoglierti e di farti sentire parte del gruppo mentre le sue parole erano una delizia per la mente ed un arricchimento per lo spirito. Un regalo prezioso del quale gli sarò sempre grata e che mi renderà dolce il suo ricordo.
Per ora, provo, invece, una grande tristezza.
Grazie Gigi per tutto quello che ci hai dato disinteressatamente e con generosità!
Un abbraccio affettuoso a Rosanna che ricordo con grande simpatia ed ai figli.
Aurora Tron e AdB Mestre
Il Consiglio comunale di Milano ha commemorato Luigi Riccardi in apertura dei lavori lunedì 23 giugno. Qui a seguire riportiamo il testo della commemorazione letta in aula dal Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri. Luigi Riccardi Il 7 dicembre del 2002, presso il Teatro dal Verme – molti di noi erano presenti a quell’evento – il Comune di Milano gli aveva conferito la Medaglia d’Oro di Civica Benemerenza con questa motivazione: “Milanese, laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica, ricercatore e docente di Politica economica presso istituti regionali, promuove la cultura della bicicletta da 25 anni. Con garbo, tenacia e determinazione pungola i pubblici amministratori e i cittadini attraverso incontri, seminari, manifestazioni, studi e pubblicazioni. È un punto di riferimento irrinunciabile per quanti sognano e costruiscono una metropoli più sana, più umana, più respirabile e percorribile”. Gli amici delle associazioni a lui ispirate hanno ricordato Luigi – Gigi – Riccardi come il pioniere del cicloattivismo milanese: un “dolcissimo compagno” capace, nell’ultimo quarto di secolo, di promuovere l’uso delle due ruote sul modello delle altre grandi città europee, coinvolgendo cittadini e istituzioni. Aveva collaborato anche con la nostra Amministrazione comunale, formulando utili proposte sui temi della sicurezza stradale e della ciclabilità. Il suo progetto di una Consulta con le Associazioni è stato avviato di recente dall’Assessorato ai Trasporti. Diffondeva messaggi positivi di sensibilizzazione educazione rivolti a tutti, in particolare ai giovani, nella convinzione che “ogni bicicletta in più sulle strade è un’automobile in meno”, e che i ciclisti contribuiscono a ridurre l’inquinamento e il traffico. Nel 2004, commentando una grande manifestazione nazionale sulle due ruote a Roma, scriveva: “Il traffico (…) della Capitale, almeno per questa volta, ha dovuto arrendersi (…) alle biciclette. Occorre scendere di più in piazza, stare di più tra la gente con manifestazioni, dibattiti, mostre, riconquistando lo spazio pubblico urbano sottratto da una motorizzazione fuori controllo”. Oltre 250 persone hanno voluto accompagnarlo in bici per l’ultimo saluto, mercoledì scorso, nella parrocchia di Sant’Agostino, a pochi metri dalla stazione Centrale: testimonianza di un affetto e di una popolarità conquistati nel tempo a partire dalla prima “Bicinfesta” del 21 marzo 1986, primo giorno di primavera. Un evento che, da allora, si è ripetuto ogni anno. Migliaia di milanesi di tutte le età hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa, pedalando lungo il percorso che, dalla centralissima via Dante, termina in un luogo verde della periferia: il parco Trotter, l'Ippodromo, l’Istituto dei Martinitt, Cassina Anna, il parco dell’ex Paolo Pini, Cascina Bellaria al parco Trenno, parco Lambro e, nell’ultima edizione del 2008, il Centro Vismara in via dei Missaglia. Articolo di Giovanni Guzzi, IncrociNews.it 26/06/2008 Ciao Luigi
La tua attenzione verso il mondo che viviamo e la costanza che ti faceva volerlo migliore, è un valore aggiunto a tutto quello che hai fatto per la mobilità ciclistica per la quale ti sei impegnato fino agli ultimi giorni della tua vita. A noi l'eredità del tuo lascito che ci impone l'impegno di veder coronati i tuoi sogni. Sicuramente hai reso questo paese migliore, e te ne siamo grati. Saluti Biagio Arch. Biagio Antonio Del Matto Torno in studio dopo una breve vacanza e trovo la notizia dell'ultima
pedalata di Gigi verso le Grandi Praterie del cielo. Nei molti anni
dell'evoluzione del mio tormentonissimo progetto di bici portatile
Gigi mi ha sempre dato molti consigli, contatti e vorrei dire affetto
per la mia tenacia quasi "marziana" anche se io ho dato ben poco a
Ciclobby o alla Fiab. Mi dispiace tantissimo e ti prego di far avere
il mio sentimento alla famiglia.
L'altro giorno a Torino la bici è entrata nella Collezione Permanente
del Design Italiano dell'ADI con una "Segnalazione Compasso d'Oro",
un po' è anche merito suo.
|