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CIAO GIGI - 2
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Riccardi pedala verso il
cielo E' come se Gigi Riccardi fosse sempre stato a pedalare sul sellino di Ciclobby, ed è come se pedalando sereno sotto la sua bella chioma bianca stesse salendo sopra il Duomo verso il cielo, come nella scena finale di Miracolo a Milano. La prima piccola pionieristica (e bagnata, causa pioggia) bici-festazione di primavera Riccardi l'aveva organizzata il 21 marzo 1986 da Porta Venezia a piazza Duomo. Poche settimane dopo, con Augusto Castagna e Pippo Torri fondava Ciclobby, la prima associazione italiana dedicata a battersi per la promozione dell'uso urbano e quotidiano della bicicletta in città, per il grande ritorno delle due ruote a pedali che una malintesa modernizzazione aveva quasi espulso dalle strade. Ventidue anni ininterrotti, mica pochi, durante i quali Riccardi ha sempre più dedicato le sue energie umane e intellettuali alla causa : appassionandosi ogni volta di nuovo da capo, che si trattasse di analizzare i dettagli del piano delle piste ciclabili, di scoprire una nuova esperienza nordeuropea o di ragionare sul senso più generale di benessere sociale legato alla ciclabilità. Capace dal concreto della bicicletta di rapportarsi alle persone più diverse, dai ragazzi un po' anarcoidi della massa critica che contestavano il suo senso delle regole, ai big dei trasporti e dei ministeri che tendono sempre a guardare alla ciclabilità come alla cenerentola della mobilità. Non dimostrava i suoi quasi 71 anni se non forse per questo modo di fare di buon lombardo progressista che oggi si è fatto più raro : una passione civile e un protagonismo che non sono mai sfociati nell'ambizione fine a se stessa, che gli hanno sempre fatto cortesemente rifiutare il salto in politica o a incarichi di potere o alla trasformazione in personaggio mediatico, una abitudine al contatto diretto, personale con tutti, una attenzione costante alla sostanza e non solo alla apparenza delle cose, alla verifica dei dati, una disponibilità sempre trasversale al dialogo con tutti per ottenere risultati che gestiva senza però mai tradire la sua ispirazione di fondo, di cattolico di sinistra e di ecologista quasi ante-litteram. In questi 22 anni di impegno totale di Gigi Riccardi, nonostante le ampie mobilitazioni e le indubbie attenzioni, Milano non è migliorata abbastanza per chi vuole andare in bicicletta. Ma a partire da Gigi e da Ciclobby è cresciuto un movimento nazionale per il ciclismo urbano ed extraurbano che non è più trascurabile da nessun governo locale o nazionale. Nel 2002 il consigliere Baruffi era riuscito a fargli avere l'Ambrogino d'Oro, dopo una raccolta di firme vaste e importanti. "Da 25 anni, con garbo, tenacia e determinazione, promuove la cultura della bicicletta pungolando i pubblici amministratori e i cittadini con incontri, seminari, manifestazioni, studi, pubblicazioni. Punto di riferimento irrinunciabile per quanti sognano e costruiscono una metropoli più sana, più umana, più respirabile, più percorribile" diceva la motivazione. La bici che ci ha lasciato Gigi è strumento e metafora di una società più gentile, più civile, al tempo stesso più colta e popolare. Per rimpiangerlo e ringraziarlo faremo una cosa che gli sarebbe molto piaciuta. Mercoledì ai funerali in via Melchiorre Gioia andremo tutti in bicicletta.
Reduce dal convegno di
presentazione dei quaderni fiab Riccardo Gallimbeni della scorsa settimana
alla provincia di Torino di cui Gigi fu il promotore e ne diede l'imput,
apprendo con grande rammarico della sua scomparsa. Qui a Verona sapevamo della
gravità della malattia di Gigi eppure questa notizia così brutta e
irreparabile ci sorprende. In tutte le iniziative Fiab la sua presenza era
scontata. Faremo tutti fatica a rassegnarci. Ieri sera,prima di
addormentarmi, mentre pensavo a Gigi e alle tante occasioni in cui ci
eravamo incontrati (prima fra tutte nel'91 al Velocity di Milano)ho sentito
alla radio una vecchia canzone di un altro milanese di quel mondo lombardo
"progressista e umanitario " come ben dice Riccardo Canesi:
"Canzone per Sergio" di Roberto Vecchioni.
Addio Gigi Cari
amici, E' con sgomento, che ho
appreso della scomparsa di Gigi. Del tutto inaspettata: era venuto qui a
Firenze lo scorso febbraio ed era il solito Gigi, garbato, ma determinato
e risoluto. Non avrei mai immaginato che sarebbe stata l'ultima volta che
ci saremmo visti. Riaffiorano i ricordi delle volte che ci siamo
incontrati, in occasione dei vari eventi FIAB, ed emerge il rimpianto che
siano sempre stati incontri troppo fugaci. Di Gigi ricorderò sempre la
grande umanità, accompagnata dalla determinazione di chi sta dando tutto
se stesso per la causa in cui crede. Quattro anni fa, Gigi diede un grande
sostegno all'iniziativa della nascente associazione FirenzeInBici; oggi
questa associazione, nata anche grazie al suo supporto, sta diventando
sempre più grande; per onorare la memoria di Gigi non possiamo fare altro
che continuare sulla nostra strada, con sempre maggiore impegno e maggiore
dedizione. Senza risparmiarsi. Come lui ha sempre fatto. La notizia della prematura scomparsa di Gigi Riccardi, "past President" e attuale Direttore generale della FIAB, mi ha lasciato letteralmente costernato! Altri meglio di me saranno in grado di ricordarne il suo infaticabile intelligente "darsi da fare" per la causa di un mondo più vivibile anche grazie all'uso della bicicletta. In questo momento di grande tristezza e di rimpianto mi è caro fare memoria della sua venuta, poco più di un anno fa, qui a Torino per tenere a battesimo il neonato gruppo Fiab-PEDALIAMO INSIEME che rappresento: l'amabilità che mostrò nell'occasione si tradusse in una sua successiva visita di lì a qualche giorno per partecipare in allegria con sua moglie ad un'omerica "bagna cauda" organizzata dalla nostra associazione! E qualche settimana più tardi nel ruolo di accompagnatore appassionato e competente del nostro gruppo in trasferta alla scoperta in bicicletta della sua Milano, quella di ieri e quella di oggi. Per questa sua capacità e volontà di "spendersi" per gli altri desidero dirgli a nome del gruppo che rappresento semplicemente: grazie, Gigi! A questo grazie collettivo aggiungo - come persona che crede che non tutto finisce con la morte e che c'è una vita oltre la vita - il testo che segue che nella forma poetica di G.Perico traduce il pensiero di Sant'Agostino in merito al legame imperituro che ci lega alle persone che hanno lasciato questa terra, affinché sia di sollievo nella tristezza del commiato per i famigliari e gli amici.
Pietro Paolo Ricuperati - Gruppo Fiab-PEDALIAMO INSIEME di Torino L' entusiasmo del fare ed il
coraggio nelll' affrontare a viso aperto quello che il destino ci manda
sono i messaggi che leggo nella bella storia che Gigi ha scritto della sua
vita . Romanzo troppo breve per chi gli vuole bene, un grande abbraccio
alla sua famiglia ed a tutti coloro che credono in questi ideali , ciao
Gigi. Città Ciclabile di
Cagliari è con tutta la FIAB, al fianco dei familiari e degli amici in
questo momento di scomparsa di una guida della nostra Federazione. Pensiero per Gigi, ps. ho inserito due foto in allegato del momento vi siamo vicini in questo
triste momento, abbiamo conosciuto anche noi il vostro straordinario
Presidente Gigi, vi abbracciamo
Conosciuto poco, lo
stimavo molto. Ho conosciuto gigi tanti
anni fa. Creava in tutti noi entusiasmo per la nostra passione, lo
sviluppo per il trasporto in bicicletta e lui era sempre il primo. Sono
attonito. Ho pedalato insieme a
Gigi Riccardi nel tratto toscano della francigena, durante la
ciclostaffetta 2005, da Marina di Massa a Siena. Abbiamo conversato per
chilometri e chilometri. Ricordo una chioma bianca al vento, un viso
sereno e una straordinaria capacità di comunicare e prendere decisioni
con saggezza e semplicità. Un vero Signore, autenticamente gentile, che
viene a mancare proprio nel momento in cui il nostro paese è dominato
dalla volgarità e avrebbe più bisogno di brave persone come Gigi.
Dobbiamo essere determinati a valorizzare e sviluppare il patrimonio di
valori ed esperienza che abbiamo ereditato. Carissimi/e tutti/e, Cari
Amici della Fiab, Ci uniamo con tanta
tristezza ed infinito cordoglio nel ricordo di tutte le pedalate e
salite fatte insieme, dai cicloraduni alle ciclostaffette, spiritualmente
uniti dal nostro credo di un mondo migliore in sella,
semplicemente ad una bici. Sentendoci vicini alla
famiglia di Luigi Riccardi , alla quale porgiamo le nostre sentite
condoglianze , vogliamo ricordarti con il sorriso di sempre. ho conosciuto Luigi
Riccardi in occasione della premiazione della mia tesi di laurea per il
concorso "Riccardo Gallimbeni", e. anche se ho avuto solo un
piccolo scambio di opinioni sulla mobilità ciclabile, ricordo la sua
passione smisurata per certi argomenti. Partecipo con tutto il
cuore al lutto che ha colpito la famiglia e l'associazione. La morte di Gigi mi
colpisce molto. Eppure non mi ha meravigliata. Solo pochi mesi fa ho
passato con lui qualche ora, è stato a casa mia, abbiamo chiacchierato a
lungo. Ora che so, so dare voce al suo sguardo e a quella tristezza velata
che pur avevo visto. Stava morendo e stava con noi, a lavorare per quanto
lui, con la sua dedizione e la sua volontà e il suo carisma mai
sovresposto, aveva creato. Sono contenta di averlo potuto conoscere
personalmente perché a Gigi e alla sua associazione è legata la parte
della mia vita che risaliva da un baratro profondo e ricordo che quando
nei miei primi cicloraduni lo vedevo da lontano, sempre discreto
nonostante la sua espressiva chioma bianca, ricordo che gli riconoscevo il
merito di aver costruito una piccola grande possibilità. La possibilità
di unirci, anime vaganti su due ruote, non con il piccolo intento di
pedalare, ma con la grande ambizione di cambiarci e di cambiare il mondo. Ho appreso con sincero
dolore che Gigi Riccardi ci ha lasciato: l’ho conosciuto e frequentato
sin dai primi anni di attività dell’A.Ri.Bi., apprezzandone le doti
umane, anzitutto, e di cultore appassionato, poi, degli stessi obbiettivi
d’azione finalizzati a realizzare un ambiente di vita migliore. Ai suoi
cari e a noi tutti, possa essere di conforto la consapevolezza – per
dirla con San Paolo – che Gigi, con coerenza e passione, “ha
combattuto la sua battaglia” L’ho saputo ieri sera
da Fausta, mia moglie, che l’aveva sentito a Radio Popolare; a casa
nostra è sempre accesa e tante volte ci ha mandato l’inconfondibile
voce di Gigi, intervistato puntualmente in occasione di tutto ciò che
riguardasse la bici in città. Abbiamo avuto lunghi minuti di silenzio
imbarazzato, come se il saperlo in questo modo ci facesse quasi sentire in
colpa. Conosciamo (non mi riesce di usare il passato) Gigi più o meno da
trent’anni; l’abbiamo conosciuto per ragioni professionali e ci siamo
fatti trascinare nell’avventura della fondazione di Ciclobby; abbiamo
frequentato per molto tempo la sua casa e la sua famiglia. su nel paradiso Un abbraccio forte a Rosanna, Paola, Francesco. Giuliano Spreafico - Milano Profondamente colpita
partecipo con tristezza al lutto che ha colpito la ns. Associazione. La signorilità, la
competenza, l'approccio strategico, il carisma e, non ultimo, l'affetto
tangibile, semplice e diretto di Luigi non sono rimpiazzabili. Pochi di noi hanno
conosciuto Gigi e, purtroppo, ancor meno lo hanno frequentato, ma, anche
così, ne abbiamo apprezzato la signorilità, l'entusiasmo e la
grande professionalità. Caro
Antonio e cari amici della Fiab, Voglio fare le mie più
sincere condoglianze alla famiglia ma anche a tutti voi. Amici, condivido con voi
la commozione per la perdita di Gigi: una persona veramente
perbene con il quale sono lieto di essere entrato in relazione.
Alla fine della Conferenza di Novembre Gigi mi ha chiamato, dopo avere
sentito il mio intervento, per constatare, con evidente
apprezzamento e compiacimento:- hai parlato senza avere una riga di
appunto e ho capito che le cose che dicevi le hai veramente dentro di te.- Caro
Eugenio, Per chi non lo conosceva
Gigi era il padre di FIAB, colui cui si deve il crescente interesse per la
bicicletta negli ultimi anni e, almeno per me e altri come me, un vero
mentore in tema di mobilità ciclistica. Caro Luigi, ho saputo dal
giornale che te ne sei andato e sono rimasta sconvolta perché ti
ricordo sulla tua bici, mentre pedalavi nel traffico cittadino ed eri
l'immagine della forza e della salute... A me rimane una profonda
amarezza per non aver fatto sognare Gigi donandogli il famoso Ufficio
bicicletta al Ministero . Ieri, quando mi è arrivata la notizia, ho avuto
un nodo alla gola perchè ho ripensato alla rabbia , non condivisa con
voi, per aver trovato i soliti assurdi ostacoli burocratici verso un
obiettivo che ero convinto, visto il ruolo e la passione personale per la
bici, di poter quanto meno iniziare a raggiungere. Spero che
qualcuno possa ancora raccogliere le tantissime idee e proposte di Gigi e
della sua associazione e poter provare a riempire un vuoto che anch'io
sento incolmabile . Un abbraccio a tutti Cara Anna, caro Eugenio, Purtroppo oggi non
possiamo che sentirci orfani. Sì andrea, hai ragione:
orfani. Sono profondamente
dispiaciuta per la scomparsa del caro Gigi e mi unisco al Vostro dolore.
Purtroppo per la distanza da dove lavoro non potrò partecipare ai
funerali...ma sarò comunque vicino a Voi! caro Ricc Si fa presente che stanno arrivando commenti e link anche su questi 2 siti:
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