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Treno + Bici

Con la bici su tutti i treni verdi, una rivoluzione nel servizio

Intervento di Massimo Vergano
su Amici della Bicicletta 3/2000

"Rivoluzione" nel servizio treno più bici

Con la bici su tutti i treni verdi

A partire dal 28 maggio il servizio treno + bici delle FS è stato esteso a tutti i treni verdi previsti dall’orario, anche a quelli non provvisti di un vano speciale per il rimessaggio delle bici. E’ un’autentica rivoluzione, invocata a lungo dalla FIAB. Si pensi che nei giorni di sabato e festivi sono classificati "verdi" tutti i treni italiani tranne quelli a lunga percorrenza (Espressi, Intercity ed Eurostar). Negli altri giorni hanno la qualifica di verde i treni del trasporto locale che circolano nella ore di punta. In termini percentuali in molte regioni abbiamo ora più del 90% dei treni circolanti nel week end disponibili per i cicloviaggiatori. Si può ben dire che, con questa riforma, attesa da anni, il carico delle bici nel treno diventa regola e non più eccezione, così come da tempo è in Svizzera e in altri paesi europei.
La categoria dei treni "verdi" nasce qualche anno fa con il lancio della Carta Amico Treno, un’offerta commerciale che concede vari vantaggi tra cui uno sconto del 50% per il titolare ed un accompagnatore purchè viaggi su questi convogli, più uno sconto di 2000 lire sul supplemento bici. La Fiab da sempre ha chiesto di consentire il carico delle bici sui treni verdi in assenza di un vano bagagli speciale. Una sperimentazione condotta in particolare in Piemonte su sollecitazione di Bici & Dintorni ha chiaramente dimostrato che piccoli gruppi di ciclisti possono viaggiare senza problemi su tutti i tipi di vagoni oggi esistenti, anche quelli privi di un grande vano bici.. Ed ecco che oggi le FS si sono convinte ed hanno superato le remore, più che altro di natura formale, aprendo alle bici tutti i treni verdi. In effetti tutti i vagoni più moderni hanno piattaforme d’accesso ampie e addirittura minivani presso le singole porte dove poter ricoverare due o tre bici. Moltiplicando questi gruppi di bici per tutte le piattaforme presenti nel treno si ottiene una ricettività per le bici accettabile, anche quando manca il grande vano unico. Qualche problema potrebbe sorgere per le carrozze di vecchia generazione, a scompartimenti, ma ormai sono impiegate solo sui treni verdi in assoluto meno frequentati, e quindi il capotreno potrà riservare uno o più scompartimenti come rimessa per eventuali bici. Non dimentichiamo che resta in vigore l’obbligo di preavviso per gruppi superiori a dieci bici, con facoltà delle FS di indirizzare i cicloviaggatori sui treni considerati più idonei.

Facciamo conoscere questa novità

L’ottima notizia della trasformazione in ciclotreni di tutti i treni verdi porta ad un eccellente livello di quantità l’offerta treno più bici. Le FS non la sfruttano però ancora a pieno per conquistare nuova clientela al treno, in particolare al Trasporto Locale. E’ ora di promuovere questo servizioil presso le migliaia di ciclisti potenziali clienti che non prendono più un treno da anni. Per farlo bisogna are raggiungere i ciclisti là dove sono. Le possibilità sono varie e la FIAB da tempo le ha evidenziate: si va da una presenza concreta all’Esposizione Internazionale del Ciclo di Milano, alla promozione del servizio, in collaborazione con il WWF, al Giro d’Italia, passando per la comunicazione mirata sulle riviste e giornali specializzati, corroborata eventualmente, dall’offerta di supplementi gratis ai lettori.

Della gratuità nelle ecodomeniche in quanti hanno saputo ? Le FS dovrebbero poi contattare gli Enti di Promozione del Turismo per convincerli a pubblicare materiale dove la formula bici + treno sia , ad esempio , al centro di una serie di itinerari. Il fatto di giungere in treno+bici in una città d’arte dovrebbe consentire, a chi esibisce il biglietto, di ottenere alcuni sconti nei musei o a singole manifestazioni. Anche solo per il fatto che è giunto con un mezzo ecologico (il treno) e si muoverà in città con un mezzo altrettanto ecologico (la bici), non inquinerà, non farà rumore, non occuperà tutto lo spazio a disposizione, non ridurrà le strade ad un ammasso di lamiere. Ma per avere ciò occorre che le singole Direzioni Regionali, coordinate dalla Divisione Trasporto Locale, si muovano e contattino le Amministrazioni Locali.

Massimo Vergano

Sull'argomento si veda anche:
- In bici sui treni regionali

- Bici sui Treni Verdi, difficoltà iniziali