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Abbiamo
ricevuto, e volentieri pubblichiamo, le lettere di protesta seguenti.
-----Messaggio
Originale-----
Da: FABRIZIO DELISE <DELISE@comune.trieste.it>
A: <bici@provincia.venezia.it>
Data invio: lunedì 8 luglio 2002 16.02
Oggetto: Sempre treno + bici
A confermare gli interventi
che ho letto sul vostro sito, vi racconto che la scorsa estate in una
dozzina di amici (quella sporca dozzina?) abbiamo deciso di fare la Vienna
- Budapest in bici. Problema: come arrivare a Vienna. Tralascio la vana
ricerca di un treno da Trieste alla capitale austriaca con bici al
seguito. Ci si offriva solo la possibilità di mandare le bici
separatamente, come bagaglio voluminoso (ma a condizione di impacchettarle
in appositi - costosissimi - borsoni).
Risultato finale: automobile fino a Lubiana (Slovenia) e da lì con le
nostre bici comodamente appese ai ganci di un carro apposito, fino a
Vienna.
Certo sarei stato più contendo partendo da casa mia, lasciando l'auto in
cortile, ma Trenitalia o FFSS che siano, continuano a voler fare
concorrenza (perdendo) ad aerei ed automobili e non vedono le nicchie dove
dovrebbero concentrare i loro sforzi fornendo servizi che solo la ferrovia
può dare...eh, l'Italia...
Fabrizio Delise
Trieste
----- Original Message -----
From: Paolo Bonavoglia <PaoloBonavoglia@libero.it>
To: <redazione.amicotreno@trenitalia.it>
Cc: <bici@provincia.venezia.it>
Sent: Thursday, June 20, 2002 8:43 PM
Subject:
Treno+bici: indietro tutta?
Spett. rivista AmicoTreno
P.c. FIAB Venezia
Cambia l'orario
ferroviario, ma per gli amici del treno e della bicicletta come il
sottoscritto le cattive notizie superano anche questa volta le buone. Due
anni fa era stato concesso il diritto di portare la bici su tutti i treni
verdi; ora sembra che questo diritto sia stato revocato, visto che
sull'orario non viene più menzionato e che compaiono in orario treni
verdi senza la classica biciclettina. Particolarmente grave la situazione
sulla Bologna-Firenze. Dei pochi treni locali tra le due città solo due a
orari impossibili consentono il trasporto bici, per il resto il servizio
è limitato a tre treni pomeridiani e solo fino a Prato. Considerato che
la Bologna-Firenze costituisce il principale collegamento Nord-Sud, questo
rende estremamente difficile portare la bici da Nord e Sud con il treno. A
luglio p.es. vorrei portare la bici da Venezia a Follonica e con questo
orario e' impresa incredibilmente complicata. Ad Agosto ho intenzione di
portare la bici da Venezia a Vienna; qui il servizio bici e' sparito
l'anno scorso e l'unico modo per portare la bici a Vienna sara' quello di
portare la bici a Tarvisio, fare in bici i 27km fino a Villach e qui
prendere il primo Intercity per Vienna!
Gia' perche' in Austria
tutti gli IC hanno il vano bici!
Per semplificare i
collegamenti a lunga distanza basterebbe appunto fare quello che in
Germania, Austria, Svizzera e' cosa normalissima da anni e cioe'
consentire il trasporto bici anche sugli intercity. Tra l'altro per
esperienza personale ho notato che in Germania il vano bici dei treni
intercity e' sempre strapieno, molto molto piu' che sui treni regionali e
interregionali. Perche' in Italia le ferrovie non ne vogliano sapere di
predisporre il trasporto bici sugli IC resta un mistero: immagino che
l'idea sia che tanto in Italia il servizio sarebbe poco utilizzato; ma si
tratta di un'idea preconcetta che andrebbe verificata sul campo; la citata
esperienza tedesca suggerisce che questo servizio potrebbe avere piu'
successo di quello regionale.
Infine segnalo un altro
problema cronico per chi ha la carta Amicotreno come me: trovare gli
speciali biglietti 24 ore per bici da 2.5 euro; e' paradossale ma li si
trova solo nelle piccole stazioni (p.es. Latisana o Castelfranco Veneto)
ma non nelle grandi come Venezia, dove ogni volta devono farmi il
biglietto a mano con considerevole perdita di tempo. Un altro mistero FS
(pardon! Trenitalia)?
Paolo Bonavoglia
Cannaregio 3027/R 30121 V E N E Z I A
----- Original Message -----
From: Andrea Coccioni <andreacoc@libero.it>
To: <bici@provincia.venezia.it>
Sent: Thursday, June 20, 2002 5:23 PM
Subject:
spazio bici sui Minuetto
Egregio sig. Dalla Venezia,
sono un appassionato di
ferrovie, nonché utente del servizio treno+bici, che ormai da qualche
mese utilizzo assiduamente per spostarmi da Torino a Trento
e da Torino a varie località lombarde, anche talvolta a prezzo di tempi
un po' lunghi e coincidenze quanto meno improbabili.
Tutto sommato, pur con le sue pecche, il servizio mi è sembrato
accettabile, anche se comunque molto migliorabile.
La mia opinione, però sta cambiando radicalmente da quando ho avuto
occasione di viaggiare con la bici al seguito sui TAF, e da quando ho
visto sulle pagine di una rivista specializzata le immagini del nuovo
"Minuetto".
Su quest'ultimo, non posso che concordare con Lei: è una presa in giro,
con soli due posti (assolutamente insufficiente a qualunque gruppo di
cicloescursionisti) piazzati nel bel mezzo dell'ambiente viaggiatori (e
quindi immagino già i conflitti con i viaggiatori senza bici, le
discussioni sul diritto o meno di occupare quello spazio...), e che nelle
intenzioni dei progettisti, i quali ovviamente non vanno mai né in treno
né in bici, dovrebbero servire ad ospitare a seconda dei casi bagagli
voluminosi, biciclette o sci. Già mi immagino i litigi e le discussioni
nel caso che i due sprovveduti ciclisti non sappiano dove mettere le bici,
trovando lo "spazio multifunzionale" già occupato dai bagagli
di qualche altro viaggiatore.
E pensare che sarebbe bastata una semplice modifica al disegno della
disposizione interna, per far migliorare nettamente la situazione. Ho qui
davanti a me la pianta del treno in questione: se lo "spazio
multifunzione" attuale fosse dotato di quattro sedili, si potrebbe
rinunciare ad otto posti in un'altra zona del treno, dove potrebbero
essere installati dei ganci per appendere le bici, come avviene negli ex
bagagliai delle carrozze pilota: in questo modo, troverebbero spazio
almeno sei biciclette. Con un po' di coraggio in più, togliendo qualche
altro sedile, ce ne starebbero il doppio.
Certo, ci sarebbe qualche posto a sedere in meno, ma l'accessibilità alle
bici sarebbe molto migliore.
Ma i fatti parlano chiaro, e i TAF, così come il Minuetto, stanno lì a
dirci che a Trenitalia non interessa nulla dei cicloturisti e di chi come
me si porta la bici appresso per raggiungere i luoghi di lavoro (ed ho
scoperto di non essere certo l'unico!). Orari assurdi, coincidenze
impossibili, treni a lunga percorrenza che -guai!-, un bagagliaio per il
trasporto bici proprio non glie lo si può agganciare. Un atteggiamento
miope ed autolesionista, in un Paese che tra le altre cose vive di
turismo, dove si organizzano ogni anno centinaia di cicloescursioni. Ho
provato, per curiosità, a leggere i resoconti di viaggio degli stranieri
che hanno visitato l'Italia in bici: entusiasti del paesaggio e dei
monumenti, tutti esprimono pareri negativi solo su due cose: il traffico
soffocante (ma questo è un altro capitolo) e la difficoltà di
trasportare la bici in treno.
I nostri dirigenti ferroviari continuano a non capire.
A questo punto ho qualche piccola proposta da fare.
Fra tutti i "Minuetto" che verranno costruiti, dodici saranno
acquistati autonomamente dalla Provincia di Trento, che è attentissima al
cicloturismo, da cui ricava guadagni non indifferenti. La FIAB potrebbe
provare a contrattare con tale Provincia una modifica della disposizione
interna dei treni ad essa destinati, ed una volta ottenuto ciò, additarla
come un esempio da seguire, specie in confronto al cattivo esempio di
Trenitalia.
Siccome non è la prima volta che province o regioni comprano i treni in
proprio, proseguire su questa strada ogni volta, chiedendo agli enti
locali di non accettare un treno con due posti striminziti soltanto,
naturalmente andando sempre a dire ai dirigenti Trenitalia quanto sono
ottusi, "guardate la regione X, loro hanno voluto i treni con più
spazio per le bici..."
L'anno prossimo inizia la privatizzazione dei servizi ferroviari
passeggeri:
anche la società Pincopallino potrà far viaggiare i suoi treni in
servizio regolare sulla rete RFI (ex FS). Propongo, nell'iniziale bailamme
che si verrà a creare, di cercare e trovare quelle Compagnie di trasporto
che avranno il coraggio di istituire un trasporto treno+bici decente, e di
instaurare una collaborazione valida, laddove è evidente che con
Trenitalia questo non è più possibile. Chissà che i trenitalici non si
sveglino, vedendo che un'importante associazione nazionale sta dirottando
un settore di clientela in costante crescita verso i nuovi concorrenti, e
non decidano di cambiare rotta.
Nonostante la sfiducia attuale, io continuo a pensare a una rete
ferroviaria dove le bici possano salire su qualunque treno, con biglietti
integrati fra vari vettori di trasporto, abbonamenti per biciclette,
stazioni senza ostacoli (quante volte mi dovrò ancora portare a braccia
la bici, carica, su per le gradinate dei sottopassaggi?...),
cicloparcheggi custoditi e ciclopiste che partono dalle stazioni e vanno
alle università, ospedali, edifici pubblici in genere. Sono un sognatore
senza scampo?
Grazie per l'attenzione, scusi la vena polemica e cordiali saluti
Andrea Coccioni
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