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In Trentino, a Nomi (Tn) sulla Ciclopista del Sole
Il primo "BICIGRILL" d'Italia

::  19.05.2002 - Rassegna stampa 1: articolo sul quotidiano TRENTINO
Incendio doloso a Nomi. Brucia la casa dei ciclisti, di Giuliano Lott

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Incendio doloso a Nomi
Brucia la casa dei ciclisti

di Giuliano Lott

NOMI. Un incendio doloso ha distrutto la notte scorsa il primo Bicigrill del Trentino, la struttura di ristoro che proprio ieri doveva essere inaugurata sulla pista ciclabile di Nomi. La giunta provinciale già lunedì installerà un prefabbricato, in attesa della ricostruzione. Caccia ai piromani.


NOMI. Non è durato fino al giorno dell'inaugurazione il primo "Bicigrill" d'Italia. Qualcuno ha deciso di guastare la festa nel modo peggiore, incendiando il chiosco che doveva ospitare un servizio rivoluzionario nel settore del cicloturismo in piena espansione. Danni per almeno 100 mila euro, certo il dolo. Ma il sindaco Gianfranco Zolin promette: «Lo ricostruiremo al più presto».
L'incendio è divampato poco dopo le 3 di mattina, con una dinamica repentina che suffraga gli evidenti indizi di dolo. La porta d'ingresso del personale, sul lato nord della piccola struttura in legno progettata proprio dal sindaco Gianfranco Zolin, era stata forzata e all'interno si sono rinvenute le tracce di un probabile innesco preparato con la classica benzina per auto. Poi altri inneschi sul perimetro esterno della casetta, per essere sicuri che bruciasse bene. Il legno stagionato e la verniciatura esterna, altamente infiammabile, hanno fatto il resto. Le fiamme si sono levate altissime. «Si vedevano distintamente dal casello autostradale di Villa Lagarina», racconta il sindaco Zolin, tra i primi ad accorrere sul luogo, lungo la pista ciclabile che affianca sulla destra orografica il corso dell'Adige, a due passi dal ponte-cavalcavia che mette in comunicazione Nomi a Calliano. Si sono precipitati pure i vigili del fuoco volontari di Nomi, quelli di Rovereto ed anche una squadra del corpo permanenti di Trento. C'è voluta oltre un'ora e mezza di duro lavoro con una quarantina di uomini e numerosi mezzi per avere ragione delle fiamme, ma alla fine delle operazioni il Bicigrill era completamente carbonizzato. Gli esperti dei vigili del fuoco di Trento hanno effettuato i rilievi del caso, ma il dolo è qualcosa di più che una delle ipotesi in ventaglio. Del fatto è stato informato il sostituto procuratore Fabio Biasi, che ha subito ordinato il sequestro giudiziario dell'area. Il movente per ora è solo un'ipotesi, ma l'assegnazione della conduzione del Bicigrill alla Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta, un'associazione no-profit, aveva destato qualche malumore.
Ieri mattina era la data della cerimonia di inaugurazione. Erano attesi i Nu.vo.la di Trento, che avrebbero montato la tensiostruttura per la festa, centinaia di ciclisti ed appassionati delle due ruote, il presidente della Fiab nazionale (Federazione italiana amici della bicicletta), Luigi Riccardi, venuto apposta da Bari per un evento ritenuto molto importante nel mondo del cicloturismo. «Doveva essere un progetto pilota - spiega il sindaco di Nomi nonchè progettista Gianfranco Zolin - per una catena di servizi innovativi, a misura di cicloturista, per sostenere ed incentivare questa nuova forma di svago ed anche, su un piano più squisitamente locale, di fare da traino per altre iniziative di carattere turistico e promozionale di Nomi e della destra Adige». Il progetto è finanziato dalla Provincia, che ieri ha fatto sentire la sua presenza a fianco dei sindaci della destra Adige con le visite degli assessori Iva Berasi e Roberto Pinter.


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