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28/5/10
Casco obbligatorio. Ritorna
il buon senso grazie alla FIAB. Cancellato alla Camera l'emendamento del
Senato
Dopo il passaggio del
DDL Sicurezza Stradale alla Camera, la FIAB si è attivata
contattando diversi deputati per chiedere la
cancellazione della disposizione che prevedeva il casco
obbligatorio per gli under 14.
Inoltre martedì 25 maggio 2010 la FIAB è riuscita ad
ottenere un'audizione alla Commissione Trasporti della
Camera in relazione al Piano della Mobilità urbana (CE)
da adottare in Italia. Erano presenti per la FIAB
Edoardo Galatola (responsabile Sicurezza FIAB) e Giuseppe
Merlin (direttore FIAB) [vedi relazione
sull'audizione].
Per l'occasione è stato chiesto anche il parere della
FIAB sulle nuove norme in discussione e questa è
stata un'ottima occasione per ribadire le idee della FIAB
su questo e altri contenuti (o non contenuti) del DDL
(tenuto conto del fatto che i Deputati ne discutevano
immediatamente dopo).
Sembra che la nostra azione, suffragata da Galatola anche
con dati statistici
sull'incidentalità (che non evidenziavano la necessità
di un tale provvedimento), abbia sortito effetti positivi,
come confermato dall'articolo
oggi apparso sul Sole 24 ore.
COMUNICATO
STAMPA |
NO
al casco obbligatorio,
anche
per i minori
(o
meglio ... Casco
SI, MA per libera scelta!)
La
Commissione al Senato sul Decreto Sicurezza Stradale, su
proposta di alcuni senatori del PD, istituisce
l'obbligatorietà del casco per i ciclisti. La FIAB chiede
il ritiro di questo emendamento, che rischia di essere un
ulteriore ostacolo alla mobilità ciclistica in Italia. |
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A sorpresa, con
il solito pressapochismo ed improvvisazione (alla FIAB i
parlamentari avevano preannunciato tutt'altri provvedimenti,
comunque i rappresentanti dei ciclisti urbani sono stati totalmente
inascoltati), la Commissione al Senato - Lavori Pubblici, che sta
discutendo il Decreto Sicurezza Stradale, introduce il casco
obbligatorio per i ciclisti (vedi
sito Senato).
La notizia è rimbalzata quindi su alcuni quotidiani: Sole
24 ore, Corriere
della Sera.
11.5.10
Partecipa
al sondaggio di Eco dalle Città
7.5.10:
"BIMBIMBICI"
IN 260 CITTA' NELLA GIORNATA NAZIONALE BICI. DALLA VENEZIA:
"RECORD DI ADESIONI ALL'INIZIATIVA FIAB CON 11 ANNI DI
STORIA.
MA L'OBBLIGO DEL CASCO PER
GLI UNDER 14 E' UN DETRATTORE ALLA PROMOZIONE DELLA MOBILITA' DEI
RAGAZZI IN BICICLETTA"
MAGRA CONSOLAZIONE:
ABOLITA LA NORMA INCOSTITUZIONALE CHE TOGLIEVA PUNTI DALLA PATENTE
PER INFRAZIONI DEI CICLISTI pensierino
del webmaster Fiab:
I nostri bambini avrebbero diritto ad una mobilità sicura. In
Italia invece si impone il casco ai bambini ancora prima di
avergli dato la possibilità di andare in bicicletta.
6.5.10:
Tutto
e il contrario di tutto? La Commissione del Senato approva anche
una dichiarazione di intenti, positiva, che dice il contrario ...
resterà lettera morta?
6.5.10:
Eco
dalle Città: Dalla
Venezia: "Il casco obbligatorio è un errore anche sotto i 14
anni."
4.5.10
- L’ultima
follia: casco in bicicletta per legge (di Vittorio Sgarbi "Il
Giornale")
- Il
Resto del carlino: Ferrara guida la rivolta "Assurdo" -
Franceschini monta le barricate
(
PDF 858 kb) La
questione dell' obbligatorietà é stata dibattuta moltissimo a
livello mondiale, europeo e italiano. Tra utenti e produttori
(forse esclusi quelli che fanno caschi) si é sempre più
rafforzato il principio: CASCO SI, MA MAI OBBLIGATORIO.
Anche la nostra Federazione Europea dei Ciclisti (ECF) ha più
volte espresso preoccupazioni ai Commissari denunciando come un
obbligo del genere rischia di allontanare molti ciclisti di tutti
i giorni da una pratica preziosa per l'ambiente e il traffico (ricordiamo
soprattutto i report australiani che dall' introduzione dell'
obbligo, a fronte di una scarsa influenza sugli incidenti, avevano
riscontrato un generale abbandono all'uso della bici).
Questa norma potrebbe vanificare tutti gli sforzi che alcune
Amministrazioni locali stanno facendo per incrementare l'uso della
bicicletta come mezzo di trasporto urbano abituale.
Si pensi
ad esempio al Bike Sharing, che tanto successo ha
riscontrato in alcune nostre città; viene usato da ciclisti
occasionali (in maniera spesso casuale) e così fallirebbe
completamente, visto che ovviamente
nessuno di questi va in giro con il casco sotto braccio (...
a meno che non diventi anche "casco sharing").
D'altra parte, contrariamente a quanto spesso propagandato da
certa stampa "disinformata", in nessun Paese europeo
tra quelli dove la bicicletta, come mezzo di trasporto quotidiano,
è più popolare e più promossa dai Governi esiste un simile
obbligo generalizzato. Per
un approfondimento sulle ragioni della nostra contrarietà,
rimandiamo ai documenti già scritti negli anni scorsi:
Posizione della FIAB
contraria all'obbligatorietà del casco (documento del 2008)
Documento
dell'ECF contro le leggi per l'obbligatorietà dell'uso del casco
e-mail
trasmessa il 26.4.2010 da Edoardo Galatola, Responsabile Sicurezza
Stradale della FIAB, ai referenti dell’intergruppo Amici della
Bicicletta.
Abbiamo avuto
conoscenza della ripresa dei lavori in commissione sul Decreto
sicurezza stradale.
Oltre a osservare che lo sviluppo di questi testi di legge “urgenti”
procede in modo casuale per lunghe pause ed accelerazioni
improvvise, rileviamo che, quando si parla di ciclisti, non si
affrontano mai gli strumenti per facilitare la diffusione di un
mezzo che “a parole” quasi tutti condividono, ma si interviene
proponendo provvedimenti restrittivi che, lungi dal migliorare la
sicurezza, hanno l’unico effetto di ridurre gli spazi ed il
numero degli stessi.
A più riprese abbiamo dato la nostra disponibilità per poter
essere ascoltati nelle commissioni, ma probabilmente è meglio non
interpellare mai i diretti interessati.
Oltre alla proposta di estensione dell’uso del giubbino ad alta
visibilità in città (sulla quale ci risulta che il
sottosegretario GIACHINO abbia espresso parere contrario del
Governo sulla sua eliminazione), prendiamo atto della recente
proposta di emendamento.
(....)
Come già
comunicato nell’ultimo incontro riteniamo che tale norma (il
casco obbligatorio per tutti), lungi da portare alcun
miglioramento statistico negli infortuni gravi in tutti i paesi in
cui è stata applicata (il casco protegge solo da cadute a bassa
velocità non pericolose, ma non dagli investimenti) ha avuto il
solo effetto di ridurre significativamente il numero dei ciclisti
e infatti non è applicata in alcuno dei paesi con maggiore
diffusione della bicicletta come mezzo di spostamento.
In allegato le posizioni ufficiali FIAB (Italia), ECF (Europa) e
Francia.
Nel confermare
che stiamo completando il lavoro impostato nella riunione di
febbraio confermiamo la nostra piena disponibilità a fornire un
parere sui provvedimenti che ci vedono interessati.
Spero che mi
scuserà per il tono accorato, ma confidiamo nel suo già
confermato interessamento sulle tematiche che ci stanno a cuore.
Cordiali saluti
Edoardo Galatola
Responsabile Sicurezza FIAB
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