|
|
Questo è l'appello ai
candidati approvato dal Consiglio Nazionale della FIAB e che verrà
inviato dalle nostre associazioni aderenti ai candidati della propria
zona.
All'appello presentato in questo sito web si può rispondere direttamente
al Presidente della FIAB, come di seguito indicato.
Elezioni
politiche ed amministrative 13 maggio 2001
APPELLO
AI CANDIDATI AL PARLAMENTO ITALIANO ED AI CONSIGLI DEGLI ENTI LOCALI
Egregio candidato,
il traffico è ormai la prima delle emergenze delle città e delle aree
metropolitane e sempre più viene considerato come tale dai cittadini.
Come, del resto, lo sviluppo incontrollato del turismo di massa
costituisce un serio pericolo per l'integrità dell'ambiente.
Si impone dunque il riorientamento della politica della mobilità nelle
aree urbane, assegnando priorità alla moderazione del traffico ed
alla protezione dell'utenza debole (bambini, anziani, disabili).
In particolare, occorre mettere in sicurezza i bambini nei loro
spostamenti, a piedi ed in bicicletta, da casa a scuola.
Così come necessita la promozione delle alternative di trasporto rispetto
all'utilizzo indiscriminato dei mezzi motorizzati. In questa prospettiva,
lo sviluppo dell'uso della bicicletta - mezzo a propulsione muscolare -
rappresenta senza dubbio uno dei modi per contribuire a migliorare
traffico e ambiente.
Eppure quasi nulla si è
fatto a livello nazionale per promuovere e sostenere una
politica della mobilità ciclistica come componente essenziale delle più
generali politiche dei trasporti, dell'ambiente e del territorio.
Nella prossima legislatura occorre che il Governo nazionale, in primo
luogo, ponga in essere un Piano Generale della
Mobilità Ciclistica - come sollecitato dalla Dichiarazione
di Amsterdam a Velo Mondial del 22 giugno 2000 - nel quale siano
stabiliti gli obiettivi di sviluppo dell'uso della bicicletta come mezzo
di trasporto da raggiungere entro l'anno 2010 ed istituisca il Servizio
nazionale per la mobilità ciclistica.
Occorre poi che per la mobilità ciclistica vengano destinate risorse ben
più adeguate di quelle simboliche messe finora a disposizione. Più
precisamente, occorre che, a partire dalla finanziaria 2002 , venga
rifinanziata la legge 366/98 sulla mobilità ciclistica con lo
stanziamento di almeno 400 miliardi di lire all'anno per l'intera
prossima legislatura, ai quali devono aggiungersi, per analoghi importi,
le risorse delle Regioni e quelle degli Enti locali.
Le risorse, nella entità appena indicata - indispensabili se si intende
dare effettivo impulso alla mobilità ciclistica - rimangono comunque
incommensurabilmente inferiori a quelle da sempre destinate alla
circolazione dei mezzi motorizzati. A fronte, peraltro, di un loro
rendimento ben più elevato rispetto ad altri investimenti nel settore dei
trasporti, con evidenti e consistenti benefici in termini di
decongestionamento del traffico, protezione ambientale, risparmio
energetico, miglioramento della salute pubblica, aumento della sicurezza
stradale, nonché di sviluppo del cicloescursionismo,quale comparto
turistico particolarmente rispettoso dell'ambiente e con significative
ricadute economico-occupazionali, comprensive di un rilevante contributo
all'incoming turistico nel nostro Paese.
A livello degli enti
locali, vale a dire delle istituzioni chiamate a realizzare
concretamente gli interventi in materia di ciclabilità, occorre un
analogo impegno per dare impulso alla mobilità ciclistica sicura e
confortevole.
E' indispensabile, in particolare, che gli enti locali:
-
sviluppino localmente
l'agenda 21 con particolare riferimento ai percorsi casa scuola
e, più in generale, alla mobilità sostenibile
-
diano applicazione,
meno timida rispetto a quanto fino ad ora avvenuto, alle norme del
Codice della Strada che consentono l'adozione dei provvedimenti di moderazione
del traffico;
-
diano piena attuazione
alle politiche di gestione della domanda di mobilità attraverso
l'applicazione dei decreti del Ministero dell'Ambiente in materia di
Mobilità sostenibile nelle aree urbane (decreto Ronchi del 27 marzo
1998 e successivi), nominando i responsabili della mobilità (mobility
manager) e organizzando le strutture di supporto necessarie, e quindi
mediante la redazione dei piani di mobilità;
-
destinino
effettivamente ogni anno, come prescritto dalla legge, una parte dei
proventi delle multe a favore della mobilità in bicicletta e,
nella misura minima del 10 %, ad interventi di tutela della sicurezza
degli utenti deboli e non motorizzati;
-
costituiscano al
proprio interno un apposito Ufficio per la Mobilità Ciclistica;
-
adottino ai sensi della
legge 366/98 e delle altre norme di legge in materia, il piano di
rete per la mobilità ciclistica e un piano pluriennale delle
realizzazioni degli itinerari ciclabili - stanziando le necessarie
risorse per cofinanziare, con i contributi statali e regionali, gli
interventi progettati - sia a livello urbano, sia a livello delle
strade per la pratica del cicloescursionismo.
Egregio candidato,
la preghiamo, se condivide queste proposte e se intende impegnarsi a
sostenerle una volta eletto, di farlo sapere al seguente recapito:
Presidente FIAB
onlus - Via Borsieri, 4/e - 20159 Milano
e-mail: presidente@fiab-onlus.it
Cordiali saluti.
Luigi Riccardi, Presidente
della FIAB
|