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- La Fiab e l'ECF aderiscono al Coordinamento COP9 Italia

- sabato 6 dicembre 2003: CICLOMARCIA "Stop Global Warming"

- Volantino FIAB:"clima e bici"

  COP9 Italia

La bicicletta per migliorare il clima

 

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I mutamenti climatici compromettono il nostro futuro e quello delle generazioni a venire

Il sistema dei trasporti attuale, fondato sulla motorizzazione privata, è tra i principali responsabili delle emissioni gassose che alterano il clima

Occorre dunque un radicale cambiamento - nei comportamenti individuali, così come nelle politiche degli stati - orientato:

  • a spostare il trasporto delle merci dalla strada verso la ferrovia e le vie d’acqua

  • allo sviluppo del trasporto collettivo, prevalentemente su ferro, per le persone

  • alla crescita dei sistemi alternativi di trasporto, tra i quali anche la bicicletta può svolgere un ruolo significativo

Il movimento cicloambientalista rappresentato dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che aderisce al movimento europeo organizzato da European Cyclists’ Federation, riconosce la grande importanza dei temi in discussione al CoP9 e partecipa con convinzione e determinazione alle iniziative del Coordinamento CoP9 Italia

Le istituzioni pubbliche nazionali e locali devono impegnarsi nel sostegno dell’offerta e della domanda di mobilità ciclistica, in particolare:

  • realizzando forme più avanzate di intermodalità tra biciclette e mezzi pubblici

  • favorendo percorsi sicuri casa scuola a piedi e in bicicletta

  • collaborando con i mobility manager aziendali per una organizzazione della mobilità dei lavoratori che riduca quanto più possibile l’uso dell’automobile

Un mondo diverso è possibile. La bicicletta lo rende compatibile

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Le alterazioni del clima

I cambiamenti climatici minacciano le possibilità di vita sul pianeta, ne limitano severamente la desiderabilità, compromettono il nostro futuro e quello delle generazioni a venire, profilano un orizzonte angoscioso e precario dove, agli effetti climatici e ambientali, si assommano quelli sociali, economici e geopolitici legati al controllo delle risorse energetiche.
Non è questo il mondo che vogliamo costruire!

Prima che sia troppo tardi

Si pensava che le alterazioni climatiche avvenissero in tempi non umanamente percepibili. Stiamo assistendo invece in questi anni a una rapida degenerazione globale, a livello micro e macroambientale, di portata ancora incalcolabile.
Sappiamo che i comportamenti, pur quando non ancora misurabili nel contributo causale da ciascuno prodotto, possono accrescere il danno sistemico o invece ridurlo, inducendo meccanismi virtuosi.
Prima che sia troppo tardi occorre dunque invertire la rotta, modificare gli stili di vita orientandosi decisamente verso il risanamento e lo sviluppo sostenibile e compatibile come sfide decisive del nostro futuro.
Si tratta di scelte responsabili e di processi che richiedono una partecipazione consapevole, pur nella diversità di ruoli, dei cittadini e degli Stati. I cambiamenti individuali devono essere sostenuti e indirizzati da politiche pubbliche efficaci e virtuose.

La mobilità e il ruolo della bicicletta

La crescita della mobilità è riconosciuta come il principale fattore di incremento delle emissioni che producono alterazioni climatiche. Il tema della mobilità è quindi una delle grandi priorità sia per la riduzione delle emissioni inquinanti e dei gas responsabili dell'effetto serra, sia per la qualità ambientale e della vita, particolarmente all'interno dei centri urbani.
Non si comprende pienamente il diritto alla mobilità individuale senza riflettere anche sui costi economici, sociali ed ambientali prodotti dalla mobilità medesima e sulla necessità di governarli.
In questo quadro, la bicicletta non è la panacea, ma può fare molto.
La mobilità quotidiana è fatta da spostamenti casa-scuola e casa-lavoro, oltre che per il tempo libero, entro distanze che possono essere agevolmente coperte in modo vantaggioso e competitivo attraverso la bici.
La bicicletta è in sé un paradigma di sostenibilità, intesa come efficienza ed autosufficienza: non produce emissioni inquinanti, non ingombra, non fa rumore, non dipende da fonti energetiche e non ne spreca. In un'economia di benessere, la scelta dell'uso della bicicletta è un importante indicatore di qualità ambientale e un fattore incisivo nelle politiche della mobilità e del traffico.

La Federazione Italiana Amici della Bicicletta

Il movimento cicloambientalista italiano della FIAB, organizzazione non lucrativa che aderisce a livello europeo a ECF, riconosce la fondamentale importanza dei temi oggetto del vertice mondiale del clima e partecipa in modo consapevole e convinto alle iniziative del Coordinamento CoP9 Italia.
La FIAB ritiene che il contributo alla qualità dell'ambiente che la bicicletta è in grado di dare debba tradursi sia nel riconoscimento anche istituzionale delle valenze trasportistiche che questo mezzo ha nell'uso quotidiano, sia nella valorizzazione del cicloescursionismo come forma di turismo particolarmente rispettosa dell'ambiente.

Cittadino e bici

Sempre più cittadini scelgono la bici per gli spostamenti quotidiani. Lo fanno spesso più per convenienza che per convinzione: perché in bici si arriva prima, risparmiando tempo e denaro. Se si considera che il tasso medio di occupazione di un'autovettura è spesso del solo conducente, a un incremento delle bici circolanti corrisponde in modo direttamente proporzionale una riduzione delle auto in movimento, con un beneficio ambientale ed economico evidente.

Istituzioni e bici

Alle istituzioni compete l'importante compito di intervenire a sostegno della domanda e dell'offerta attraverso politiche efficaci che riconoscano il ruolo che la bici può svolgere e favoriscano la razionalità dei comportamenti individuali e il risparmio delle risorse.
Tra gli interventi pubblici auspicati, un adeguato sistema di intermodalità con il mezzo pubblico, permette di moltiplicare le possibilità di spostamento che la bici è in grado di coprire, creando un effetto di sinergia tra mezzi di trasporto differenti e riducendo la dipendenza dall'auto.
E ancora, l'organizzazione della mobilità casa-lavoro può essere efficacemente svolta con un coordinamento tra istituzioni e imprese attraverso le figure dei mobility manager.

Un mondo diverso è possibile. La bicicletta lo rende compatibile


Volantino FIAB: "clima e bici" (formato PDF)


COP9 Italia: sito ufficiale del Coordinamento delle Associazioni Italiane per COP9 http://www.cop9italia.org/index.html

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