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Pubblicata su Ruotalibera - Verona (settembre 2000) Come è cambiato negli anni l'atteggiamento dei dirigenti FS nei confronti di una federazione, la Fiab, che con pazienza e caparbietà ha convinto le Ferrovie Italiane a trasportare anche le bici sui treni? Direi che, soprattutto negli
ultimi tempi, l'atteggiamento FS è profondamente cambiato nei confronti dei cicloturisti
e della FIAB che in qualche modo li rappresenta. Questo vale in buona parte per quella
parte di FS che ricade sotto la competenza della Divisione Trasporto Regionale (che
gestisce l'80% dei treni in circolazione), mentre è quasi nulla la disponibilità della
Divisione Passeggeri, almeno per quel che riguarda i dirigenti "romani". Sei in grado di fornire dati riguardo alla vendita dei biglietti su scala nazionale? Sono in possesso di un dato complessivo riferito al 1999 che riporta la vendita di 100.000 supplementi giornalieri per il trasporto bici in tutta Italia. Questo dato in sé dice poco, considerato che il servizio sui treni del Trasporto Regionale può definirsi di buon livello solo a partire dall'estate di quest'anno, tuttavia è significativo il trend di crescita dal '92 (5321 tagliandi venduti) ad oggi, e la ripartizione degli stessi nei mesi dell'anno che mette in evidenza come il turismo in bicicletta, o meglio il cicloescursionismo, copre un periodo dell'anno molto ampio che va da Aprile a Settembre, ma anche marzo e ottobre sono mesi utilizzati con soddisfazione. Questo conferma quanto diciamo da tempo e quanto è stato riscontrato in altre esperienze europee, la bicicletta può costituire un volano per rivitalizzare territori marginali rispetto a flussi di turismo tradizionale e per diluire la presenza in quei territori nei quali il turismo si concentra solitamente nei mesi di luglio e agosto. La nuova normativa, che consente il carico delle bici praticamente su tutti i treni a bassa frequentazione, sta causando diverse interpretazioni da parte del personale dei treni. I controllori talvolta non consentono il carico della bici adducendo il motivo che non esiste il vano-biciclette. La valutazione della bassa frequentazione non è discrezionale da parte del personale dei treni ma è stabilita a priori dalle competenti Direzioni Regionali che in tal modo identificano i cosiddetti treni verdi. Tali treni verdi sono perciò segnalati nell'orario ufficiali come idonei al carico delle biciclette, ma il relativo materiale non è contrassegnato dall'apposito pittogramma in quanto sono sprovvisti di apposito vano. Il passeggero pertanto potrà caricare la bici dove questa darà meno fastidio agli altri passeggeri (pochi altrimenti non sarebbe un treno verde). Caso vuole poi che al sabato e alla domenica quasi tutti i treni siano verdi (gli italiani per la gita domenicale si muovono ancora in auto) e pertanto ritengo che tale conquista sia di estremo interesse per noi cicloturisti. Il personale viaggiante si è dimostrato finora poco informato, ritengo sia questione di tempo e di scarsa professionalità, però dobbiamo insistere perché la normativa è dalla nostra parte |