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Bici sui
Treni Verdi, difficoltà iniziali
Proteste e perplessità di alcuni utenti |
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da Palermo | da Cuneo | da Verona | da Roma |
da Palermo
Desidero raccontarvi la mia
esperienza relativa al servizio treno più bici offerto dalle F.S.
Premetto che nonostante tutto, considerando il vuoto di appena due anni fa, già questo
"mezzo servizio" è qualcosa.
Partendo da Palermo per un giro nella Sicilia sud-orienale, ma desiderando per aspetti
logistici, partire con la bici da Acqudolci (circa 150 km più a est rispetto a Palermo,
già in provincia di Me) ho scelto la soluzione treno +bici. Tra l'altro ero desideroso di
provare il servizio, anche perchè appena due anni fa, quando ne ho chiesto notizie in
stazione, mi guardarono come se fossi stato un marziano e mi risposero - come purtroppo
consuetudine diffusa - con abbondante scortesia, non riuscendo a cogliere nella mia
richiesta, una potenzialità, seppur di nicchia, ma solamente la fastidiosa pretesa di un
povero pazzo, che fra i tanti moderni mezzi della tecnica, desiderava fare un viaggio in
bici.
Ora il servizio c'è. Evviva... ma solo a metà, l'altra metà rimane su carta.
Sfogliando l'orario ufficiale, aggiornato fino al 23 09 2000, delle Ferrovie dello Stato,
si rimane piacevolmente sorpresi dalla diffusione, per le varie tratte, del servizio di
trasporto bicicletta. In realtà, a parte la sospensione di diverse corse proprio nel
periodo tra il 22/07 ed il 28/08, il tanto sospirato servizio, si riduce ad un trasporto
della bici in una condizione mista, tra la semi illegalità e la "carità" del
capotreno che, mosso a pietà, concede alla bici di "accomodarsi " tra i sedili,
o in uno sgabuzzino, casualmente libero, del vagone.
Succede in pratica che l'azienda, sulla carta stabilisce l'esistenza del servizio bici al
seguito, peccato però, che dimentica di agganciare le apposite vetture. Infatti
nessuno dei vagoni, sia sul treno di andata (Palermo-San Fratello-Acquedolci), che in
quello di ritorno (Catania -Palermo), riportava il logo apposito. Da ciò, ne deriva una
discussione con il Capo treno, il quale da un lato, non potrebbe far salire la bici
perchè potrebbe essere causa di disagio per i passeggeri (mancando appunto l'apposito
vagone), dall'altro si trova davanti un utente che ha regolarmente pagato il supplemento,
e al quale dunque non può impedire di salire la propria bicicletta (visto che il treno in
questione ne prevede sulla carta il servizio).
La cosa ulteriormente curiosa è che la conversazione tra utente e capotreno non è del
tipo: "Signore lei ha ragione, noi siamo mortificati per il disservizio che le
offriamo", ma è del tipo "Lei dove sta andando con questa bicicletta?", e
solo dopo essersi accertato dell'esistenza di questo strano servizio, con tono più
pacato: "Lei non potrebbe salire, perchè non vi sono i vagoni appositi, tuttavia
..." (Grazie, per la cortesia. Pagata...)
In me italiano, siciliano, purtroppo avvezzo ai disservizi, ma fortunatamente non ancora
del tutto rassegnato, questo disagio non crea poi, particolari problemi, se non il
fastidio della discussione e il pagare un servizio, che non è un servizio.
Il motivo invece, per cui vi scrivo queste poche righe, è legato ad altro: il fascino del
viaggiare in treno; la bellezza del viaggio in bicicletta e la comodità del caricarla sul
treno, unendo due mezzi del viaggiare che, ognuno a proprio modo, ( e ovviamente,
principalmente il primo) hanno rispetto dell'ambiente. Penso poi, all'enorme disagio che
queste difficoltà da me incontrate, potrebbero significare invece, per uno straniero che,
abituato a servizi più efficienti e svantaggiato dalla lingua, si troverebbe di fronte ad
una spiacevole e per certi versi difficile discussione, per ottenere qualcosa che gli
spetta di diritto, perchè già pagata.
Non so quale effetto sortirà la mia lettera, sicuramente qualcosa in più del tenere per
me questa esperienza, mi auguro comunque che dal "mezzo servizio" si possa
passare al servizio completo e che alla Direzione Generale F.S. si rendano conto che noi
cicloturisti potremmo essere una buona fetta della loro utenza, oltre che, in qualche
modo, essere accomunati dal fatto che, così come il ciclista è utente debole della
strada, così il treno è, ahimè, sempre meno considerato dai più per gli spostamenti (
e certamente disservizi come e peggio di questi non aiutano ad invertire tale tendenza).
Un saluto e l'augurio di viaggi bicicletta + treno sempre più confortevoli.
Giuseppe
da Cuneo
Avendo utilizzato alcune volte
il trasporto bici,con pagamento biglietto,sulla linea TORINO-SAVONA e
TORINO-VENTIMIGLIA,diverse volte non ho trovato la carrozza per trasporto bici, nonostante
fosse indicato il trasporto bici sul treno.A mia domanda, mi e' stato risposto dal
personale viaggiante che l'indicazione trasporto bici non SIGNIFICA AFFATTO LA PRESENZA DI
VAGONE PER IL TRASPORTO,Questo ha causato notevole disturbo sia mio personale che degli
altri viaggiatori che si sono trovati un mezzo (bici da corsa) collocato nel vago di
ingresso-uscita del vagone.Vorrei segnalare quindi tale, a mio parere, disservizio che
viene anche pagato,e avere se possibile chiarimenti.
Ringraziando per la cortesia,
Franco Podestà
- Savigliano (Cuneo).
da Verona
Perdonate i fogli a quadretti e
la scrittura a mano, ma vi scrivo direttamente dal treno su cui mi trovo.
Dunque, oggi 19 giugno avevo una giornata piuttosto intensa. Dovevo essere al lavoro, come
sempre, alle 8, poi alle 10.30 dovevo partecipare ad una riunione che si teneva sette
chilometri e mezzo più in là ed alle 16 dovevo trovarmi a Mestre, in un luogo abbastanza
lontano dalla stazione. Bene, dico, ottima occasione per smuovere le gambe e fare tutto in
bici. Puntuale agli appuntamenti mattutini, grazie alla bici, alle 13.40 cerco di caricare
la bici sul treno per Venezia S.Lucia, previsto per trasporto biciclette. Il treno, però,
non è dotato di vettura apposita ed il capotreno non vuole assolutamente farmi salire.
Solo dopo avere ripetutamente consultato l'orario ed essersi sorbito le mie vivaci
proteste deve ammettere che il trasporto è previsto e mi lascia salire anche se, in
effetti, devo sistemare la bici in qualche modo, sperando che non cada e che non impicci
troppo.
Al ritorno opto per il diretto delle 18.23 da Mestre. Anche questa volta manca la vettura
per il trasporto bici. Il capotreno mi dice di sapere che il treno è dedicato al
trasporto bici, ma che la vettura apposita non c'è e che mi permette di viaggiare solo
perché c'è poca gente. Se il treno fosse affollato, mi dice serenamente, mi lascerebbe
giù, perché se qualcuno si fa male con la mia bici (?) la responsabilità è sua che mi
ha fatto salire, dato che il treno non è dotato di apposita vettura, anche se è indicato
come trasporto bici. Aggiunge che le FS riterrebbero lui responsabile del danno (??? ma
insomma, 'sto treno è trasporto bici o no???)
A quanto pare, diversi treni trasporto bici in realtà non potrebbero trasportare le
biciclette o le trasportano solo se il capotreno è d'accordo. Quindi non fidatevi
dell'orario ufficiale delle FS per programmare spostamenti treno+bici per lavoro, potreste
comunque essere lasciati a terra.
Convertitevi anche voi, come tutti, all'automobile, consumate benzina, inquinate l'aria,
rischiate la pelle sul tratto autostradale più pericoloso d'Italia: nessuno vi farà
storie!
Valerio Ciuffa
- Verona
da Roma
Sono un cicloturista di Roma,
da circa tre mesi possessore della Carta Amicotreno. Ho acquistato la Carta perché sono
un sostenitore della potenza e della comodità del mezzo ferroviario per gli spostamenti
turistici, oltre a nutrire da sempre un profondo amore per il treno; inoltre, essendo un
membro della Federazione Italiana Amici della Bicicletta (il Presidente della quale è
anche parte del Comitato dei Garanti della vostra rivista), utilizzo spessissimo il
servizio "treno+bici", che anzi tengo a pubblicizzare e promuovere in tutti i
modi attraverso lattività che svolgo con la mia associazione cicloecologista
"Ruotalibera" di Roma.
E passiamo alle dolenti note.
Con la Carta Amicotreno avrei diritto a pagare 5mila lire anziché 7mila il supplemento 24
ore per trasporto bici sui treni Diretti, Regionali e Interregionali adibiti a tale
servizio, come riportato nel regolamento Fs incluso nella pubblicazione "In
Treno". Ora, da quando ho acquistato la Carta, è cominciata per me una lunga serie
di code interminabili alle biglietterie Fs per spiegare agli addetti il suddetto
regolamento; situazioni che quasi sempre degenerano in lunghe ed estenuanti attese,
discussioni, litigate, con la gente dietro di me in coda che vorrebbe la mia testa, mentre
laddetto alla biglietteria si allontana dallo sportello per chiedere delucidazioni
in merito, fare telefonate, consultare dirigenti e alla fine compilare a mano il
supplemento per il trasporto bici quando va bene... quando va male sono invece costretto a
pagare il supplemento 7mila lire, soprattutto per evitare di perdere il treno e farmi
linciare dalla folla inferocita... o dai ferrovieri con i quali, inevitabilmente, finisce
a paroloni e, qualche volta anche, da parte di qualcuno un po troppo nervoso, ad
insulti e minacce fisiche!!!
E sto parlando di stazioni con nomi come Roma Tiburtina e Roma Termini!!!
Trovo questa situazione vergognosa, indice di quanto scarsa sia la considerazione che le
Fs nutrono per una categoria di utenti che andrebbe incentivata e che svolge un non
trascurabile lavoro di pubblicità allazienda. E indice di quanto le Fs, malgrado
gli sforzi e le belle parole, siano rimaste un carrozzone pieno di personale assolutamente
incapace di svolgere il proprio lavoro con professionalità. Ma davvero gli addetti alle
biglietterie di Roma Termini non conoscono il regolamento Fs? Mi sembra molto grave ed è
ancora più grave la loro reazione alla mia richiesta di ottenere lo sconto, quando mi
sento dire candidamente «E che ne so io di sto sconto? Me lo dimostri lei che
esiste davvero!».
Vorrei qualche chiarimento e,
se possibile, un pezzo di carta con il logo Fs e una qualche firma "pesante" che
indichi chiaramente che i possessori di Carta Amicotreno possono acquistare il supplemento
"treno+bici" a 5mila lire invece che a 7mila. Chiedo troppo? Mi sembra sia
lunico modo di evitare di avvelenarmi ogniqualvolta decido di assecondare i miei
principi ecologisti e lasciare la macchina parcheggiata sotto casa per evitare di intasare
i caselli autostradali...
... O devo pensare che le Fs svolgano istituzionalmente un ruolo fondamentale
nellincentivare gli italiani ad usare lautomobile? Troppo spesso sembra che
sia proprio così!!! In tal caso restituirò volentieri la Carta Amicotreno e mi
rassegnerò anchio, convinto ambientalista e "trenofilo", alle code ai
caselli autostradali la domenica sera.
Giovanni Gallina - Roma
Questa lettera
è stata pubblicata anche su Amico Treno e quella che segue è la risposta delle FS.
NON SI RASSEGNI
Come avviene per tutti gli
aggiornamenti/variazioni/innovazioni, anche la novità della riduzione di duemila lire sul
costo del supplemento bici 24 ore a favore dei titolari di Carta Amicotreno è stata
ampiamente divulgata con la consueta prassi (distribuzione diffusa di ordine di servizio
per modifica alle Condizioni e Tariffe, aggiornamento dellOrario Ufficiale,
circolari interne ecc.) mentre per pubblicizzare liniziativa presso la clientela
abbiamo segnalato la novità sul nostro giornale e nella "Guida ai vantaggi di Carta
Amicotreno".
Con lobiettivo di assicurare ai possessori della tessera la corretta applicazione di
tutte le facilitazioni in ambito ferroviario previste dalliniziativa, la nostra
Divisione si è attivata con ogni mezzo per migliorare linformazione del personale
delle biglietterie e di bordo, anche al fine di evitare disguidi e conseguenti lamentele
da parte dei viaggiatori.
Quando arriveremo nelle vostre case con questo numero di "Amico Treno" sarà
già in distribuzione uno specifico biglietto di cinquemila lire per il supplemento bici
24 ore da rilasciare ai possessori di Carta Amicotreno, il che non renderà più
necessaria la compilazione manuale del biglietto da parte delladdetto allo sportello
dietro esibizione della tessera.
Scusandoci per laccaduto, ringraziamo Giovanni Gallina per aver voluto contribuire
con la sua lettera al miglioramento dei nostri servizi.
Come il suo reclamo dimostra, la formazione, listruzione e laggiornamento del
personale sono un aspetto importante della qualità e occorre ancora intervenire
incisivamente e investire in questa direzione per riuscire ad ottenere i risultati attesi
dalla clientela. Una clientela sempre più attenta ed esigente che noi poniamo al centro
delle nostre attività, assumendo impegni precisi e verificabili (il signor Gallina ci
chiede un "pezzo di carta con qualche firma pesante", noi abbiamo predisposto la
Carta dei Servizi, un importante tassello per un sistema di controllo e di garanzia di
qualità dei servizi da parte dei consumatori!).
Naturalmente ci auguriamo che linconveniente in questione non si ripeta e che il
nostro abbonato non abbia più alcun motivo per lamentare disservizi, ma gli chiediamo in
ogni caso un ulteriore aiuto per il futuro: fornirci segnalazioni più dettagliate,
complete di tutti gli elementi utili (luogo, data ecc.) per ladozione di
provvedimenti volti a rimuovere il problema.
Un solo appunto ci sentiamo di muovere al nostro lettore, replicando ad una sua
affermazione che riteniamo ingiusta: pur comprendendo che le osservazioni sono state
esternate sullonda di un legittimo risentimento, motivato da un oggettivo e
reiterato disagio, non crediamo che un paio di spiacevoli episodi siano sufficienti a
mettere in discussione la professionalità dei ferrovieri e del personale di front-line in
particolare, che proprio a Roma in questanno giubilare ha dimostrato di saper
affrontare emergenze e criticità originate da circostanze straordinarie.
Allo studente poco motivato allo studio, che ha tempi lunghi di apprendimento, manca di
organizzazione e autonomia nel lavoro o ha difficoltà di comunicazione corretta, si
assegna qualche debito formativo o magari una bocciatura. Non per questo va respinta tutta
la classe!
Non riteniamo neppure corretto liquidare con qualche frase deffetto il processo di
profondo cambiamento che ha investito la nostra azienda e che si è fortemente accelerato
in questi ultimi anni attraverso una complessa opera di riorganizzazione.
Francamente, signor Gallina, e lo diciamo con convinzione, non ci sentiamo parte di un
vecchio carrozzone ma di unimpresa che è impegnata nel perseguimento di efficienza
e di recupero di competitività sul mercato. |