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Treno + Bici

Abolizione dell'abbonamento Treno + Bici
Lettera aperta a Trenitalia

 

E-mail giunta alla Fiab

Gentili amici,
vi scrivo per comunicare l'iniziativa che abbiamo preso come pendolari sulla tratta Bologna-Milano.
La lettera in allegato ha per oggetto la decisione del 10.01.2002 con cui Trenitalia ha soppresso l'emissione di biglietti di supplemento validi 12 mesi per il trasporto-bici, servizio da noi utilizzato, con abbonamento annuale, per recarci al lavoro quotidianamente.
Tale abolizione comporta una insensata tariffazione di 3.5 euro insostenibile per chi faccia uso quotidiano del mezzo, e non per cicloturismo sporadico.

Copia di questa lettera è stata pubblicata, tra le lettere al direttore da:
Gazzetta di Modena del 23.02.2002
Resto del Carlino, edizione di Modena del 23.02.2002
L'Unità, edizione di Bologna del 24.02.2002
Resto del Carlino, edizione di Reggio Emilia del 23.02.2002
Ultime Notizie Reggio Emilia del 23.02.2002

Abbiamo comunicato queste cose anche ai rappresentanti eletti di zona nei consigli regionali e nel Parlamento, Nonche' alle autorita' regionali peraltro preposte a curare la mobilita' con Trenitalia.
Alleghiamo inoltre copia della risposta (!?) ricevuta da Trenitalia alla richiesta di chiarimenti da noi rivolta in merito.

Ringraziando dell'attenzione vi salutiamo cordialmente e attendiamo un vostro segnale di collaborazione per vedere ristabilto il diritto alla mobilita intermodale bici + treno.

Nicoletta Levi, Mauro Guaitoli, Marco Cervino, Alberto Galli, Franco Martino

Lettera a Trenitalia

Bologna, 05.03.02

Egregi Signori,

siamo un gruppo di pendolari che risiedono a Reggio Emilia e a Modena e che per recarsi al lavoro a Bologna utilizzavano il servizio bici in treno. Ogni giorno partivamo da casa in bici, la caricavamo sul treno nell’apposito vagone, scendevamo alla stazione di Bologna e andavamo di nuovo in bicicletta fino in ufficio. Stessa trafila al ritorno.

Avevamo scelto la bici e il treno come mezzi alternativi ed ecologici, capaci di ridurre i tempi degli spostamenti da e per il lavoro, in linea con gli obiettivi dello sviluppo dell’intermodalità e della riduzione dell’inquinamento, e il servizio “bici in treno” come un utile strumento per evitare l’abbandono sistematico delle biciclette attorno alle stazioni, che degrada ulteriormente lo spazio urbano e offre ampio sostegno alla microcriminalità .

Non ci soffermiamo su una serie di disservizi da imputare alla scarsa attenzione all’utente da parte delle Ferrovie dello Stato, riassumibili in breve in: mancanza di percorsi chiari all’interno delle stazioni, difficoltà di accesso agli appositi vagoni, variazioni non comunicate della loro posizione ed in qualche caso anche la loro mancanza. Ciò che intendiamo stigmatizzare è la decisione con la quale dal 31.12.2001 le FF.SS. hanno eliminato la possibilità di accedere al servizio bici in treno con un abbonamento annuale. Il servizio resta, ma è forse l’unico al quale non ci si può più abbonare. Per usufruirne occorre acquistare un biglietto giornaliero, del costo fisso di L. 7.000, indipendente dalla distanza percorsa, il che comporta un notevole aggravio economico. Impossibile conoscere le ragioni di questa decisione, anche a fronte di un reclamo formale presentato all’apposito call-center delle FF.SS..

Noi, costretti dalle circostanze, siamo tornati a ricorrere all’auto per raggiungere la stazione di partenza, a lasciare biciclette abbandonate nei pressi delle stazioni ferroviarie, ad accedere a servizi pubblici sovraccarichi e carenti. Dovremo comunque subire un aumento dei tempi necessari per gli spostamenti da e per il lavoro e un peggioramento della qualità di vita.

Riteniamo che la decisione adottata dalle Ferrovie dello Stato sia palesemente in linea con una chiara volontà di non incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi alle quattro ruote, pubbliche o private che siano. L’utilizzo della bici, con o senza treno, invece è, o dovrebbe essere, fortemente promosso e, nell’ambito di una programmazione pubblica che tuteli la salute e l’ambiente, andrebbero create le condizioni per favorire ciclisti e pedoni. Scegliere la bicicletta è di per sé, in un momento come questo, segno di civiltà: incoraggiarne l’utilizzo, quindi, segno distintivo di una società civile.

Invece ci sembra che si scoraggi l’intermodalità, che si vanifichi qualunque tentativo di qualificare il servizio pubblico, che non interessino, per davvero, politiche pubbliche orientate a una migliore qualità della vita.

Cordiali saluti

Nicoletta Levi, Mauro Guaitoli, Marco Cervino, Alberto Galli, Franco Martino


Risposta Divisione Trasporto Regionale
Direzione Regionale Emilia Romagna

Bologna, 19-02-02

Class. DTR/CCN/RER.C.86-02-37/206

Sig. Mauro Guaitoli

Oggetto: servizio bici

Gentile Signore,

confermandole che dal 10 gennaio scorso Trenitalia S.p.A non ha prorogato l’oferta commerciale relativa al rilascio di biglietti di supplemento validi 12 mesi per il trasporto-bici, resta quindi in vigore l’emissione di biglietti di supplemento validi per 24 ore.

Non escludendo che in futuro possa prevedersi l’introduzione di tipologie di abbonamento da lei auspicate, scusandoci comunque per il disagio subito, si coglie l’occasione per porgerle cordiali saluti

IL DIRETTORE REGIONALE
(Ing.S.Bonaiuti)

Ancora prima di ricevere, come FIAB, copia di queste lettere direttamente dagli autori, il nostro responsabile stampa, Lello Sforza, ha letto il loro intervento su Repubblica e ha scritto la lettera che segue.

From: "FIAB - Relazioni esterne e stampa" <stampa@fiab-onlus.it>
To: "La Repubblica" <larepubblica@repubblica.it>
Sent: Tuesday, March 05, 2002 7:47 AM
Subject: BICI + TRENO, VA POTENZIATO NON PENALIZZATO

Con riferimento alle lettere pubblicate il 1°  e il 3 marzo,  sull'eliminazione dell'abbonamento annuale "treno+bici" da parte di Trenitalia,  la FIAB ringrazia molto Repubblica per aver evidenziato l'esistenza di un problema volutamente ignorato, e chiede, molto cortesemente, di pubblicare il seguente intervento.

Saluti
Lello Sforza

INTEGRAZIONE MODALE BICI E TRENO: DA POTENZIARE E NON PENALIZZARE

Ha ragione il direttore Comunicazione di Trenitalia (vedi Republica del 3 marzo) nel dire che le vendite dell'abbonamento annuale "treno+bici" hanno incontrato "uno scarsissimo gradimento da parte della clientela". Ma è pure vero che per i primi anni la vendita era stata affidata in esclusiva alla FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che non ha una rete capillare di sportelli al pubblico essendo una federazione di associazioni cicloecologiste organizzate su base volontaristica, e senza l'attivazione, da parte di Trenitalia, di alcuna campagna di comunicazione istituzionale.

Che fretta c'era, allora, di eliminare un'agevolazione tariffaria molto utile a chi usa bici e treno quotidianamente per lavoro, come dimostra un altro intervento di un gruppo di pendolari bolognesi, pure pubblicato da Repubblica, che evidenzia altre carenze organizzative nelle stazioni, ben note agli utenti della bici e del treno?
La realtà è che la bicicletta, intesa come mezzo di locomozione a tutti gli  effetti, per giunta ad "emissioni zero", e l'integrazione modale bici e treno, sono ancore escluse dalle politiche di governo in materia di trasporti, ambiente e salute, e per una carenza culturale tutta italiana, anche il servizio trasporto bici e treno è più un impiccio che una risorsa, pur se negli anni sono stati fatti dei passi in avanti.

Con l'organizzazione della seconda giornata nazionale "BICINTRENO", che si tiene in tutta Italia domenica 24 marzo per iniziativa di FIAB e TRENITALIA, le biciclette potranno viaggiare gratis al seguito su tutti i treni regionali, interregionali e diretti e la FIAB organizzerà in 31 città italiane escursioni e gite (www.fiab-onlus.it).
Ma oltre a far conoscere il servizio al grande pubblico, l'iniziativa è finalizzata a sensibilizzare anche lo stesso gruppo Ferrovie delle Stato sull'importanza di diffondere e potenziare l'integrazione modale bici e treno dal punto di vista tariffario, infrastrutturale, organizzativo e della comunicazione, affinchè l'attenzione riservata ai propri clienti in bicicletta sia adeguata agli standard europei.

Lello Sforza
Vicepresidente nazionale e
Responsabile relazioni esterne FIAB onlus
stampa@fiab-onlus.it