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Decurtazione
punti patente ai ciclisti, ricorsi FIAB: a Verona la prima udienza da un
Giudice di Pace
Il Comune fa un passo indietro e da ragione ai ciclisti
giovedì 21 gennaio 2010
Decurtazione punti patente ai ciclisti.
Considerata anti-costituzionale dalla FIAB (e non solo dalla FIAB).
Ne abbiamo già parlato più volte nel sito (si veda sommario)
dicendo che la FIAB avrebbe appoggiato ricorsi dal Giudice di pace. Si è
tenuta oggi a Verona la prima udienza in materia e, sorpresa ... il Comune
ha ritirato il verbale e sostanzialmente ha dato ragione alle nostre tesi.
Comunicato Stampa
dell'associazione FIAB-Amici della Bicicletta di Verona
Verona 21.01.2010
Decurtazione punti patente ai
ciclisti: il Comune di Verona fa un passo indietro
Avvalendosi dello strumento
giuridico dell'autotutela, il Comune di Verona ha ritirato il precedente
verbale, sostituendolo con un altro che non contempla la decurtazione dei
punti patente ma solo la sanzione pecuniaria, evitando così che il
dibattimento entrasse nel merito del giudizio di incostituzionalità della
norma che estende ai ciclisti tali sanzioni accessorie.
Si è conclusa così stamattina davanti al giudice di Pace di Verona
l'udienza relativa al ricorso avviato da un cittadino
veronese, F.B. su sollecitazione della Fiab-Amici della Bicicletta di
Verona, contro una multa comminata dai Vigili urbani di Verona lo scorso 24
agosto in via Cesiolo.
Per essere stato sorpreso attraversare la via in controsenso il ciclista era
stato multato con 150 euro e gli erano stati tolti 4 punti patente.
La carta giocata questa mattina dal Comune chiude virtualmente la questione
perché fa cessare la materia del contendere, tuttavia ulteriori elementi di
giudizio di merito potrebbero essere contenuti nella sentenza che il giudice
di Pace redigerà entro 30 giorni.
Tre erano infatti le argomentazioni avanzate nel ricorso preparato per conto
della Fiab dall'avvocato Renzo Segala di Verona.
La prima riguardava l'incostituzionalità dell'articolo 219 del
Codice della strada, così modificato lo scorso luglio a seguito
dell'approvazione del Pacchetto Sicurezza, per la parte che estende ai
ciclisti (e solo ad essi) le sanzioni accessorie come la sospensione, la
revoca e il ritiro della patente.
La seconda riguarda il fatto che tra le sanzioni accessorie contenute
nell'articolo di Legge non sia espressamente prevista la decurtazione dei
punti patente ma soltanto la sospensione, la revoca e il ritiro della
patente, come si evince anche dalla risposta che qualche mese fa il
comandante della Polizia Municipale di Verona Luigi Altamura ha fornito ad
uno specifico quesito presentato dalla Fiab nazionale (tale tesi è ora
accettata anche dal Comune di Verona).
Terzo: il fatto che il passaggio da via Cesiolo dei ciclisti che
provengono dai quartieri occidentali della città e procedono verso il
centro sia di fatto obbligato al fine di evitare la pericolosa via
Mameli. Secondo l'avvocato Renzo Segala obbligare i ciclisti a prendere la
trafficatissima via Mameli, sprovvista di corsie protette, rappresenta un
concreto rischio per la salute dei cittadini.
Nel ritirare la sanzione originaria, il Comune di Verona stamattina ha
inteso avvalorare l'interpretazione della norma precedentemente fornita dal
Comandante della Municipale Altamura, secondo il quale le sanzioni
accessorie si applicano solamente nel caso di infrazioni che comportano la
sospensione, il ritiro e la revoca della patente e non già la decurtazione
dei punti, segnando così, a loro dire, una linea di coerenza. Tuttavia
questa posizione non spiega perché lo scorso agosto
la Municipale abbia proceduto a togliere i punti patente ai ciclisti
sorpresi in controsenso lungo via Cesiolo (una decina di casi in pochi
giorni). Né tanto meno perché l'applicazione delle decurtazione punti
patente come sanzione accessoria pare essere cessata immediatamente dopo
l'annuncio dei primi ricorsi della Fiab, in settembre.
Ora restano in attesa di dibattimento altri due ricorsi, sempre seguiti a
vista dagli Amici della Bicicletta di Verona e presentati dall'avvocato
Segala.
“Ci fa piacere che il Comune di Verona si sia corretto – commenta Paolo
Fabbri presidente degli Amici della Bicicletta di Verona – e speriamo che
i parlamentari che qualche mese fa davano per imminente una riformulazione
di questa norma, palesemente iniqua e ingiusta, si rimettano presto al
lavoro”. Un esempio può chiarire la questione meglio di mille parole: un
ciclista che attraversi un incrocio semaforizzato col rosso travolgendo e
ferendo un pedone sulle strisce pedonali, può venire sanzionato con la pena
accessoria del ritiro, sospensione o revoca della patente. Se invece è il
pedone ad attraversare la strada senza rispettare il rosso e a travolgere il
ciclista non gli si può applicare alcuna sanzione accessoria, perché il
pedone non è un veicolo. Lo stesso vale se al posto del pedone si mette un
uomo a cavallo. Resta acclarato poi che la norma discrimina anche tra
ciclista e ciclista, sanzionando più pesantemente, a parità di infrazione
commessa, quello in possesso della patente di guida. Insomma, il dubbio di
incostituzionalità resta ancora in piedi.
*Per ulteriori
informazioni:*
Paolo Fabbri, presidente Amici della Bicicletta – Fiab Onlus Cell.
3288273086
Addetto stampa Amici della Bicicletta di Verona Michele Marcolongo
Cell. 3409200245
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