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Ciclabilità
e Mobilità sostenibile nei lavori del Parlamento
Notiziario del 17.09.2007 - Lavori Senato - Senato. Decreto su
sicurezza stradale all’esame della Lavori pubblici
Senato. Da De Poli (Udc)
dati allarmanti su sicurezza stradale in Veneto Di seguito il testo dell’interrogazione: DE POLI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della solidarietà sociale, della salute e dell'interno - Premesso che: è in crescita il numero dei giovani, anche minorenni, che nei week-end e non solo fa abuso di alcol; i dati parlano chiaro: oggi, per la maggior parte dei giovani, l'assunzione di alcol è un'abitudine associata allo svago ed al divertimento. Il fenomeno inoltre è sottostimato. I giovani bevono più di quanto si possa pensare e l'alcol, nonostante spesso sia una dipendenza pesante, viene considerato diverso dalle altre dipendenze come la droga; in Veneto i dati sono allarmanti. Molti sono i ricoveri tra i giovanissimi per coma etilico: mentre qualche tempo fa ai servizi di pronto soccorso arrivava l'ubriaco cronico, oggi sono ragazzi normalissimi, che vanno a scuola, ad avere quotidianamente a che fare con gli effetti dell'alcol; inoltre, l'alcol è responsabile della piaga degli incidenti stradali. Ogni giorno in Veneto muoiono in auto 2 persone, 6 restano invalide gravi, 70 rimangono ferite: un terzo dei morti è legata al consumo di alcol; evidentemente la sospensione della patente non è una misura sufficiente per risolvere il problema. I giovani vanno educati e la prevenzione è fondamentale; vi sono migliaia di giovani che si occupano di volontariato, che offrono la loro opera per aiutare chi si trova in difficoltà. Questi valori dovrebbero essere condivisi anche da altri giovani e presi come modello. Per chi viene trovato ubriaco alla guida dovrebbero esserci, oltre alla sanzioni previste dalla legge, maggiori opere di sensibilizzazione. Oltre alla sospensione della patente bisognerebbe obbligare il guidatore trovato ubriaco ad effettuare una sorta di servizio civile in strutture per tossicodipendenti e alcolisti, di modo da metterlo a diretto contatto con gli effetti cui può portare la dipendenza dall'alcol, ma anche in strutture per disabili o non autosufficienti, per fargli capire quali danni si possono arrecare, a se stesso o agli altri, mettendosi al volante ubriachi, si chiede di sapere quali provvedimenti i Ministri in indirizzo intendano adottare per arginare un problema sociale come l'abuso di alcol tra i giovani e le tragiche conseguenze che questa dipendenza provoca. (4-02588) Senato. Thaler Ausserhofer
(Autonomie): “Fari accesi anche di giorno pericolo per pedoni e ciclisti” Di seguito il testo dell’interrogazione: THALER AUSSERHOFER - Al Ministro dei trasporti - Premesso che: l'articolo 152 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, così come modificato dall'articolo 3, comma 6, del decreto-legge 27 giugno 2003, n. 151, prevede l'uso obbligatorio per i veicoli a motore, durante la marcia fuori dai centri abitati, delle luci di posizione, dei proiettori anabbaglianti e, se prescritte, delle luci della targa e delle luci di ingombro; la norma richiamata è stata introdotta con il decreto-legge 151/ 2003 per limitare gli incidenti stradali e tutelare maggiormente la sicurezza e la incolumità del cittadino; con l'interrogazione parlamentare 4-05094 del 28 luglio 2003 era stato fatto presente che le disposizioni di cui all'articolo 3, comma 6, del decreto-legge 151/2003 avrebbero comunque nuociuto ai cittadini ed all'ambiente in termini di inquinamento causato dai fari sempre accesi dei veicoli a motore e in termini economici a causa dell'aumento del consumo di carburante; considerato che: è fondamentale rendere sicura la circolazione stradale per tutta la collettività (automobilisti, pedoni, ciclisti, motociclisti, eccetera); recenti studi approfonditi effettuati da Paesi europei limitrofi (Austria) hanno dimostrato che l'accensione dei fari dei veicoli a motore durante le ore diurne rappresenta una pericolosa distrazione rispetto alla strada per l'automobilista. È stato accertato, infatti, che i proiettori anabbaglianti accesi nelle giornate assolate dei veicoli provenienti dalla carreggiata opposta a quella di marcia limiterebbero molto la visibilità di ostacoli posti sulla carreggiata stessa con conseguente pericolo per pedoni, ciclisti e animali, eccetera. Tali studi hanno altresì messo in evidenza che i fari sempre accesi causano l'aumento di emissione di CO2 nell'atmosfera e maggiori spese per l'automobilista per rifornimento del carburante, si chiede di sapere: se non si ritenga di rivedere la disposizione richiamata in premessa nel senso di mantenere l'obbligo dei fari sempre accesi solo per i ciclomotori ed i motocicli e, per le autovetture, durante le ore diurne, limitarne l'uso solo in condizioni particolari di scarsa o ridotta visibilità; se non si intenda sollecitare in sede europea provvedimenti affinché le case automobilistiche realizzino al più presto nuovi dispositivi per i veicoli a motore che, in determinate condizioni atmosferiche e/o di visibilità, tramite dei sensori, accendano automaticamente i fari dei veicoli a motore. (4-02642) Senato. Altro testo su
circolazione stradale approda in Aula |