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"In
città senza la mia auto"
Bulgaria batte Italia 76 a 15.
"In città senza la
mia auto" : Bulgaria batte Italia 76 a 15. Non è un improbabile
risultato di pallacanestro . E' il numero - certo - delle adesioni delle
rispettive città dei due Paesi all'edizione 2004 della giornata per la
mobilità sostenibile "In città senza la mia auto", mercoledì
22 settembre, promossa dall'Unione Europea nell'ambito della Settimana
Europea della mobilità che si è aperta giovedì 16 settembre e finirà
il 22.
Come l'anno scorso , il numero delle città italiane che aderiscono è
molto ridotto ed è a titolo puramente individuale in quanto il Ministero
dell'Ambiente , anche quest'anno, non ha dato il suo placet all'iniziativa
e,quindi, non ha coordinato né promosso questa importante manifestazione
volta a sensibilizzare cittadini e amministratori sulla necessità di
ridurre traffico, inquinamento, consumo di combustibili fossili nelle
nostre città.
Eppure l'Italia nel 1999 - altro Governo , altro clima- con la Francia era
stata la promotrice, a livello internazionale, di questa manifestazione ,
che mirava a ridurre, almeno per un giorno, il numero di vetture in
circolazione e invogliare gli automobilisti a trasformarsi in pedoni,
ciclisti, utenti del servizio pubblico.
Allora 92 citta italiane, 62 francesi e il cantone di Ginevra
sperimentarono insieme questo tipo di sensibilizzazione che gradualmente
si è allargata per arrivare quest'anno a 1.110 città, 34 Paesi , 3
continenti per un totale di oltre cento milioni di abitanti coinvolti.
Per fortuna, non tutti gli amministratori locali e neanche i Ministri
dell'Ambiente europei, la pensano come il Ministro dell'Ambiente italiano,
Altero Matteoli, che ha definito catastrofisti i Sindaci che considerano
lo smog un'emergenza nazionale e ha definito inutili ,ai fini ambientali,
le giornate senz'auto dichiarando di puntare, ormai da tre anni su
provvedimenti strutturali, che ancora tutti aspettiamo di conoscere e
soprattutto di vedere realizzati.
Per ora il record di città che in questa settimana tenteranno di
riconvertire ecologicamente la loro mobilità spetta alla Spagna (202),
seguita dall'Austria (166), dalla Bulgaria (76) e dalla Svizzera (75).
Seguono poi , con oltre 50 comuni ciascuno, Ungheria,Polonia,Portogallo e
Svezia.
Per l'Italia , che si ferma a 15, abbiamo le città di
Ancona,Bari,Vercelli,Bergamo,Brescia,Mantova,Genova,Napoli,Parma,Ravenna,Reggio
Emilia,Savona,Siena,Ferrara e Mirano (Ve).
Si hanno adesioni anche extraeuropee con il Brasile (19 città), il
Giappone (3 città), l'Argentina (Buenos Aires), il Canada (1) e Taiwan
(1).
Il tema di questa edizione è "Strade sicure per i bambini" e
durante tutta la settimana nelle città coinvolte si svolgeranno
manifestazioni inerenti la mobilità sostenibile, in collaborazione con il
mondo del volontariato e dell'impresa.
Molto diversificate le iniziative , sia per quanto riguarda i
provvedimenti di blocco del traffico che per momenti più propriamente
culturali.
Ci sono, infatti, città che "oseranno" bloccare totalmente il
traffico proprio nella giornata di mercoledì 22 come Padova (dalle 7 alle
20 per il centro storico), Mestre (3 ore al Mattino), Ferrara (2 ore al
mattino). A Parma vi sarà la chiusura del centro storico e di un tratto
della via Emilia. A Brescia si estende la Zona a Traffico Limitato per 8
ore.
Reggio Emilia per l'intera settimana ha allargato la ZTL e fermerà in
tutta la città i veicoli non Euro 2.
Ci sono poi città che realizzano una domenica ecologica in occasione
della settimana o lo spostamento della giornata in un'altra data.
Roma e Torino organizzeranno la domenica ecologica il 26 settembre mentre
a Cremona,Vercelli e Parma il blocco domenicale sarà il 19. Milano, pur
non aderendo all'iniziativa europea, ospita diverse iniziative legate alla
bici , in occasione anche del Salone Internazionale della Bicicletta.
Per tornare al tema della Settimana, la scelta della sicurezza dei bambini
non è casuale: ogni anno nei 25 Paesi dell'Unione, più di 2.100 ragazzi
con meno di 17 anni perdono la vita in incidenti stradali senza contare il
numero ben più elevato di bambini che si ammalano di patologie connesse
all'esposizione allo smog e al rumore causati dal traffico. Solo nelle 8
maggiori città italiane, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità,
l'inquinamento atmosferico provoca ogni anno nei bambini 31.500 casi di
bronchite acuta e 30.000 casi di asma. A questo quadro già estremamente
allarmante si aggiunge il contributo dei mutamenti climatici che in
Europa, negli ultimi 30 anni, hanno allungato la stagione dei pollini di
10-11 giorni moltiplicando così i casi di allergia.
Altra conseguenza dello squilibrato modello di mobilità nelle nostre
città è dato dall'aumento dell'obesità infantile di cui la mancanza di
movimento è uno dei fattori. Nell'ambito di una tendenza generalizzata
dei bambini dei Paesi avanzati verso l'obesità, l'Italia , secondo la
task force mondiale dell'OMS, si contraddistingue in negativo per avere il
record europeo con il 36 % dei bambini di otto anni in sovrappeso contro
il 13 % della Finlandia.
Sicuramente l'impossibilità di giocare nelle strade, di andare a scuola a
piedi o in bici per la stragrande maggioranza dei bambini italiani
contribuisce a questo fenomeno senza ovviamente tralasciare le abitudini
alimentari sbagliate e il tempo dedicato a "mamma televisione".
Non è un caso che buona parte delle iniziative promosse durante la
Settimana riguardi la promozione della bici negli spostamenti casa-scuola
e casa-lavoro.
Non dimentichiamo che il 50 % degli spostamenti quotidiani degli europei
è al di sotto dei 5 km , distanza molto competitiva per le biciclette e
richiedente dai 15 ai 25 minuti di tempo .Lo stesso tempo che l'OMS
consiglia per l'attività fisica quotidiana.
In tutti i principali sondaggi , non ultimi quelli effettuati in occasione
della Settimana, il traffico rappresenta per gli italiani e gli europei il
principale problema delle città.
Secondo la Direzione Generale Ambiente dell'Unione, gli europei sono
fortemente preoccupati sia per l'inquinamento che per l'insostenibilità
della mobilità urbana.
Nonostante questo il parco automobilistico cresce e, a livello globale, è
ormai noto che il 40 % delle emissioni di gas serra prodotte dal settore
dei trasporti è determinato proprio dall'uso dell'auto nei centri urbani.
Se analizziamo la situazione italiana possiamo tranquillamente affermare
che la congestione delle città è la principale emergenza ambientale e
sanitaria e anche la principale causa di deterioramento della nostra
qualità della vita . Le ragioni sono note : record di auto per numero di
abitanti (600 per 1.000), una struttura storico-urbanistica del tutto
incompatibile con l'auto, declino del trasporto pubblico (11 anni di età
media degli autobus), scarso uso di modalità più ecologiche (bici, auto
elettriche, a metano e gpl, car pooling, car sharing), ritardi
infrastrutturali (parcheggi di scambio,metropolitane,tranvie) e politici
(ritardi nell'adozione nei Piani Urbani della Mobilità e nella diffusione
dei mobility manager).
La qualità dell'aria, come testimonia l'Apat, peggiora con l'aumento in
tutti i centri urbani delle temibili polveri fini (Pm 10, Pm 2,5) causate
prevalentemente dai motori diesel anche quelli, tanto pubblicizzati per le
loro "virtù" , di ultima generazione.
Le patologie respiratorie , secondo l'OMS, causano nelle 8 principali
città italiane almeno 3.000 morti all'anno.
Il diesel, per la prima volta, dal 2003 in Italia ha superato nelle
vendite il motore a benzina mentre il mercato delle auto a metano, seppure
con gli incentivi, è rimasto stabile (circa 400.000 unità) nonostante la
sua rete distributiva potrebbe rifornire più del triplo dell'attuale
parco.
A livello europeo, la Direzione Energia e Trasporti, ha raccomandato per
il 2020 un circolante a metano del 10 %. Se tale obiettivo si
concretizzasse, per l'Italia significherebbe mettere in circolazione 3,5
milioni di autoveicoli in luogo di quelli a benzina e gasolio, che
potrebbero ridurre la domanda di questi due prodotti del 13 % con
conseguenti minori emissioni nocive.
Non sembra, al momento, che nel nostro Paese ci sia la volontà di andare
in questa direzione.
Si tenga presente, in questa difficile congiuntura economica, che
l'aumento del diesel comporta per le casse erariali consistenti perdite
compensate in precedenza dalle vendite della benzina (2.190 milioni di €
persi nel 2003).Per non essere fraintesi , questi dati dovrebbero indurci
ad una riflessione sulla necessità di una complessiva rivisitazione del
sistema delle accise e comunque della tassazione a fini ambientali sui
carburanti . Argomenti del tutto estranei a questo Governo.
Occorrerebbero scelte
radicali , non solo in termini di divieti a salvaguardia della salute, ma
il Governo Berlusconi fa scelte esattamente contrarie : ha diminuito le
risorse per il trasporto pubblico,vuole costruire nuove autostrade e il
Ponte sullo Stretto invece di ferrovie e metropolitane, paga la cassa
integrazione ai dipendenti delle aziende costruttrici di mezzi pubblici
invece di investire risorse per rinnovare il parco rotabile.
Il Piano Generale dei Trasporti , che conteneva peraltro un capitolo sulla
mobilità sostenibile urbana, è stato completamente accantonato e
contraddetto.
Nel contempo, le sempre più ristrette casse dei Comuni e delle aziende di
trasporto pubblico locale non riescono più a sostenere l'impossibile
onere di invertire la tendenza.
L'ultima Legge Finanziaria non ha destinato risorse alla mobilità urbana,
al potenziamento del trasporto pubblico e alla realizzazione di percorsi
ciclabili.
E nonostante questo il Ministro Matteoli continua, ormai da tre anni
penosamente , quando si parla di "giornate senz'auto"con la
solita litania della necessità di interventi strutturali. Se non sono
questi gli interventi strutturali, a cosa pensa Matteoli?
Nessuno ha mai considerato tali Giornate o Settimane risolutive del
problema bensì un importante momento di educazione , di sperimentazione e
di comunicazione verso forme nuove e sostenibili di mobilità.
E i risultati si sono visti . Se numerose città italiane dalle fine degli
anni '90 ad oggi hanno introdotto il mobility management, hanno acquistato
veicoli ecologici e meno inquinanti, hanno promosso car pooling (auto
condivisa) e car sharing (auto in comproprietà), sperimentato percorsi
sicuri casa-scuola a piedi o in bici è stato grazie anche a queste
giornate e all'impulso del Ministero dell'Ambiente, con il Governo
dell'Ulivo, che ha incentivato , tra l'altro i Comuni, a darsi misure
strutturali.
Nella latitanza totale del Governo e del Ministro Matteoli , è importante
il Manifesto per la Mobilità Urbana Sostenibile sottoscritto dai
sindacati e dalle associazioni ambientaliste in occasione della Giornata
nel quale si fa appello ai lavoratori di andare al lavoro con il mezzo
pubblico, in bici o con l'auto condivisa. Se adeguatamente pubblicizzato e
diffuso è sicuramente un utile strumento per sensibilizzare il mondo del
lavoro ad adottare comportamenti individuali più responsabili nei suoi
spostamenti urbani in attesa delle ormai improrogabili e necessarie misure
da parte di Comuni e Governo.
Roma, 17.9.04 Riccardo
Canesi
(Resp.le Mobilità Sostenibile Sinistra Ecologista - Presidente
Associazione Fiab-Ruota Libera Apuo-Lunense)
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