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Bicitalia - La Rete Ciclabile Nazionale

 

In Trentino, a Nomi (Tn) sulla Ciclopista del Sole
Il primo "BICIGRILL" d'Italia

::  30.11.2002 - Convegno a Nomi
Come è andato

Da "L'ADIGE" del 1 dicembre

01/12/2002 - Rovereto (pag.31)
Lavoro e turismo grazie alla bicicletta
La Vallagarina punta sulle ciclabili per lo sviluppo economico e ambientale

Ieri a Nomi si è tenuto un importante convegno nazionale dal titolo «Il cicloturismo in Trentino e in Vallagarina nel contesto italiano ed europeo»
Il simposio è stato organizzato da Fiab, Comune e Provincia ed è ruotato attorno al bicigrill  e al trasporto intermodale con treni e bus

di NICOLA GUARNIERI

Bicicletta è bello, è salvaguardia ambientale ma può anche essere un business. Soprattutto per le piccole realtà locali come il comune di Nomi che, forte della presenza del primo bicigrill allestito in Italia, punta a valorizzare le proprie risorse e pure a creare occupazione. Sulla bici e sull´indotto che il suo utilizzo produce ne ha fatto un punto di forza il sindaco Gianfranco Zolin che crede in questo turismo sostenibile e soprattutto sulle sue potenzialità economiche.
Dell´argomento, ieri nella sala della Vigna del municipio di Nomi, si è dissertato in un interessante convegno nazionale dal titolo «Il cicloturismo in provincia di Trento e in Vallagarina nel contesto italiano ed europeo», organizzato dal Comune, dalla Provincia e dalla Fiab, la federazione italiana amici della bicicletta che da anni promuove l´utilizzo della bicicletta come mezzo alternativo e lo sviluppo di piste ciclabili sul suolo italico.
Al simposio si è parlato anche di intermodalità, di trasporto integrato bici-treno e bici-bus e di investimenti passati, presenti e futuri.
I lavori sono stati aperti proprio da Zolin che ha esordito con un graffito di fine Ottocento ritraente, cent´anni prima della sua nascita, una mountain bike. Il reperto, custodito sulla roccia del monte di Nomi, è stato tracciato dai pastorelli due secoli fa, ragazzini che, mentre accudivano le bestie, sognavano una bici futuristica capace di inerpicarsi sulle erte dissestate della montagna. Quel graffito è diventato un totem. «Già allora si sognava il rampichino o comunque la bicicletta come mezzo di trasporto.
Quello è un segno premonitore e Nomi, anche da questo, si capisce che ha una  vocazione ciclistica. La ciclopista dell´Adige è un risorsa importante per un comune come il nostro e la Vallagarina è un ambiente vocato per ospitare i cicloturisti. Per questo, nella nostra valle si può sviluppare un turismo  minore, molto qualificato e di rispetto ambientale».
La Vallagarina, dunque, sposa in pieno il pianeta bici e ha deciso di studiare una promozione turistica mirata ai cicloturisti di tutta Europa agganciando castelli, cantine e vigneti. «È un´offerta - ha aggiunto il sindaco di Nomi - che rilancerà anche l´attività alberghiera». Non a caso, Zolin sta già pensando di ospitare sul territorio comunale bed&breakfast e magari ristoranti. Nei quattro punti indicati ci sono nuovi impulsi alle cantine della zona, possibilità occupazionali nell´ambito della  ristorazione, una maggiore collaborazione tra i Comuni e la riapertura delle stazioni ferroviarie minori. In altre parole, è stato sottolineato durante tutto il convegno, si deve partire dalla bici per rilanciare il treno e, nell´immediato, un collegamento metropolitano tra Trento e Rovereto con la stazione di Calliano punto di contatto per Nomi.
Il primo tassello per il rilancio del cicloturismo è stata la realizzazione del bicigrill. Che, per inciso, non è solo un semplice punto di ristoro e assistenza ai ciclisti (oltreché punto informativo) ma, dalla prossima primavera, sarà anche un´agenzia in rete con altre per gestire le prenotazioni alberghiere e vendere pacchetti vacanza.
Nomi, d´altro canto, è un nodo nevralgico nello sviluppo ciclabile del Basso Trentino specie con la riapertura della stazione Fs di Calliano. Da qui, infatti, si può proseguire sulla ciclopista dell´Adige oppure salire a Folgaria per percorrere i cento chilometri dei Forti ma anche scendere ad Ala e portarsi sui Lessini e ancora raggiungere il lago di Cei lungo la strada che passa per Cimana.
Pierluigi Dalrì, dirigente del servizio ripristino e valorizzazione ambientale della Provincia, ha tracciato i 14 anni di attività nel campo della rete protetta destinata alle bici. Dei 400 chilometri di piste in cantiere, ne sono stati realizzati già 285 tra cui il bellissimo tracciato a sbalzo sul lago di Garda che collega Torbole con Riva e gli altri
arriveranno entro il 2004.
«Altro che realizzare la terza corsia dell´A22 - ha detto Dalrì - vista l´affluenza siamo costretti a raddoppiare la pista dell´Adige». Il funzionario ha pure risolto l´eterno arcano: «Sulla ciclabile ci possono andare anche gli skiroll e i pattini a rotelle, non è affatto vietato».
I tracciati, tra l´altro, sono stati integrati con informazioni turistiche coniugando passeggiata con agricoltura. «Abbiamo convinto i contadini a lasciarci passare in mezzo alla campagna. In Piana Rotaliana realizzeremo a pista della volpe e dell´uva con i frutti appesi lungo il percorso con tanto di cartello che invita i ciclisti a mangiare questo e lasciare in pace le vigne».
Al convegno ampio spazio è stato concesso al trasporto integrato e al progetto Interreg di collegamento Italia-Europa caldeggiato dalla Baviera ma soprattutto dal consiglio europeo che insiste sulla promozione della bicicletta come mezzo alternativo alla macchina per spostarsi anche per lavoro e limitare il traffico e l´inquinamento. Per la linea Verona-Brennero, per esempio, saranno aggiunti ai convogli dei vagoni porta bici e dal 16 dicembre i ciclisti potranno salire gratis sui treni se la bici sarà infilata in una sacca.
La Fiab ha inoltre manifestato l´intenzione di sfruttare a scopo ciclabile quattromila chilometri di ferrovie dismessi in Italia. «È ovvio - ha precisato Antonio Dalla Venezia, responsabile nazionale per i rapporti con Trenitalia - che se le Fs decidessero di ripristinare le linee saremmo ben lieti di restituirle».
Da Nomi, dunque, è stato posto un mattone importante per lo sviluppo ed il definitivo rilancio della bicicletta come mezzo di trasporto e del cicloturismo come investimento turistico.


 L´assessore iva berasi
«Il nostro punto di forza»
«Un modo ecologico per spostarsi che fa bene alla salute: della gente e dell´ambiente. La bici è un mezzo di trasporto ma anche veicolo capace di  trasportare emozioni e valori e quindi depositario di un´autentica cultura alla quale sono rivolte le attenzioni dell´ente pubblico». È questo il messaggio dell´assessore provinciale Iva Berasi ieri a Nomi. «Il popolo delle due ruote aumenta sempre più e non solo per quanto riguarda l´agonismo ma anche e soprattutto per l´utenza che preferisce la bicicletta per spostarsi o per passare qualche ora di svago o addirittura per le vacanze.
Per questo siamo certi che la continua cura rivolta al programma di realizzazione delle piste ciclabili in Trentino abbia contribuito ad accrescere questo target specifico. Un incremento che torna a tutto vantaggio del comparto turistico, dal momento che è assodato l´interesse degli operatori del settore verso il cicloturismo»



L'assessore provinciale Iva Berasi



Pierluigi Dalrì, dirigente del servizio ripristino e valorizzazione ambientale della Provincia



Il sindaco di Nomi Gianfranco Zolin



Manuela Demattè, degli Amici della Bicicletta di Trento, responsabile Bicigrill e Consigliere Nazionale FIAB
 

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