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Comunicato stampa FIAB 14/2001:
COMUNICATI STAMPA FIAB ONLUS
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Milano, 2 aprile 2001
APPELLO AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI
IMPEGNATEVI PER UNA POLITICA DEL TRASPORTO IN BICICLETTA
Il Consiglio nazionale della FIAB nella seduta del 31 marzo
ha approvato il testo di un appello che ciascuna associazione aderente
alla Federazione Italiana Amici della Bicicletta è invitata a trasmettere ai
candidati alle prossime elezioni politiche ed amministrative del 13 maggio 2001.
Ciascuna associazione potrà utilizzare il testo, inserendo le indicazioni
relative all'associazione stessa ed, eventualmente,
"personalizzandolo", riproducendolo e inviandolo ai candidati locali
al Senato ed alla Camera, ai candidati Sindaco, ai candidati ai Consigli
Comunali e ad eventuali altre elelezioni locali.
Di seguito si trascrive il testo dell'appello
Elezioni politiche ed amministrative 13 maggio 2001
APPELLO AI CANDIDATI AL PARLAMENTO ITALIANO ED AI CONSIGLI DEGLI ENTI LOCALI
Egregio candidato,
il traffico è ormai la prima delle emergenze delle città e delle aree
metropolitane e sempre più viene considerato come tale dai
cittadini. Come, del resto, lo sviluppo incontrollato del turismo di massa
costituisce un serio pericolo per l'integrità dell'ambiente.
Si imponge dunque il riorientamento della politica della mobilità nelle
aree urbane, assegnando priorità alla moderazione del traffico ed alla
protezione dell'utenza debole (bambini, anziani, disabili).
In particolare, occorre mettere in sicurezza i bambini nei loro spostamenti, a
piedi ed in bicicletta, da casa a scuola.
Così come necessita la promozione delle alternative di trasporto rispetto
all'utilizzo indiscriminato dei mezzi motorizzati. In questa prospettiva, lo
sviluppo dell'uso della bicicletta - mezzo a propulsione muscolare - rappresenta
senza dubbio uno dei modi per contribuire a migliorare traffico e ambiente.
Eppure quasi nulla si è fatto a livello nazionale per promuovere e sostenere
una politica della mobilità ciclistica come componente essenziale delle più
generali politiche dei trasporti, dell'ambiente e del territorio.
Nella prossima legislatura occorre che il Governo nazionale, in primo luogo,
ponga in essere un Piano Generale della Mobilità Ciclistica - come sollecitato
dalla Dichiarazione di Amsterdam a Velo Mondial del 22 giugno 2000 - nel
quale siano stabiliti gli obiettivi di sviluppo dell'uso della bicicletta come
mezzo di trasporto da raggiungere entro l'anno 2010 ed istituisca il Servizio
nazionale per la mobilità ciclistica.
Occorre poi che per la mobilità ciclistica vengano destinate risorse ben più
adeguate di quelle simboliche messe finora a disposizione. Più precisamente,
occorre che, a partire dalla finanziaria 2002 , venga rifinanziata la legge
366/98 sulla mobilità ciclistica con lo stanziamento di almeno 400 miliardi di
lire all'anno per l'intera prossima legislatura, ai quali devono
aggiungersi, per analoghi importi, le risorse delle Regioni e quelle degli Enti
locali.
Le risorse, nella entità appena indicata - indispensabili se si intende dare
effettivo impulso alla mobilità ciclistica - rimangono comunque
incommensurabilmente inferiori a quelle da sempre destinate alla circolazione
dei mezzi motorizzati. A fronte, peraltro, di un loro rendimento ben più
elevato rispetto ad altri investimenti nel settore dei trasporti, con evidenti e
consistenti benefici in termini di decongestionamento del traffico, protezione
ambientale, risparmio energetico, miglioramento della salute pubblica, aumento
della sicurezza stradale, nonché di sviluppo del cicloescursionismo,quale
comparto turistico particolarmente rispettoso dell'ambiente e con significative
ricadute economico-occupazionali, comprensive di un rilevante contributo all'incoming
turistico nel nostro Paese.
A livello degli enti locali, vale a dire delle istituzioni chiamate a realizzare
concretamente gli interventi in materia di ciclabilità, occorre un analogo
impegno per dare impulso alla mobilità ciclistica sicura e confortevole.
E' indispensabile, in particolare, che gli enti locali:
· sviluppino localmente l'agenda 21 con particolare riferimento ai percorsi
casa scuola e, più in generale, alla mobilità sostenibile
· diano applicazione, meno timida rispetto a quanto fino ad ora avvenuto, alle
norme del Codice della Strada che consentono l'adozione dei provvedimenti di
moderazione del traffico;
· diano piena attuazione alle politiche di gestione della domanda di mobilità
attraverso l'applicazione dei decreti del Ministero dell'Ambiente in materia di
Mobilità sostenibile nelle aree urbane (decreto Ronchi del 27 marzo 1998 e
successivi), nominando i responsabili della mobilità (mobility manager) e
organizzando le strutture di supporto necessarie, e quindi mediante la redazione
dei piani di mobilità;
· destinino effettivamente ogni anno, come prescritto dalla legge, una parte
dei proventi delle multe a favore della mobilità in bicicletta e, nella misura
minima del 10 %, ad interventi di tutela della sicurezza degli utenti deboli e
non motorizzati;
· costutiscano al proprio interno un apposito Ufficio per la Mobilità
Ciclistica;
· adottino ai sensi della legge 366/98 e delle altre norme di legge in materia,
il piano di rete per la mobilità ciclistica e un piano pluriennale delle
realizzazioni degli itinerari ciclabili - stanziando le necessarie risorse per
cofinanziare, con i contributi statali e regionali, gli interventi progettati -
sia a livello urbano, sia a livello delle strade per la pratica del
cicloescursionismo.
Egregio candidato,
la preghiamo, se condivide queste proposte e se intende impegnarsi a sostenerle
una volta eletto, di farlo sapere al seguente recapito:
nome e recapito della associazione aderente alla FIAB
Sarà nostra premura segnalare la sua eventuale adesione ai nostri soci.
Cordiali saluti.
firma del Presidente dell'associazione
Lello Sforza
Responsabile relazioni esterne
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