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Bari, 15 luglio 1998
Al MINISTRO DELL'AMBIENTE
EDO RONCHI
Piazza Venezia 11
ROMA
"CONTRO L'EFFETTO SERRA STRADA ALLA BICI"
La Federazione Italiana Amici della Bicicletta segue con molta attenzione (vedi anche Il Sole 24 Ore di oggi, 15 luglio 1998) le azioni del Governo per ridurre gli sprechi di energia e contenere le emissioni di anidride carbonica al fine di raggiungere gli obiettivi sottoscritti con gli Accordi di Kyoto sul clima e l'ambiente. Ma è molto preoccupata perché nel variegato ventaglio delle misure adottate o in procinto di adottare (dai carburanti meno inquinanti agli incentivi per le auto a bassa emissione e per i motorini, fino, addirittura, ai provvedimenti economici a favore delle auto e dei motorini elettrici) finalizzate a ridurre la dipendenza da combustibili fossili e ad incrementare l'utilizzo di fonti alternative di energia, il Ministero dell'Ambiente continua a non dire una sola parola a favore del mezzo di trasporto urbano sostenibile per eccellenza, la bicicletta, che non inquina, non consuma combustibili se non energia muscolare (contribuendo al benessere psicofisico di chi la usa) e non richiede manomissioni del territorio per inutili opere stradali ma, anzi, diventa uno strumento di recupero e riqualificazione urbana e ambientale.
Tutto ciò nonostante che la FIAB, con raccomandata dello scorso 21 aprile, avesse già sollevato tale questione, invitando ad una riflessione e sollecitando interventi al riguardo.
Il 17 luglio, Sig. Ministro, anche Lei parteciperà a Graz, in Austria, ad un incontro con i Ministri dell'Ambiente d'Europa, per discutere sul ricorso alle fonti energetiche rinnovabili. Proprio Graz, città ciclabile, l'anno prossimo ospiterà il "Velo City '99", la Conferenza internazionale sul trasporto in bicicletta organizzata dall'European Cyclists' Federation di cui la FIAB fa parte. L'attenzione generale degli altri paesi europei verso la bicicletta considerata, a ragion veduta, il mezzo di trasporto urbano del futuro, è grande. E mentre all'estero crescono anche gli interventi per sviluppare il turismo in bicicletta come forma di fruizione del territorio a bassissimo impatto ambientale e a tutto vantaggio delle economie locali (la Svizzera lo scorso 30 maggio ha inaugurato una rete nazionale di itinerari cicloturistici attrezzati che sviluppa 3.300 Km. di strade dedicate agli utenti del pedale, non volendo essere seconda a Danimarca, Olanda e Austria), l'Italia, invece, sconta ancora un forte ritardo culturale al riguardo.
Pertanto la Fiab ribadisce in maniera decisa la richiesta che la bicicletta sia ritenuta un mezzo di trasporto urbano sostenibile, che anche l'incentivazione della circolazione ciclistica in condizioni di sicurezza sia inclusa tra gli interventi che i Comuni devono adottare, specie nei percorsi abituali (casa-lavoro, casa-scuola, casa shopping) per prevenire e ridurre traffico, rumori e e consumi energetici, e che il Governo assegni alla stessa un ruolo prioritario in sede di pianificazione territoriale, ambientale e dei trasporti per uno sviluppo sostenibile del nostro Paese.
Il Responsabile delle relazioni esterne
Lello Sforza
(tel/fax 080/5236674)