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A Francoforte ... vado a scuola da solo, in bicicletta, è una realtà
In Germania i bambini educati fin dalla tenera età all'uso sicuro della bicicletta come mezzo principale per recarsi DA SOLI a scuola

Massimo Fagioli, autore del libro "Madre di Biciclette",  scrive agli amici di Firenze una lettera che, tutto sommato, vale la pena di pubblicare nel sito nazionale della FIAB.

Salve a tutti, e grazie a chi mi ha dato un 'in bocca al lupo' per la mia nuova vita in Germania.
Per l'appunto oggi sono a Firenze, ma solo per 2 giorni, per sistemare 2000 cosette e non so se riuscirò a fare un salto in via Orsini. Ma mi pare importante - forse anche per stasera - comunicarvi un fatto 'sbalorditivo' che mi è successo a Francoforte.
Dunque: è arrivata una lettera dalla scuola elementare di mio figlio minore, che fa la quarta, che informa le famiglie che l'obiettivo centrale di queste settimane fino alle ferie di ottobre verterà (cito testualmente) sull'educazione stradale e la MANUTENZIONE IN SICUREZZA delle bici dei bambini.
Le maestre di tedesco ed italiano (si tratta di una sezione bilingue) hanno dato come compito l'apprendimento del vocabolario inerente alla bicicletta, e come lezione di arte quello di disegnare una bicicletta con tutte le sue componenti.
E' coinvolto anche il comando dei VIGILI, che ha diramato una circolare alle famiglie informando che sono previste due uscite ( di tutta la mattina) con i bambini in bici, scortati da loro e da genitori volontari. Segue l'elenco degli accessori obbligatori ( casco, faretti, catarinfrangenti ecc.).
La prima uscita ha avuto già luogo: i bambini sono stati trasferiti in un bosco dove sono state tenute delle esercitazioni su percorsi urbani simulati. Nell'occasione è stata effettuato un check tecnico di gomme, freni, catene e i vigili stessi hanno donato e montato sulle bici mancanti gli infrangenti sotto il sellino, al manubrio ed ai raggi. Per la prossima uscita i genitori sono pregati (intimati) di predisporre le luci attive mancanti.
Non aggiungo altro; ma è chiaro che:
1) questi bambini sono educati fin dalla tenera età all'uso sicuro della bicicletta come mezzo principale per recarsi DA SOLI a scuola;
2) che in questo modo l'attenzione degli automobilisti è sollecitata, in quanto il ciclista che ti pedala al fianco non è un avventuriero ma potrebbe benissimo essere tuo figlio;
3) che si evita il corteo di automobili di genitori mammoni all'entrata ed all'uscita della scuola, con tanto di guadagnato per l'ambiente, per l'autostima del bambino, e come terapia antistress per il genitore.
Lo capiranno mai i nostri politici, anche quelli pattisti?

Nota del webmaster. Pattisti: si tratta dei candidati a sindaco o consigliere comunale- di partiti diversi - che in campagna elettorale avevano firmato con Firenze in Bici un patto per la bici; un programma da portare avanti se fossero stati eletti.

 

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