Lo spot pubblicitario della
nuova FIAT Palio
contro i ciclisti
Comunicato
stampa della FIAB
Fiat Crash sulle pagine dell'Espresso
on-line
Battute ed indignazione nel newsgroup della
Fiab
Ladri di biciclette
Comunicato
stampa
PUBBLICITA' DELLA NUOVA FIAT
PALIO.
PROTESTE DELLA FIAB:
DANNEGGIA L'IMMAGINE DEI CICLISTI
La FIAB onlus - Federazione
Italiana Amici della Bicicletta, protesta per la pubblicità della nuova FIAT Palio che
danneggia l'immagine dei ciclisti e chiede alla casa automobilistica torinese di
modificare lo spot. In caso contrario, poichè anche i ciclisti sono automobilisti,
minaccia di dissuadere i propri iscritti, circa 10.000, dall'acquisto dell'ultima nata
Fiat.
Lo spot comincia con
l'inquadrare la suddetta auto ferma al semaforo affiancata da un ciclista che, assorto
nell'ascoltare la musica con il walkman, appoggia una mano sul cofano della vettura. Idem
per la scena successiva, con l'autista della vettura visibilmente irritato. Alla terza
scena, l'autista, per evitare che il ciclista si appoggi nuovamente sulla propria auto
fiammante, fa una manovra tale da farlo cadere.
Perchè lo spot prende di mira
la bicicletta, volendo appositamente screditarne l'immagine, per pubblicizzare un'auto?
Forse non ci sono più argomenti utili? Nella pubblicità, creata da chi evidentemente non
ama la bicicletta nè chi ci va sopra, il ciclista viene dipinto come arrogante e
menefreghista e così non è. Chi va in bicicletta non ha l'abitudine di viaggiare con il
walkman o appoggiarsi alle auto ferme ai semafori. Se raramente dovesse capitare di
mettere una mano su qualche macchina, nel traffico cittadino o ad un semaforo è
proprio per non perdere l'equilibrio e per non rischiare conseguenze più gravi. Anzi, è
spesso proprio il ciclista ad essere invisibile agli occhi dell'automobilista. Quanti alla
guida dell'auto danno la precedenza ai ciclisti o guardano lo specchietto retrovisore
prima di aprire lo sportello? In una possibile contatto tra auto e bicicletta non è
certo la prima ad avere la peggio!
Dall'analisi dei dati ACI -
ISTAT del 1996 risulta che in Italia ci sono circa 500 incidenti al giorno con 16
morti e 700 feriti che diventano, in un anno, circa 180.000 incidenti con conseguene più
gravi. Il 40% dei morti e il 70% degli incidenti accadono in ambito urbano e il 73% degli
incidenti è causato dal comportamento del conducente.
Cosa succederebbe se, a seguito
dello spot, tutti gli automobilisti italiani, indispettiti alla sola vista di un ciclista
e gelosi per la propria auto, facessero cadere appositamente chi va in bici? Il ciclista
è un utente debole della strada che ha il diritto di muoversi con la stessa dignità
riconosciuta all'utente motorizzato. Non vanno alimentati conflitti tra automobilisti e
ciclisti ma occorre invece rafforzata l'immagine della bicicletta. L'automobilista
va educato ad una guida responsabile e rispettosa degli utenti non motorizzati, anche
perchè la stessa funzione del trasporto ciclistico urbano è assolutamente rilevante
negli spostamenti brevi sui percorsi casa-lavoro e casa scuola, previa crazione delle
condizioni di ciclabilità e di sicurezza. Come si evidenzia in un articolo apparso su una
rivista della stessa FIAT ("M&T", gennaio 2000) che riporta le
esperienze straniere (Svizzera, Belgio, Olanda ed Austria) in materia di
"mobility manager" e di organizzazione dei trasporti tra casa e posto di lavoro.
Il responsabile relazioni esterne
Lello Sforza
stampa@fiab-onlus.it
Fiat Crash sulle pagine dell'Espresso
on-line
Abbiamo "rubato" il bel titolo "Fiat
Crash" alle pagine dell'Espresso on-line dedicate alla bicicletta, dove si
stanno raccogliendo le proteste e le opinioni dei ciclisti italiani. Vai
alle pagine dell'Espresso "Fiat crash" e manda anche tu la tua
opinione!!
Pubblichiamo, tra le varie pervenute all'Espresso, quella del
Presidente della FIAB Luigi Riccardi
(che ci fa capire che, per questo spot, dovrebbero protestare anche gli automobilisti):
" Lo spot pubblicitario
Palio Fiat non è politicamente corretto. Primo perchè fa passare l'automobilista come
uno un po feticista e un po troglodita, uno cioè che non riesce a capire bene
la differenza tra un mezzo di trasporto e l'estensione della persona. Secondo perchè fa
passare il ciclista per un imbranato: chi si appoggia ad un auto in realtà è
sufficientemente abile e smaliziato da non farsi sorprendere dallo scherzetto racccontato
nello spot. Terzo perchè lo spot registra e rilancia un episodio di microaggressività (o
microviolenza) urbana di cui è protagonista qualche automobilista (in realtà e per
fortuna pochi sul totale) quando si avvicina un extracomunitario per lavare i vetri.
Dunque: spot bocciato e da buttare. Non fa onore nè al pubblicitario che lo ha inventato,
nè al committente."
Battute ed indignazione nel newsgroup della
Fiab
Il dibattito sulla vicenda è
molto acceso anche nel Newsgroup Cicloecologismo: news://news.rcvr.org/rcvr.cicloecologismo
Ladri di biciclette
"Ladri di biciclette" titola il Manifesto l'articolo
sulla vicenda. |