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Siate audaci, pensate alla bici - Roma 8 febbraio: incontro alla Camera, com'è andata

Per una politica a sostegno della mobilità ciclistica
Proposte programmatiche ai partiti ed ai
candidati alle elezioni politiche 2006

In vista delle elezioni politiche del 2006 la FIAB chiede alle forze politiche ed ai candidati di sottoscrivere un impegno per dare attuazione alle proposte contenute nel presente documento.

10.03.2006 Abbiamo chiesto alle forze politiche di sottoscrivere il proprio impegno programmatico in materia di mobilità ciclistica, siamo in attesa delle risposte (che verranno fatte conoscere attraverso la pubblicazione sul sito della FIAB).
 

RISPOSTE DELLE FORZE POLITICHE
ultimo aggiornamento al 06.04.2006
Alla nostra richiesta, inoltrata a TUTTI i partiti, di sottoscrivere il nostro documento, hanno risposto, a tutt'oggi:
- Movimento Repubblicani Europei (Adriano Musi)
-
Margherita (Francesco Rutelli)
-
Südtirololer Volkspartei (siamo in attesa del documento in formato informatico)
- Partito dei Comunisti Italiani (Armando Cossutta)
- Italia dei Valori (Antonio Borghesi)
- Verdi (Fabio Roggiolani - Alfonso Pecoraro Scanio)

Durante la settimana, se arrivano, pubblicheremo quelle delle altre forze politiche.

proposte Fiab per la mobilità ciclistica:
La risposta di Prodi è arrivata
.. e noi la pubblichiamo (se poi, in tempo utile, arriva anche quella di Berlusconi faremo altrettanto)

aggiornamento del 05.04.2006 ore 15:14

Consiglio Nazionale della FIAB, 4 dicembre 2005

Gli inquinamenti dell’aria e da rumore, la preoccupante elevata incidentalità stradale, il consumo di suolo pubblico che sempre più limita ogni altro utilizzo, l’abbassamento del livello di qualità della vita nei centri urbani, le patologie legate alla vita sedentaria, sono le conseguenze di una motorizzazione privata che continua ad essere fuori controllo. E’ questa la valutazione degli esperti, ma anche l’opinione della stragrande maggioranza dei cittadini che in un numero crescente di città ed aree metropolitane pongono il problema del traffico al primo posto.
Occorre un cambiamento negli stili di vita e in particolare nelle abitudini di trasporto, vale a dire un uso più intelligente ed appropriato dei mezzi di trasporto.

La bicicletta non è solo un gioco per bambini o un attrezzo sportivo. Nelle aree urbane è un mezzo di trasporto molto efficiente sulle brevi distanze. E’ noto infatti che, nelle città, il 50 per cento degli spostamenti giornalieri effettuati in auto non supera i cinque chilometri. Ed è un mezzo efficiente anche sulle più lunghe distanze ove integrato con gli altri mezzi di trasporto, in particolare con il trasporto pubblico. La bicicletta, dunque, può divenire una modalità di trasporto assolutamente sostenibile in grado di dare un significativo contributo al decongestionamento del traffico, al miglioramento della qualità ambientale, alla tutela ed al miglioramento della salute pubblica (con una conseguente non trascurabile liberazione di risorse attualmente bloccate per la spesa sanitaria).

Le Regioni e gli Enti locali hanno compiti primari per la programmazione e l’attuazione degli interventi necessari per lo sviluppo dell’uso della bicicletta.
Lo Stato centrale può svolgere tuttavia un importante ruolo per orientare le iniziative in materia e per mobilitare le necessarie risorse degli altri livelli di governo.
Anche il cicloescursionismo, vale a dire un comparto del turismo di massa particolarmente rispettoso dell’ambiente, deve trovare il sostegno dei pubblici poteri centrali e locali, tenuto conto inoltre delle positive ricadute, in termini occupazionali e di sviluppo delle economie locali, connesse a quest’attività, nonché della crescente domanda del turismo estero cui deve corrispondere un’offerta adeguata al livello degli altri paesi europei.

Per dare impulso dunque alla mobilità ciclistica - sia a livello urbano, sia per la pratica del ciclescursionismo - Parlamento e Governo nazionale devono impegnarsi per:

  1. l’adozione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC) nel quale vengano definiti gli obiettivi di sviluppo dell’uso della bicicletta, come mezzo di trasporto e per la pratica del cicloescursionismo, da perseguire nel corso della prossima legislatura; in particolare, la realizzazione della Rete nazionale di percorribilità ciclistica prevista dalla delibera CIPE del febbraio 2001;

  2. l’istituzione del Servizio nazionale per la mobilità ciclistica per: i) la gestione del PGMC; ii) la rilevazione e il monitoraggio, attraverso l’apporto delle Regioni, dell’estensione delle reti urbane ed extraurbane di itinerari e piste ciclabili; iii) lo studio analitico degli incidenti che coinvolgono i ciclisti per individuare gli interventi necessari ad accrescere la sicurezza stradale dei cittadini che si spostano in bicicletta; iv) l’individuazione delle forme di incentivazione e defiscalizzazione utili per lo sviluppo dell’uso della bicicletta; v) il raccordo con i Ministeri competenti per aspetti diversi connessi alla mobilità ciclistica; vi) ma anche l’organizzazione di eventi nazionali per la promozione della bicicletta, quali ad esempio: l’adesione convinta alla settimana europea della mobilità sostenibile all’interno della quale dedicare una o più giornate alla bicicletta invitando le regioni ad attivarsi per organizzare specifiche iniziative; la messa a fuoco della bicicletta all’interno della giornata nazionale per la sicurezza stradale e della giornata nazionale dell’ambiente;

  3. le necessarie modifiche del Codice della Strada per tenere conto delle specifiche esigenze della mobilità ciclistica e per dare effettiva attuazione al principio programmatico contenuto nell’art. 1 del CdS stesso: Le norme e i provvedimenti attuativi si ispirano al principio della sicurezza stradale, perseguendo gli obiettivi di una razionale gestione della mobilità, della protezione dell’ambiente e del risparmio energetico.

  4. lo stanziamento, continuativo nel corso della legislatura, delle risorse economiche necessarie per lo sviluppo della mobilità ciclistica, innanzittutto mediante il rifinanziamento della legge n. 366/98 sulla mobilità ciclistica; tra le fonti di finanziamento è possibile pensare al vincolo di destinazione per la bicicletta di quote predefinite: 1. degli stanziamenti previsti per la realizzazione di opere pubbliche stradali e di trasporto (3%); 2. ovvero del gettito di una lotteria nazionale (al riguardo, è in atto un’interessante esperienza nel Regno Unito); 3. od anche della tassazione sulle risorse impegnate per la pubblicità delle automobili.

Alle forze politiche ed ai candidati che si impegneranno nella campagna per le elezioni politiche del 2006 la FIAB propone di valutare con attenzione il fatto che le risorse da impegnare nella promozione della mobilità ciclistica sono, tutto sommato, di contenuta entità e risultano ben spese, tenuto conto del rapporto costi/benefici, sicuramente e di gran lunga, più favorevole - in taluni casi da uno a dodici (*) - rispetto ad ogni altro comparto degli investimenti nel settore dei trasporti.
La FIAB chiede altresì alle forze politiche ed ai candidati che si impegneranno nella campagna per le elezioni politiche del 2006 di sottoscrivere un impegno per dare attuazione alle proposte contenute nel presente documento.

La Federazione Italiana Amici della Bicicletta - FIAB onlus è l’organizzazione dei cicloambientalisti italiani - riconosciuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti come organizzazione di comprovata competenza in materia di sicurezza stradale e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio come associazione di protezione ambientale - alla quale aderiscono 80 associazioni in Italia con 12 mila soci.

(*) Si vedano, al riguardo, gli atti della IX Conferenza internazionale Vivere e camminare in città - organizzata da CeSCAm del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Brescia sul tema Il ruolo della bicicletta e svoltasi a Brescia e Piacenza il 13 e 14 giugno 2002. Al termine della conferenza , all’unanimità, è stata approvata una mozione nella quale si fa presente “che a livello scientifico è da ritenersi assolutamente acquisito l’elevato significato e ruolo della bicicletta quale modalità di trasporto ad elevatissima potenzialità, in ambiente urbano, sia sotto il profilo trasportistico (in quanto sistema di mobilità ad elevata capacità e flessibilità di impiego) che sotto il profilo urbanistico (in quanto sistema di mobilità sostenibile, del tutto compatibile con l’ambiente urbano oltre che generatore di benefici effetti sociali di vitalizzazione della città)”.

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 pagina aggiornata il 31.03.2006