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STATO DELL'ARTE E LAVORI IN CORSO
testo di Claudio Pedroni Avendo l' opportunità di curiosare nella biblioteca di un esperto cicloescursionista, molto probabilmente si troverà uno scaffale con mappe e opuscoletti, magari sdruciti, ma gelosamente conservati. Vi si potrà trovare il libretto rilegato a spirale della mitica ciclopista Passau-Vienna (un nastro ciclabile che si snoda lungo il Danubio per centinaia di chilometri), le serie di schedine cicloturistiche elaborate dalla Federazione Francese di Cicloturismo, gli itinerari descritti in Inghilterra dal gruppo Sustrans, oppure la raccolta delle mappe americane di Bicycle Adventure (già Bikecentennial), che descrivono percorsi di centinaia e centinaia di miglia per attraversare a pedali il Nord-America in lungo e in largo. Ma non si troverà praticamente nulla di simile riferito all'Italia. Nel nostro paese infatti, che pure vanta una vera e propria cultura della bicicletta, manca una pubblicistica utile per chi pratica un vero turismo a pedali. Non mancano certo libri, schede, mappe dedicate (su tutte quelle nere e verdi del Touring Club Italiano, purtroppo ora non più prodotte e recentemente le belle mappe di Airone) per percorsi brevi in campagna o nelle immediate periferie utili per una escursione giornaliera. Ma si trova molto poco per la lunga traversata, per un ciclismo itinerante, per trascorrere in bici giorni o settimane percorrendo chilometri tranquillamente, alla scoperta dellItalia minore più riposta meno eclatante, ma più autentica. Con questo in mente, con in mente realizzazioni come la GEA o la GTA fino ad arrivare al sentiero Italia per i camminatori, per fornire un servizio per i ciclisti, soprattutto stranieri, che vediamo ora transitare con la faccia stralunata in balia del pesante traffico di strade come la via Emilia o Aurelia offrendo loro percorsi alternativi a misura di velocipede, la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha elaborato un percorso denominato CICLOPISTA DEL SOLE, che consente di attraversare la Penisola da Nord a Sud (e viceversa) in bicicletta su strade adatte alla bisogna. Con tale proposta la FIAB si propone di propagandare anche per il nostro paese un uso autenticamente turistico della bicicletta, attualmente fortemente compressa fra il ciclismo agonistico ufficiale ed amatoriale e la esuberante mountain bike, con l' obbiettivo di fare della Ciclopista del Sole il primo di una lunga serie di percorsi attrezzati che descrivano il nostro paese dal sellino di una bici. Ma la FIAB si propone anche con questo progetto di salvaguardare lidea di una continuità territoriale nel nostro paese per la viabilità minore in modo che al ciclista non si parino davanti ostacoli insormontabili di ogni genere o itinerari impossibili e introvabili, per essergli garantito il diritto che noi consideriamo fondamentale di percorrere strade lunghe, sicure e ben segnalate con una chiara ed evidente, ancorché minore, funzione trasportistica. L'idea era venuta qualche anno fa agli Amici della Bicicletta di Verona che avevano pensato di dare corpo al sogno di una pista ciclabile in sede propria che attraversasse l'Italia da Nord a Sud in silenziosa alternativa all' Autostrada del Sole. In seguito a livello FIAB si valutò più realisticamente che in prima istanza fosse più proponibile un percorso anche prevalentemente su strade aperte sia pure scelte fra quelle più adatte per la bici. Si pensò anche che la promozione e il successo di questo percorso potesse, in un futuro auspicabilmente non lontano, aprire la strada al sogno del percorso protetto.
In estrema sintesi il percorso é costituito da un asse principale che unisce il Brennero con Napoli attraverso la valle Isarco, la valle d'Adige, Mantova, Bologna, Firenze, Siena, Roma , quindi Latina, Terracina, Napoli. A questo asse principale é stato affiancata una grande variante tirrenica che da Mantova raggiunge Roma attraverso Canossa, Passo della Cisa, Lucca, Pisa, Grosseto Civitavecchia. Ad un esame più ravvicinato tuttavia ci si rende conto che la descrizione del percorso é arricchita da tutta una serie di informazioni e varianti medie piccole o piccolissime che rendono estremamente vario e interessante l'itinerario, con diverse opzioni possibili, senza peraltro smarrire il concetto di percorso che segue la sua logica di efficiente trasferimento e raggiungimento spedito di una meta, ovvero lattraversamento da Nord a Sud, e viceversa, del nostro paese. In dettaglio Itinerario principale Dal Passo del Brennero si scende lungo la Val d' Isarco toccando Vipiteno, Fortezza, Brixen, Chiusa, Bolzano. Viene proposta la prima di tante varianti potendosi raggiungere Bolzano da Vipiteno attraverso le rampe del passo di Monte Giovo quindi si raggiunge Merano sulla ciclabile della val Passiria. Da Bolzano si sale sull' altipiano di Caldaro per scendere in Val d'Adige toccando Trento e Rovereto, per poi passare nel bacino del Lago di Garda a Bardolino, quindi da Peschiera si scende a Mantova lungo il Mincio, per entrare nella Padania più profonda. In alternativa al lago di Garda é descritta una interessante variante per visitare la città di Romeo e Giulietta. La variante Verona ci riporta comunque a Mantova, che si lascia ancora seguendo il Mincio per poi attraversare il Po presso S. Benedetto, quindi si raggiunge Bologna risalendo il basso corso del fiume Secchia toccando Nonantola con la sua pregevole abbazia romanica e attraversando i territori circostanti lungo le strade che individuavano e tuttora individuano la centuriazione romana. Dopo S. Benedetto é riportata una variante che tocca Mirandola, S. Felice s. Panaro, Cento, i territori della Partecipanza della bassa bolognese fino al grasso e dotto capoluogo emiliano-romagnolo. Da Bologna si raggiunge Firenze attraverso la tranquilla val di Zena svalicando in Appennino attraverso i passi della Raticosa e della Futa, entrando nel capoluogo toscano da Fiesole. Per raggiungere Siena é necessario soffrire un po' per le irte colline del Chianti toccando Impruneta, Greve e Radda. Per arrivare a Roma é ora possibile battere una via romana: la Cassia, che in questi territori é gravata da un traffico a motore quasi accettabile, toccando S. Quirico, Radicofani, Acquapendente. Nel territorio toscano peraltro sono state descritte alcune varianti locali che consentono ampia scelta al ciclista per ritagliarsi un percorso personalizzato. A S. Lorenzo Nuovo lasciamo la ss n° 2 per addentrarci nel cuore del territorio etrusco laziale costeggiando il Lago di Bolsena per arrivare e Tuscania da cui si raggiunge Roma via Vetralla, Bracciano, Osteria Nuova, Boccea e Vaticano.
Variante tirrenica Per raggiungere Roma viene offerto un itinerario completamente alternativo a quello già descritto per chi ha particolarmente voglia di mare e vuole risparmiarsi qualche salita, instradandolo sulla costa tirrenica attraverso il comodo e poco trafficato Passo della Cisa. Questa variante muove da Mantova verso Sud-Ovest entrando nel cuore della bassa padana (quella di Guareschi e Zavattini e Ligabue per intenderci) percorrendo lunghi suggestivi tratti dell'argine maestro di Po, toccando piccole capitali gonzaghesche e del ducato parmense nonché uno dei luoghi più importanti del medioevo: i ruderi del Castello di Canossa. In realtà essendo praticamente impossibile individuare un unico itinerario comprendente tutti questi luoghi, sono proposte due varianti per raggiungere il passo della Cisa, nonché una bretella che corre lungo il Po potendo così scegliere tra più opzioni,magari per sostare un paio di giorni in una delle piccole capitali per apprezzare a fondo tutta la zona della bassa più vera. La prima più diretta tocca piccoli gioielli come Sabbioneta, Colorno, Parma quindi si affronta lAppennino lungo la val Baganza. Si percorre ora lungo le dolci rampe della Cisa la antica via Francigena che portava il "Romeo" medievale in pellegrinaggio nella Città Eterna dall' Europa nordoccidentale. La seconda scende lungo il grande fiume fino a Guastalla e Gualtieri, quindi Reggio Emilia Canossa Traversetolo Felino e la val Baganza. Da Pontremoli si raggiunge la costa tirrenica per la via più breve scendendo il corso del fiume Magra, purtroppo percorrendo alcuni inevitabili tratti di strade ad altissimo traffico. Per arrivare a Roma lungo questa direttrice si toccano Massa, Lucca, Pisa, Livorno, Cecina, Grosseto, Montalto, Tarquinia, Civitavecchia. In questo tratto sono state utilizzate stradine costiere nella pineta, oppure strade interne a volte collinose. Da qui a Roma per S. Marinella, S. Severa, Ladispoli, Maccarese, Ponte Galeria. Nella parte alta la via di mare tirrenica in più punti si svolge su strade trafficate, é stato descritto anche un percorso più tranquillo, ma più montagnoso, a ridosso delle Alpi Apuane attraverso la Garfagnana, la Lucchesia, la val d' Era e l' entroterra maremmano. Tratto ROMA NAPOLI (da Roma verso Sud) Questo tratto ancora non ha raggiunto un livello di descrizione perfetto, ma a grandi linee si lascia Roma lungo la via Appia antica per Latina Circeo Terracina, quindi a Napoli via Formia, Minturno, Baia Domizia, Cancello, Villa Literno, Marano. Anche in questo caso é proponibile un percorso alternativo più ricco di opportunità culturali attraverso Cisterna, Valvisciolo, Fossanova, Terracina. Da Roma si diparte anche un tratto alternativo di lungo respiro che potremmo definire una riedizione della via Appia romana che raggiunge il mare adriatico attraversando Frosinone, il Beneventano, quindi la Puglia. Il primissimo tratto da Roma giace grosso modo sull'asse Casilina Prenestina, ma auspicabilmente potrebbe invece collocarsi sul sedime della via ferrata Roma Fiuggi Alatri, che se convertito in itinerario ciclabile diventerebbe un formidabile polo di attrazione per gli amanti e i fruitori di questi recuperi di archeologia indistriale dei trasporti, che tanti entusiasmi suscita in Spagna ed Inghilterra attraverso il lavoro, rispettivamente, della "Fundacion des ferrocariles espanoles" e di Sustrans
Dopo avere gettato a grandi linee su una carta dell'Italia in scala 1:1.000.000, le due direttrici principali fissando le località chiave da toccare, si sono individuati diversi spezzoni che sono stati poi assegnati ai gruppi FIAB "competenti per territorio" che si impegnavano a descriverne l'itinerario chilometro per chilometro e a raccogliere le relative informazioni. Le regole seguite per la scelte delle strade sono state le seguenti: - Priorità alle piste ciclabili in sede propria, ove queste sono disponibili, cercando anche con le amministrazioni locali interessate di strappare promesse per tratti sperimentali, piccoli manufatti, o altre cose al fine di aumentare il magro patrimonio di percorsi protetti di cui disponiamo nel nostro paese. -E' stata privilegiata la qualità dal punto di vista cicloescursionistico, cioé strade poco o pochissimo trafficate, magari con aumento dei chilometri rispetto alla strada più breve. Il maggiore chilometraggio é stato però contenuto per non fare perdere il senso dell'itinerario. (I pellegrini medievali, che peraltro non avevano il problema del traffico motorizzato!, si muovevano in genere secondo la via più breve fra un ospizio l'altro) -Sono state cercate vie con pendenze non impossibili: i tratti con pendenze superiori all'8% sono rari e sono comunque riportati nella cartografia i profili altimetrici. - Sono state indicate varianti locali offrendo la possibilità di scelta fra percorsi di diversa qualità a seconda delle attitudini del ciclista. Per raggiungere lo stesso luogo potrebbero essere descritti ad esempio un itinerario facile, uno difficile, ma con un passo panoramico oppure un terzo sterrato adatto per le mountain bike. -Sono state scelte strade paesaggisticamente di pregio (argini di fiumi e canali, tratti alberati, fondo in buone condizioni ecc.) -Sono stati censiti e segnalati i servizi indispensabili al ciclista in viaggio (campeggi, ostelli, ristori e punti di assistenza ciclistica) nonché i siti più interessanti dal punto di vista culturale e naturalistico. Tali segnalazioni possono anche riguardare luoghi fuori dal percorso principale, ma con deviazioni contenute in non più di 15 - 20 Km. -Il percorso viene descritto in continuo, non essendo previste tappe preordinate ma si é cercato di segnalare almeno un ricovero ogni circa 50 Km. Per le città maggiori sono indicate le vie di attraversamento e quelle per entrare e uscire secondo la migliore opzione. Sono state prese come riferimento le migliori carte disponibili ricorrendo spesso alla cartografia "al 25 000" o alle carte regionali al 10 000 per i dettagli. I percorsi individuati sono stati collaudati da ciclisti non residenti secondo accordi presi tra i vari gruppi FIAB per verificarne la fluidità e la chiarezza delle informazioni utili alla individuazione del cammino.
La Ciclopista del Sole si presta per essere battuta sia dal ciclista con impostazione "self contained" (tenda, saccopelo, fornellino ecc.) che è la scelta del cicloescursionista più genuino ovvero di colui che gode del privilegio e della libertà di poter decide di volta in volta come e dove pernottare, senza una rigida pianificazioni del viaggio. Tuttavia anche chi preferisce le bici non troppo affardellate (ovvero la formula "bici e carta di credito") può pedalare con grande soddisfazione e trovare comode sistemazioni per la notte. Poiché noi pensiamo che tra gli escursionisti in bici che visitano l'Italia gli stranieri siano ancora la maggioranza, la CPS é stata pensata inizialmente per loro, con particolare riferimento all'area germanica vista la porta di entrata scelta, ma in FIAB ci si augura che questa guida serva a dare un impulso decisivo al turismo a pedali per i connazionali per invogliarli a intraprendere un viaggio impegnativo attraverso la penisola. Probabilmente i cicloescursionisti più esperti non hanno bisogno di una guida (ma, in assenza di segnalazioni la guida é indispensabile!), ma per conquistare all'autentico utilizzo turistico della bicicletta i milioni di pedalatori sportivi italiani hanno bisogno di uno strumento agevole, leggero, con un elevato valore d'uso. Uno degli obiettivi della FIAB é infatti quello di far crescere finalmente al livello dei paesi a nord delle Alpi la passione per questo tipo di turismo. Le strade scelte per la CPS sono percorribili con qualsiasi tipo di bicicletta, ma un mezzo ottimizzato per il viaggio agevolerebbe l'impresa. Non bici iperleggere, nè mountain bike in leghe aeronautiche, ma piuttosto una bici abbondantemente accessoriata (una "touring bike" direbbero gli americani) una bici robusta, con impianto luce, parafanghi, portapacchi, ma anche con una generosa dotazione di rapporti e un buon cambio per superare le salite con le borse. La CPS è uno strumento concepito per facilitare il cicloescursionista, ma specie per intraprendere viaggi di più giorni, questi deve possibilmente possedere un bagaglio di esperienza (e di allenamento) per rimanere in sella tutto il giorno. Nei limiti del possibile tuttavia il percorso é stato scelto in modo da essere alla portata di qualsiasi ciclista praticamente di ogni età o sesso, con una bici come sopra descritta in buone condizioni di manutenzione e un normale allenamento. L'asse principale della CPS è lungo circa 1200 km, perciò un ciclista in forma potrebbe percorrerla anche in 10 tappe senza strafare, mentre per una andatura molto più contemplativa, con le soste necessaria per apprezzare quella Italia nascosta che si incontra lungo il cammino, il numero di tappe potrebbe anche triplicare. In altre parole la traversata dell'Italia, cos" come da noi proposta, può essere pianificata con medie giornaliere dai 50 km (ma potrebbero essere anche di meno) ai 100 km (ma si potrebbe anche fare di più. Infine le dolenti note della sicurezza ciclistica ci impongono di sottolineare che la Ciclopista del Sole non costituisce, in linea generale, una pista preferenziale che attribuisca particolari diritti a chi la percorra; la FIAB pertanto non si assume responsabilità per incidenti che possano accadere lungo la CPS, per qualsiasi causa o con qualsiasi conseguenze. E' utile qui ricordare pertanto che il ciclista nel traffico, e in quello italiano in particolare, é un soggetto cos" vulnerabile che tutte le regole di prudenza con una buona dose di ridondanza, devono essere poste in atto. Rispettare la segnaletica, portare il casco protettivo rigido, guida attenta, bici in buone condizioni, saranno dunque gli elementi di base del nostro procedere unitamente ad un approccio generale che faccia della massima prudenza l'idea guida del pedalare.
STATO DELL'ARTE E LAVORI IN CORSO Al momento la Ciclopista del Sole é una idea con diverse cose realizzate e diverse altre cose invece ancora da sviluppare sulle quali la FIAB sta cercando le sinergie opportune. Tra le cose realizzate sono da citare: -il manoscritto con il percorso descritto -il logo giallo e rosso opera di Laura Caleca di Milano che si é aggiudicata un concorso nazionale -collaborazioni con Touring Club Italiano per pubblicazioni di materiali in comune; -collaborazione con Regione Toscana, Regione Emilia Romagna e Provincia Autonoma di Trento. In particolare la Regione Toscana che ha creduto nella nostra idea riservando risorse dal finanziamento comunitario PIM per lo studio della CPS in territorio toscano; Inoltre anche la Provincia di Parma ha contribuito alla stampa della cartina che interessa il proprio territorio - infine importante accordo con EDICICLO Editore di Portogruaro che si é assunto gli oneri e i rischi di impresa per una cosa nuova per l'Italia per pubblicare il materiale della CPS sotto forma di mappe.) Intorno allidea e ai materiali descritti ed esistenti inoltre, sono in corso diverse attività di implementazione della CPS a diversi livelli che riguardano: a) il piano editoriale; ovvero i tempi e i modi di pubblicazione della notevole mole di materiale testuale e cartografico raccolto; b) le interazioni con le amministrazioni locali per affrontare i problemi relativi a segnaletica, eventuali chiusure al traffico di tratti di CPS, lavori di miglioramento e manutenzione (in realtà il problema della segnaletica deve essere affrontato al massimo livello ovvero con il ministero dei trasporti vista la totale inesistenza di segnaletica per i ciclisti nell'ultimo regolamento del Nuovo Codice della Strada); c) progetti di estensione del percorso ad altre parti del territorio nazionale sia verso sud, per coprire possibilmente tutto il territorio della penisola con un itinerario ciclabile, che verso nord per inserire la CPS in una rete di percorsi europei per ciclisti. a) Piano Editoriale La Ciclopista del Sole é pubblicata a cura di EDICICLO giovane casa editrice di Portogruaro (VE) cui la FIAB ha ceduto i diritti per la stampa e la distribuzione. Il materiale sarà pubblicato inizialmente sotto forma di mappe le cui pieghe a fisarmonica sono organizzate in una successione di 12 tavolette della dimensione di 10 x 21 cm. che rappresenta una sorta di unità elementare nella quale é stato scomposto l'intero tragitto della CPS. La dimensione é stata studiata per un immediato utilizzo cicloturistico potendosi comodamente inserire nelle busta porta mappe in dotazione ad ogni borsa da manubrio che si rispetti. Un quadro d'unione nonché utili rimandi per ogni tavoletta aiutano a comprendere la successione. Se il fronte della mappa rappresenta il percorso realizzato con una cartografia dedicata e non ufficiale, nel retro sono riportate tutte le informazioni utili per il ciclista: da un inquadramento storico geografico del territorio considerato all'elenco dei negozi di rivendita e riparazione della bici, dalle informazioni su campeggi e ostelli alle linee ferroviarie interessate al servizio bici al seguito (treno + bici). Al momento sono già in distribuzione le prime tre mappe pubblicate che coprono il territorio dal Brennero al Mantovano. Si é inoltre introdotto un nuovo materiale sintetico (il Tyvek) in sostituzione della carta che conferisce elevate caratteristiche di durata alle mappe normalmente danneggiate dallintenso utilizzo cicloescursionistico. b) Segnaletica e manutenzione del percorso Ora che la CPS sta entrando nel patrimonio di pubblicazioni per la bicicletta, sarebbe molto utile dotare il tracciato di un minimo di segnaletica con il doppio fine di proteggere il ciclista e di aiutarlo a trovare il giusta cammino. Purtroppo il Nuovo Codice della Strada (soprattutto nel suo Regolamento pubblicato come D.P.R. n°495/1992) ha introdotto notevoli rigidità nella segnaletica a bordo strada vietando ogni forma di segnale stradale che non sia fra quelli pubblicati nel citato decreto. Poichè infine la segnaletica regolamentare é stata concepita solo per l'utente motorizzato é praticamente impossibile costruire un sistema di cartelli indicatori e di pericolo della misura a con messaggi utili e di protezione per il ciclista. In particolare sarebbero necessari segnali per: - segnalare all'automobilista la presenza di ciclisti sulla strada con l'implicito invito alla prudenza e, perché no?, ad una forte limitazione di velocità. - informare il ciclista con cartelli di piccole dimensioni sulle direzioni da prendere in riferimento alle località poste sulla CPS con le distanze chilometriche e le possibili opzioni e varianti. Su tali cartelli dovrebbero inoltre poter essere usati messaggi per la individuazione dell' itinerario ad esempio con l'utilizzo del logo e del marchio della Amministrazione Pubblica (Regione Provincia ecc.) che eventualmente patrocina. Con alcune regioni sono in corso contatti per tentare di superare le difficoltà normative associate alla segnaletica per il cicloescursionista, e per il ciclista in generale. Per quanto riguarda invece la manutenzione del percorso la FIAB ha nel cassetto una serie di piccoli progetti di intervento sulla CPS per renderla più fluida e soprattutto più sicura in modo che attraverso un ponticello qua, una pavimentazione là o una limitazione di traffico in un altro tratto migliori, la qualità del tracciato. Il sogno segreto della FIAB é che il numero di ciclisti nazionali ed esteri che percorreranno la Ciclopista sia tanto elevato da rendere quei provvedimenti spontaneamente attuati dalle amministrazioni interessate. (questo é ciò che é realmente successo ad esempio in Austria con la pista ciclabile del Danubio). c) Estensioni e collegamenti internazionali Pur essendo presto per pensare ad estendere un progetto appena partito, anche in questo caso abbiamo alcune idee nel cassetto ad esempio per portare la Ciclopista fino in Puglia e su questo il gruppo FIAB pugliese ha già iniziato a lavorare. Già prevista é anche la prosecuzione verso sud in Campania Calabria e Sicilia. Inoltre poiché in Europa ci sono già dei collegamenti ciclabili sovranazionali sono già pervenute sollecitazioni a perfezionare il collegamento ciclabile della CPS con l'Europa centrale sia attraverso il Brennero, ma anche attraverso la val Venosta e il passo Resia: naturale porta per la Svizzera e quindi valle del Reno e quindi tutta L' Europa nord occidentale. Nellambito del progetto Euro Velo sarà presto studiato e descritto il collegamento attraverso la Val Pusteria con la pista ciclabile austriaca della Drava (Drauradweg) e quindi la ciclabile dei Tauri (Tauernradweg) verso Salisburgo e il Danubio. Inoltre si sta anche lavorando ad un collegamento via Tarvisio dell' Europa nord-orientale attraverso Pordenone, Venezia, Ferrara e Bologna. In riferimento alla situazione europea é necessario sottolineare che la ECF (European Cyclist Federation) ha costituito un gruppo di lavoro permanente per la elaborazione di un network ciclabile, denominato Euro Velo,per viaggiare in bici dal Portogallo alla Russia, dalla Norvegia alla Sicilia. La Ciclopista del Sole verrà inserita a pieno titolo in questa rete e con un po di fantasia si può immaginare un brulicare di ciclisti che riempiono le stradine del nostro continente per un messaggio autentico di sviluppo sostenibile. (Maggio 1997) |