Là,
dove la pianura abbraccia la montagna
Descrizione ambientale della luogo
dove avrà sede il seminario per dirigenti FIAB
Terre d’acqua
di Liliana Bruni
Riconoscere le
caratteristiche del territorio della pedemontana del Livenza compreso tra
il Monte Cavallo e la pianura, di questi luoghi in cui la qualità
ambientale è così elevata, vuol dire sentire la presenza diffusa delle
risorse storico-ambientali e paesaggistiche presenti. Percorrendo questi
luoghi attraverso montagne e colline, pianure, paludi e corsi d’acqua,
centri storici e borghi, si cambiano continuamente paesaggi e visuali. Ma
l’elemento che ti accompagna sempre è l’acqua, le grandi acque a cui
appartiene questo sistema, quelle del Cellina, utilizzate per portare la
prima luce a Venezia dalla centrale idroelettrica Pitter di Mainisio, e
quelle del sistema del Piave che hanno fatto funzionare la centrale di
Stevenà. Due edifici posti al margine di questo territorio, splendidi
esempi di archeologia industriale in questa regione, due grandi opere di
architettura e di ingegneria idraulica. Acqua che sgorga dalle sorgenti o
dalle polle di risorgiva e che scorre nel sottosuolo dopo aver lasciato
sul territorio i segni del suo passaggio e della sua storia. Fra tutte
queste acque la più limpida è quella della Livenza, al femminile come
usano chiamarla affettivamente da queste parti. Esce dalle sorgenti
limpide della Livenzetta e della Santissima, quest’ultima amorevolmente
rappresentata dal pittore sacilese Luigi Nono, che amava dipingere la
natura e gli ambienti di questi luoghi, le loro genti, le loro fatiche.
Vicino alla sorgente c’è la chiesa della Santissima Trinità, fin dall’antichità
luogo legato alla sacralità delle acque. E vicino ad essa il Palù,” un
importante sito archeologico in zona umida che ospitava alcuni millenni
prima di Cristo un villaggio palafitticolo, ma anche un ambiente naturale
di elevato valore dove è bello sedersi, lungo le acque celeste intenso
del Livenza, nei prati in prossimità della sorgente, e ammirare la
visuale della Santissima coronata dai monti e quella delle colline che lo
cingono a valle. Il Gorgazzo è la terza fonte del Livenza.Così descrisse
il colore delle sue acque il geografo Giovanni Marinelli raccontando un’escursione
in questa zona: “prendete il colore dello smeraldo, quello delle
turchesi, quello dei berilli, gettatelo in un bagno di lapislazzoli, in
modo che il tutto si fonda e ad un tempo conservi la originalità sua
propria, ed avrete la tinta di quella porzione di cielo liquido, che si
chiama il Gorgazzo”. Queste acque hanno reso fertili le terre, hanno
determinato l’antica pratica agricola delle marcite ed in questi luoghi
permangono gli ultimi frammenti di questo antica pratica, che mantiene
prati verdi da sfalcio per tutto l’anno, determinando un paesaggio
agrario forte mente caratterizzato. L’uso delle acque a fini produttivi
ha lasciato la testimonianza di alcuni edifici di particolare valore. In
tutti i paesi della pedemontana tra Cellina e Livenza molti erano difatti
i mulini e gli opifici idraulici. Nell’abitato di Polcenigo, lungo il
Gorgazzetto, si può ancora vedere un mulino storico ben conservato,
appartenuto in un lontano passato ai Conti Fullini, di particolare
interesse sia perché costruito con i materiali tradizionali, la pietra,
sia perché con le acque fluenti e la vegetazione che lo circondano
compone un ambiente molto suggestivo. Tra la collina del Longone e il Col
del Conte, il Livenza esce dal Palù ed inizia il suo percorso verso la
pianura. Nella sua prima parte il fiume scorre per tratti con acque
limpide e serene e per tratti con piccole rapide, arricchito dalle tante
polle di risorgiva. La
vegetazione di ripa è folta e diversificata, e le sue acque sono in parte
coperte da macchie di bianco ranuncolo d’acqua. Acque nelle quali vivono
specie di pesci anche rari, come per esempio il temolo, di cui i cuochi
locali propone vano delicate ricette. Un elemento scenografico
significativo dell’area è rappresentato dalla cintura delle colline,
prevalentemente coperte da boschi cedui di latifoglie e talvolta da prati
e pascoli sulle morfologie più dolci. Esse si sviluppano da Aviano a
Caneva, rappresentando un polmone di naturalità per la fauna locale e
caratterizzando un’area di elevato interesse naturalistico e
paesaggistico.
Gli edifici religiosi che
si possono rinvenire sulle colline testimoniano l’importanza che
storicamente hanno avuto per l’uomo questi luoghi. Edifici storici che
spesso contengono al loro interno pregevoli testimonianze d’arte antica,
quali gli affreschi delle chiese di S. Lucia e di S. Floriano, ubicate
sugli omonimi colli. Il Colle di S. Floriano è inoltre sede di un parco
per la ricerca e la didattica naturalistica che offre strutture adeguate a
supporto ditale funzione. E’ facile percorrere le colline utilizzando i
sentieri esistenti ed attraversare l’intero territorio della Comunità
Pedemontana, intercalando bellezze naturalistiche, luoghi storici,
incontrando paesaggi diversificati.
A
sud del sistema delle colline la presenza delle acque diventa diffusa,
determinando un ambito di zona umida di particolare & interesse
ambientale, nella quale si possono ancora vedere delle limpide polle di
risorgiva contornate da grandi erbe palustri. Queste acque, formati i
torrenti, vanno a donarsi alla Livenza. In questo ambiente di notevole
interesse per la terra, le acque, le forme dei rilievi e delle valli,
oltre che per la varietà della vegetazione, si sono sviluppati fin dall’antichità
insediamenti umani. Siti archeologici sono stati rinvenuti nei territori
di tutti e quattro i comuni che costituiscono questa Comunità.
Castelli e centri storici,
ma anche diffusa architettura “povera” tradizionale si presentano
nella loro bellezza al visitatore. E’ un percorso quello degli edifici
storici che si sviluppa tra castelli, da Castel d’Aviano al castello di
Polcenigo e al castello di Caneva, lo splendido centro storico di
Polcenigo con i suoi palazzi e chiese, i borghi di interesse
storico-ambientale di Dardago, di Gorgazzo e di Coltura con le case di
legno, sassi e pietra a dimostrazione della grande maestria degli
scalpellini locali, che da sempre hanno utilizzato le pietre delle loro
montagne, in particolare quelle di Caneva, per costruire i palazzi dei
signori veneziani ma anche le proprie case. Oltre le terre umide, la
grande pianura caratterizzata dalla prevalenza dell’elemento
orizzontale, dove la copertura vegetale è data dell’avvicendamento
colturale, associato al prato stabile e alla presenza diffusa di elementi
del paesaggio agrario storico, ricco di filari, boschette ripariali e
siepi campestri. La maglia delle siepi è generalmente ben conservata e
leggibile. A rompere l’orizzonte, i gruppi di case dei piccoli borghi
rurali che prendono il nome dalle famiglie che le hanno costruite e
vissute.
La pianura nella sua
interezza è attraversata da una maglia di sentieri e carrarecce che si
prestano ad essere percorsi a piedi o in bicicletta ed attraverso i quali
è possibile muoversi lungo il territorio dei comuni della pedemontana
fino a raggiungere il Cellina, e a valle, percorrendo le antiche vie,
raggiungere i centri più importanti della provincia. Ma è bello
attraversare questi territori anche utilizzando la vecchia linea
ferroviaria Sacile Gemona con un piccolo trenino, la “littorina” come
viene comunemente chiamato. Con esso, percorrendo le terre dal Tagliamento
al Livenza, si attraversano montagne e colline, fiumi e prati, toccando da
lontano con gli occhi paesi, borghi e castelli.
L’INCANTEVOLE
SORGENTE DEL GORGAZZO. La sorgente del Gorgazzo si trova citata
sin dal XIII secolo con il nome di “Gorgatio”, quasi a richiamare l’azione
dell’acqua che sgorga dal profondo della terra. Una volta comunemente
detto “el buso” il Gorgazzo è una sorgente “di troppo pieno”;
infatti l’acqua non vi sgorga perennemente ma ad intermiftenza ed il suo
condotto è costituito da una grotta che si insinua profondamente nel
massiccio calcareo, per ora esplorata fino ad un centinaio di metri di
profondità. Questa profondità, unitamente all’eccezionale colore
azzurro delle acque, crea uno stupendo contrasto con il verde della
vegetazione circostante ed il bianco delle rocce calcaree. Attorno a
questa sorgente si è insediato un abitato storico di rilevante interesse,
formato da edifici di elevato valore tipologico-ambientale.
Tratto da “Pedemontana
del Livenza. Guida al territorio” ed. Risma
Maggiori informazioni sul
sito della Comunità Pedemontana del Livenza:
www.comunitapedemontanalivenza.org
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