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Da
Copenhagen
La febbre del pianeta si
cura anche con le bici
Dal nostro
corrispondente Stefano Caserini, autore del libro "A qualcuno piace
caldo. Guida alle leggende sul clima che cambia."
Al
Summit sul clima dibattito su "La bicicletta, soluzione
locale ad un problema globale: l'esperienza di Copenhagen".
Dal nostro corrispondente Stefano Caserini, autore del libro
"Guida alle leggende sul clima che cambia. Come la scienza
diventa opinione"
90.000 tonnellate all'anno di CO2 vengono risparmiate dalle
biciclette usate a Capenghagen per gli spostamenti di tutti i
giorni. E' questo uno dei dati emersi nel corso degli eventi
collaterali del Summit sul clima, in fase di svolgimento a
Copenhagen dal 7 al 18 dicembre, per analizzare il contributo
della mobilità ciclistica nella lotta ai cambiamenti climatici.
Presentata l'esperienza della capitale danese, tra le città più
ciclabili al mondo. Ha seguito per noi i lavori Stefano
Caserini, docente di Fenomeni di Inquinamento al Politecnico di
Milano e responsabile scientifico FIAB per il progetto "Biciclima"
che si sta svolgendo nel capoluogo lodigiano.
Caserini racconta: "Si è parlato anche di mobilità
ciclistica alla quindicesima Conferenza della Parti sui
cambiamenti climatici (COP15) in corso di svolgimento a Copenhagen.
In una delle centinaia di conferenze che si svolgono
parallelamente alle negazioni ufficiali, è stata presentata
l’esperienza di Copenhagen, con i suoi straordinari risultati
raggiunti, come caso di successo per promuovere la mobilità
ciclistica e combattere la febbre del pianeta. Sono intervenuti,
Klaus Bondam, Assessore comunale all’ambiente e alle
infrastrutture, e Niels Tørsløv, responsabile Settore Traffico,
che ha parlato dello sviluppo delle infrastrutture ciclabili nella
capitale danese".
"Conosciuta come una delle principali città al mondo a
misura di ciclista, con i suoi 520.000 abitanti - prosegue
Caserini - a Copenhagen ogni giorno vengono percorsi in bici 1,2
milioni km. Il 37% degli abitanti usa la bicicletta per andare al
lavoro o a scuola, anche se l'obiettivo dell'Amministrazione è
arrivare al 50% degli spostamenti entro il 2015. Attualmente
almeno il 25% delle famiglie possiede una bici da carico
(cargo-bike). Il 60% usa la proria bicicletta durante gli
spostamenti quotidiani, anche in combinazione con gli altri mezzi
di trasporto. Nell’anello centrale della città entrano tante
bici quante automobili, e questo risultato è stato raggiunto dal
2006. Ci sono 338 km di piste ciclabili e altri 50 km sono in
arrivo. Fra le cose straordinarie mostrate, la sincronizzazione
dei semafori sulle piste ciclabili per garantire una marcia a 20
km/h. Mantenendo costante questa velocità non ci si ferma mai
fino al centro città. La velocità si mantiene costante sopra i
20 km/h! Questo ha un effetto strepitoso sull’efficienza e la
rapidità dello spostamento".
E in inverno? "Riguardo al tempo freddo - spiega il Prof.
Caserini - è stata ricordata una massima dei ciclisti di
Copenhagen: per la bicicletta non esiste un tempo non adatto, solo
l’abbigliamento può essere non adatto. Si è discusso, infine,
dei benefici sulla CO2 evitata dall’uso della bicicletta (90.000
tonnellate/anno di CO2 per Copenhegen) e dei benefici per la
salute e per le finanze pubbliche. Inoltre, ogni incidente viene
monitorato e riportato alla polizia nel dettaglio per vedere cosa
è successo e come si può evitare".
Stefano
Caserini, fondatore e consigliere dell'associazione Fiab di Lodi
"Ciclodi", ha di recente pubblicato il libro "Guida
alle leggende sul clima che cambia",
versione ridotta e a carattere più divulgativo del precedente
"A qualcuno piace caldo" ( www.edizioniambiente.it/eda/catalogo/libri/161/
), che tratta delle evidenze scientifiche e dei dubbi sul tema dei
cambiamenti climatici.
Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674
stampa@fiab-onlus.it
FOTO
DI STEFANO CASERINI INVIATE DA COPENHAGEN
Al semaforo
Fila
La mia Bici in Piazza Kongens Nytorv
Hall
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