31/10/05 I ciclisti salvano la stagione turistica
Se l'APT di Rovereto si stupisce, noi invece sull'afflusso di cicloturisti tedeschi in Vallagarina una mezza idea ce l'avremmo...
E' una delle "mission" della FIAB diffondere la pratica del cicloescursionismo, una forma di mobilità lenta attenta e partecipata, che rispetta l'ambiente e vuole conoscerlo da vicino. Facciamo insomma, com'è in voga dire, "marketing territoriale".
Noi della FIAB di Trento la promozione delle nostre ciclopiste - e del SRVA che le costruisce - la portiamo avanti da anni; in particolare, con i ciclisti tedeschi di ADFC abbiamo un gemellaggio ultradecennale, andiamo in Baviera ai loro megacicloraduni da 1200 partecipanti, loro vengono ai nostri e dal 1997 coordiniamo la tappa trentina del loro cicloviaggio Monaco-Cesenatico, organizzandone l'accoglienza prima in centro a Trento e dal 2002 a Nomi, dirottati là per far conoscere il primo Bicigrill d'Italia, che la FIAB ha lanciato.
Preparare una tappa significa per noi non solo adempiere a tutti gli impegni burocratico-organizzativi ma soprattutto curare attentamente l'aspetto promozionale, come per es. andare a prelevare gli ospiti alla tradizionale Wasserpause di Roverè della Luna ed accompagnarli lungo la Ciclopista del Sole; nei discorsi di benvenuto aggiornarli sui progressi delle nostre ciclabili ed invitarli a tornare a pedalare da noi con le loro famiglie; fargli sempre trovare le cicloguide più recenti e qualche altra brochure del Trentino sui tavoli del pranzo. Nell'ultimo cicloviaggio Monaco-Verona i tavoli della cena al Pedavena erano apparecchiati con 400 copie di "Radwege des Trentino" e per la Wasserpause al Bicigrill di Nomi era pronto altro materiale in tedesco.
Vuoi vedere che a forza di insistere, poi loro...a volte ritornano ?
Del resto, se un cicloescursionista veneto in visita alle nostre ciclopiste ha potuto osservare compiaciuto "qui non serve più andare in Austria", può darsi benissimo che i tedeschi dal canto loro si siano convinti che non è più necessario fermarsi in Austria o in Alto Adige, per le vacanze con l'amata bicicletta, ma che è finalmente possibile venire anche da noi.
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da l'Adige del 10.9.05
Cronaca Rovereto (pag.33)
I CICLISTI SALVANO LA STAGIONE TURISTICA.
IL PRESIDENTE DELL´APT SICURO: «UN VERO E PROPRIO BOOM»
di Nicola Guarnieri
Da anni si parla del fascino della vacanza in bicicletta e del nostro bel Trentino che si presterebbe a queste ferie alternative e, soprattutto, sane ed ecologiche.
Qualcosa si è fatto in tal senso ma sempre e comunque troppo poco se raffrontato con i Paesi del Nord Europa, avanti anni luce a noi figli dell´Italia automobilistica.
Stavolta, però, i turisti a due ruote, pur non sollecitati direttamente, hanno contribuito a salvare una stagione che poteva diventare fallimentare.
La conferma arriva direttamente dal presidente dell´Apt Rovereto e Vallagarina Marco Fontanari.
«È stato un vero boom. Quest´anno la città e l´intero comprensorio sono stati letteralmente presi d´assalto dai cicloturisti. Per la quasi totalità si tratta di tedeschi e questo non stupisce. Da anni, infatti, in Germania si vivono le vacanze in bicicletta. Stavolta, però, gli appassionati non si sono limitati al lago di Garda ma hanno puntato sulla città della Quercia e sui dintorni. E non si è trattato di un mordi e fuggi ma si sono fermati, hanno dormito e consumato qui. Insomma, diciamolo chiaro: hanno salvato la stagione turistica».
Dunque, l´estate 2005 sarà ricordata per il nuovo genere di visitatore, capace di spendere e, cosa tutt´altro che secondaria, di non inquinare visto che sceglie il mezzo di trasporto più ecologico in circolazione, la bicicletta appunto.
L´aspetto curioso, tra l´altro, è che l´azienda di promozione turistica non ha organizzato una campagna pubblicitaria mirata alla bici.
«No, decisamente no. - annuisce Fontanari - Avevamo promosso il cicloturismo in maniera leggera quando abbiamo ospitato la tappa del Giro d´Italia ma quest´estate siamo stati anticipati dai tedeschi. Anziché invitarli noi con pacchetti interessanti e con un´immagine della Vallagarina a misura di bici, sono stati loro a scegliere questo tipo di vacanza. Però abbiamo imparato la lezione e il prossimo anno punteremo su questo per attirare i turisti».
Ristoratori e albergatori sono soddisfatti. Almeno per una notte, infatti, i bikers hanno soggiornato a Rovereto.
«La sistemazione che preferiscono è il bed & breakfast e in tal senso ci stiamo organizzando. Se però ci fosse anche un campeggio...».
E qui cala la nota dolente visto che lo stesso problema è stato denunciato dal Moto club Pippo Zanini che, per il tradizionale e gettonatissimo raduno in città, deve sempre farsi in quattro per ospitare i centauri che arrivano da tutta Europa.
Tornando al cicloturismo, in Trentino e in genere in Italia si è sempre considerato questo tipo di vacanza privo di ricaduta economica sugli operatori.
«E invece non è così - spiega il presidente dell´Apt - perché quest´anno abbiamo avuto la dimostrazione che chi viene in ferie con la bici non è affatto un turista di serie B».
Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, visto che in Europa, come detto, sono avanti anni di una generazione sulle offerte di vacanze a due ruote. Che se per qualcuno significa risparmiare la benzina che ha raggiunto ormai prezzi folli, per altri è una vera e propria filosofia di vita, un modo per viaggiare ad una velocità che consenta di gustarsi il paesaggio e di incontrare la gente.
In Italia, tra l´altro, siamo indietro anche sulla rete di piste ciclabili, percorsi protetti che evitino agli appassionati incontri ravvicinati e pericolosi con automobilisti nevrotici.
Proprio per rientrare in questo giro, dice orgoglioso Fontanari, «abbiamo deciso di prendere parte al progetto bici che contempla il percorso della via Claudia Augusta, ovvero una serie di ciclabili collegate tra di loro che collegano la Germania con la Pianura Padana. Tutte le piste di valle sono unite a quella che scende dal Brennero e permettono anche di raggiungere i percorsi per mountain bike sul Baldo. Nel 2006 si lavorerà moltissimo su questo percorso».
Dunque la bici, e il cicloturismo in particolare, è finalmente considerata un risorsa. E pensare che, quando la Provincia realizzò la prima pista ciclabile lungo l´Adige, i cori di disapprovazione sommersero quelli di plauso.
Notizia inserita da: Presidente Amici della Bicicletta di Trento Manuela Dematte (info@fiab-onlus.it) il 31/10/05 ore 22:32 |
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