04/09/06 Sulla Ciclopista del Brenta nasce un nuovo Bicigrill
Siamo arrivati dunque al DECENNALE della manifestazione FIAB-ITALIA NOSTRA per la "Ciclopista del Brenta" e la festa si preannuncia più succosa visto che coinciderà con l'inaugurazione del Bicigrill di Tezze di Grigno, realizzato dal Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale della PAT (www.ripristino.provincia.tn.it).
Come già quello di Nomi per il flusso cicloturistico proveniente da nord, anche questo sarà strategico per i ciclisti provenienti dal Veneto e carta di presentazione della cura delle piste ciclabili del Trentino.
La manifestazione - domenica 10 settembre - si svolge nell'area della Pro Loco di Tezze, dove convergono i ciclisti della FIAB provenienti dal Veneto, dal Friuli e da Trento; qui alle ore 12 è previsto il tradizionale pranzo in riva al Brenta sotto la tensostruttura gentilmente messa a disposizione dal Comune di Grigno ed alle 14.00 la cerimonia di inaugurazione.
La Fiab di Trento e del Triveneto sono impegnate dal 1997 per promuovere la "Ciclopista del Brenta" (è stata battezzata così nel 1997 da Fiab e Italia Nostra, corre da Caldonazzo ad Enego per circa 80 km e ricalca anche un lungo tratto dell'antica Via Claudia Augusta, recentemente rivalorizzata dal progetto Interreg IIIB, con capofila la PAT) e vedono infine coronato il proprio impegno con due importanti eventi: il 30 luglio 2005 l'inaugurazione del nuovo tratto di ciclopista che transita a fianco della superstrada da Primolano a Forte Tombion (prima i ciclisti erano costretti a percorrere 3,5 km di superstrada) ed il 10 settembre 2006 l'inaugurazione del Bicigrill di Tezze, che nasce proprio sull'area tradizionalmente occupata e vivacizzata dalla manifestazione.
Lo scorso 11 giugno la Fiab di Trento e Mestre hanno incontrato 5 sindaci della Valsugana per sollecitarli a premere su Trenitalia per istituire un servizio Treno+Bici che sia finalmente degno di cotanta ciclopista.
LA FIAB di Trento ed il Servizio Ripristino invitano tutti i ciclisti (se Trenitalia ci dà una mano...) ad essere presenti a tale importante momento di crescita di questo particolare comparto del turismo, che merita tutta la nostra attenzione.
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articolo del Gazzettino di Vicenza:
Bassano, 20 Agosto 2006
UNA PISTA CICLABILE NON PROMOSSA COME MERITA
In bici sulla Caldonazzo-Bassano, la Dobbiaco-Lienz di casa nostra
La Caldonazzo-Bassano meglio della Dobbiaco-Lienz? La pista lungo il Brenta meglio di quella lungo la Drava? Sembra una boutade e invece è verità. Chi scrive queste note ha avuto la possibilità di effettuare entrambe le piste ciclabili a distanza di pochi giorni: l'8 agosto la pista italo austriaca e il 15 agosto quella 'nostrana'. Mettendo a confronto tra le due esperienze, la conclusione è che la nostra pista non gode di fama adeguata ai suoi meriti.
Perché? Molti i motivi. Uno è il ritardo culturale con il quale un ente come Trenitalia non riesce a cogliere le opportunità che la pista trentino-veneta sa offrire. Martedì scorso, ad esempio, abbiamo atteso a Bassano il treno da Venezia alle 8.54: per risalire la Valsugana con le biciclette al seguito fino a Caldonazzo o a Borgo c'erano decine e decine di passeggeri. Quando il treno è arrivato, la sorpresa: aveva solo due carrozze e i posti bicicletta erano tutti occupati. «Abbiamo scritto più volte, alla direzione regionale, di questa necessità - ci ha confessato uno dei ferrovieri della stazione bassanese- e questo è il risultato. Niente, nessun intervento. Che cosa possiamo fare?». Il buon senso di un controllore ha permesso di ammassare bici in ogni dove sul treno, con gente che ha viaggiato stando in piedi. Però nelle altre stazioni di Valstagna, di Cismon, molta gente non ha potuto salire.
Ma quali sono le analogie e le differenze tra la Caldonazzo-Bassano e la Dobbiaco-Lienz? Innanzitutto precisiamo che non è vero, come qualcuno immagina, che la pista italo-austriaca è tutta in discesa. Si parte dai 1170 metri di San Candido e per una ventina di chilometri si corre in falsopiano, con numerosi dossi, attraversamenti di paesi, ponticelli con qualche salita. Solo nella parte finale la strada scende più decisa sino ai 680 metri di Lienz, con dislivello finale quindi di circa 500 metri dopo oltre 50 km. La Caldonazzo-Bassano parte invece dai 480 metri del centro trentino, che scendono ai 385 di Borgo Valsugana, ai 263 di Grigno, ai 206 di Cismon, ai 173 di Valstagna, ai 140 di San Nazario, fino ai 129 di Bassano, con un dislivello finale di 350 metri. Se la pista austriaca può vantare un leggera maggiore pendenza, quella da Caldonazzo fino a Forte Tombion è di gran lunga migliore per fondo, strutture, segnaletica, panchine ai lati, e vista sul Brenta.
Il nostro fiume in lunghi tratti esercita un fascino non inferiore alla Drava, e la pista, soprattutto in Trentino, si muove su paesaggi davvero incantevoli come campi di meli, castelli storici o lungo-fiume. Anche l'aspetto storico-naturalistico della 'nostra' pista non è inferiore: coglie un fiume, come il Brenta, al suo nascere come emissario dal lago di Caldonazzo e lo segue attraverso le cascate della Valsugana, del fiume Oliero, fino al Ponte di Bassano. La pista di Dobbiaco-Lienz è nata con il fascino trasnazionale, ma per il resto non vanta attrattive che la facciano preferire alla nostra. In questo quadro di positività, c'è il grosso neo del tratto Cornale- Bassano, che corre lungo la vecchia Campesana.
Se gli amministratori con fantasia e lungimiranza riuscissero a colmare questo gap, se le regioni Veneto e Trentino si mettessero d'accordo per una adeguata promozione anche turistica, se Trenitalia potenziasse il suo servizio e se qualche ditta privata investisse nel noleggio biciclette a monte, con recupero delle stesse a valle, davvero anche la Caldonazzo-Bassano, con i suoi 70 km, potrebbe diventare una pista cult, con innegabili vantaggi socio economici.
(Silvano Bordignon)
Per maggiori informazioni E-mail: adbtrento@libero.it
Notizia inserita da: Presidente Amici della Bicicletta di Trento Manuela Dematte (info@fiab-onlus.it) il 04/09/06 ore 22:19 |
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