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02/09/05 SULLE STRADE DELLA VECCHIA EUROPA: la Via Claudia Augusta

“LA VIA CLAUDIA AUGUSTA È UN NUOVO STRUMENTO PER PROMUOVERE E VALORIZZARE L’EUROPA DELLE REGIONI”

Alla presenza dell’assessore provinciale al turismo, agricoltura e commercio Tiziano Mellarini nel corso di una conferenza stampa svoltasi nell’ambito della ITB di Berlino, una delle più prestigiose e importanti fiere del turismo europeo, è stato ufficialmente presentato alla stampa europea – presente con circa cento giornalisti – il progetto di valorizzazione della Via Claudia Augusta. “Interreg IIIB” si chiama il progetto di dimensione europea, che coinvolge il Land Baviera per la parte tedesca e quello del Tirolo per la parte austriaca; la Provincia Autonoma di Bolzano e la Provincia Autonoma di Trento; la Regione Veneto e i Comuni di Feltre e di Ostiglia. (...)
Luisa Sandrin era presente alla conferenza di Berlino per il Servizio Rapporti Comunitari della Provincia autonoma di Trento: "Uno dei primi strumenti che verranno presto lanciati sul territorio, accanto a un filmato e ad alcune brochure tematiche, sarà una lunga e affascinante pista ciclabile, che dal Danubio scenderà fin sulle rive del Mare Adriatico, valicando le Alpi.”
Sono “solo” trecentocinquanta miglia romane – l’equivalente oggi di 518 chilometri, visto che un miglio romano è lungo 1480 metri – che partendo dall’Adriatico (Altino) e dal fiume Po (Ostiglia), raggiungono la verde pianura bavarese di Augsburg fino a sfiorare le rive del Danubio a Donauwörth.
Venne tracciata nel 15 d.C. da Druso, figlio adottivo di Augusto, utilizzando laddove possibile tracciati preromani: la nuova strada serviva all’esercito imperiale per muovere guerra ai Reti e ai Vindelici, ma anche per far arrivare merci sempre fresche alle truppe di stanza lungo i confini settentrionali dell’impero.
La Via Claudia fu portata a compimento nel 46-47 d.C e venne percorsa da mercanti e soldati per circa un secolo e mezzo, finché nuove strade s’imposero e la sostituirono. Ma la vecchia strada romana non morì: essa fu adattata alle esigenze delle popolazioni che vissero i secoli del Medioevo e via via le epoche sempre più vicine a noi.
Oggi il suo tracciato – che pure permane intatto in alcuni brevi tratti locali – è rintracciabile nella sentieristica e nella viabilità minore di mezza montagna, ma anche nelle grandi vie di comunicazione, i cui progettisti hanno utilizzato, per costruire strade statali, superstrade e autostrade, le medesime scelte compiute duemila anni fa dagli architecti e dai curatores viarum romani.
Essa si divide in Via Claudia Augusta Altinate (così si chiama il segmento di tracciato che da Trento percorre la Valsugana verso oriente e che, all’altezza di Feltre, devia decisamente a sud, per toccare Follina, Treviso e infine Altino) e Via Claudia Augusta Padana (è il tratto che da Ostiglia, nei pressi del fiume Po, punta direttamente a nord per raggiungere Verona, Rovereto e Trento). Le due diramazioni, a nord di Trento, corrono lungo un medesimo itinerario che percorre la Valle dell’Adige fino a Bolzano, gira verso nord-ovest lungo la Val Passiria e la Val Venosta, tocca il Passo Resia, attraversa il Tirolo sfiorando Landeck, Imst, Nassereith, e infine giunge la pianura bavarese e il Danubio dopo aver oltrepassato Füssen, Schongau ed Augsburg.
Trecentocinquanta miglia romane di forti emozioni, sia per coloro che decidono di affrontare il lungo cammino a piedi per stradine secondarie e sentieri di mezza montagna, avvalendosi di una fitta rete di punti sosta (alberghi, pensioni, ostelli ecc.), sia per quelli che amano la bicicletta (per loro sta per essere approntata una pista ciclabile che sarà tra le più lunghe d’Europa), oppure cavalcare la motocicletta o che preferiscono avventurarsi in questo viaggio nella storia a bordo della propria automobile.
Per tutti la Via Claudia Augusta sarà miniera di sorprese e di stupori. Castelli e riserve naturali, chiese antichissime, che conservano affreschi preziosi, e fortezze poste a difesa della strada e delle vecchie dogane; paesi sommersi da laghi artificiali e borgate in cui pare che il tempo si sia fermato al medioevo o al rinascimento; moltissime le aree archeologiche, i grandi e i piccoli musei, gli Antiquarium di paese che documentano una storia che affonda le radici nelle epoche più lontane delle vicende umane. E, poi, ancora: case affrescate, centri storici deliziosi e puliti, musei etnografici, emergenze folcloristiche che dipingono di colori e di musiche tradizionali ogni stagione dell’anno...
La Via Claudia Augusta è una vera e propria “macchina del tempo” che ci permette di viaggiare avanti e indietro nella storia a ogni curva di strada, a ogni punto tappa in cui decidiamo di fermarci. È un parco naturale e culturale dispiegato lungo 518 chilometri di ambiente mitteleuropeo, alpino e mediterraneo. È un “filo rosso-antico” che ricama un arazzo in cui s’intrecciano ospitalità e natura, locande tipiche e fiumi che accompagnano il camminatore, laghi e giardini vitati, campi esposti al sole e masi accoccolati in alto, a catturare gli ultimi raggi del sole, ogni giorno.
La valorizzazione e il recupero della Via Claudia Augusta sono stati possibili grazie all’intuito e all’impegno profusi dai partner europei interessati dal tracciato romano: il Land Baviera per la parte tedesca e quello del Tirolo per la parte austriaca; la Provincia Autonoma di Bolzano e la Provincia Autonoma di Trento; la Regione Veneto e i Comuni di Feltre e di Ostiglia.
Grandi e piccoli, organismi privati ed enti pubblici hanno trovato nel progetto di Interreg IIIB, finanziato dal fondo sociale europeo, la disponibilità finanziaria per sostenere e concretizzare le idee. Per consentire di passare dalla creatività ai progetti sulla carta e alla loro realizzazione lungo il percorso. Che oggi finalmente viene restituito agli europei perché sappiano trarne occasione di svago, di ri-creazione ma anche di riflessione.
E avvertiamo che le comuni radici storiche – da tutti cercate e invocate – non sono vuote parole, almeno per quel che concerne la Via Claudia, visto che nei pressi di Füssen, in Baviera, la strada viene indicata al camminatore da un cartello giallo che reca scritto: “ Römische Strasse... nach Trient, Italien ” (strada romana... direzione Trento, Italia)!

(Mauro Neri - www.uffstampa.provincia.tn.it)

per ricerca altri comunicati stampa sull'argomento:
http://www.uffstampa.provincia.tn.it/csw/c_stampa.nsf/Ricerca/$searchForm?SearchView&Seq=1

Per maggiori informazioni
Vedi sito: www.claudia-augusta.net
E-mail: luisa.sandrin@provincia.tn.it

 
Notizia inserita da: Presidente Amici della Bicicletta di Trento
Manuela Dematte (info@fiab-onlus.it)
il 02/09/05 ore 18:01

 

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