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CIAO GIGI



Messaggio della famiglia di Gigi

Milano, 16 giugno 2009

A UN ANNO DALLA SCOMPARSA, NON POSSIAMO CHE RICONFERMARE IL PESO DELLA SUA ASSENZA.

CI MANCANO IL SUO ENTUSIASMO, LA SUA ALLEGRIA, LA SUA BELLA CHIOMA BIANCA SVOLAZZANTE DA UNA BICI IN CORSA.

VEDERE PERO' CHE ALCUNI DEI SEMI CHE HA MESSO IN TERRA STANNO CRESCENDO, E QUANTI ANCORA SIANO LEGATI AL SUO RICORDO LAVORANDO PER GLI IDEALI IN CUI LUI STESSO HA SEMPRE CREDUTO, CI DA' GRANDE SOSTEGNO.

QUESTA CITTA' CI PARLA UN PO' ANCHE DI LUI.


Rosanna,
Francesco e Paola Riccardi
con Giovanni, Adele e Martino, Lilia, Miranda e Camilla.
     


Milano, 13 giugno 2009

CONCERTO IN MEMORIA DI GIGI


Foto di Guia Biscàro e Mariella Berti

In memoria di Gigi Riccardi, a un anno dalla scomparsa, FIAB e CICLOBBY hanno organizzato il 13 giugno 2009 un applaudito concerto del gruppo vocale Karakorum - che ha eseguito brani da Palestrina a Verdi sotto la direzione di Anna Pavan, socia di Ciclobby - nella chiesa abbaziale, cara a Gigi, di Santa Maria Rossa nell'antico borgo di Crescenzago, alle porte di Milano. La vicina alzaia del canale Martesana è stata strappata al degrado e resa strada ciclopedonale grazie a una delle prime 'battaglie' di Gigi iniziata negli anni '80, e goduta in bicicletta dalla maggior parte di quanti hanno gremito la chiesa. Dopo il saluto di Antonio Dalla Venezia, presidente FIAB, (giunto da Mestre con la bici), Eugenio Galli, presidente di Ciclobby, ha annunciato la proposta, in corso di ufficializzazione istituzionale, di intestare a Riccardi la cicloalzaia Martesana. Hanno già aderito alla proposta l'economista Marco Vitale, il giurista Valerio Onida, i giornalisti Paolo Hutter e Giangiacomo Schiavi, l’attore Claudio Bisio, i consiglieri comunali di Milano Maurizio Baruffi, Carlo Montalbetti e Marco Osnato, il consigliere circoscrizionale di Zona 2 Franco Beccari, l’assessore alla Mobilità Trasporti Ambiente Edoardo Croci, il musicista Fabio Treves.

. Programma del concerto



 
lunedì 16 giugno 2008
Luigi Riccardi, Gigi per tutti gli amici, attuale Direttore e Presidente della FIAB dal 1995 al 2007, ci ha lasciati.

I funerali si sono svolti mercoledì 18 giugno alle ore 14.30 a Milano presso la Parrocchia di S. Agostino in via Copernico 9 (con ingresso anche da via Melchiorre Gioia 50) - zona Stazione Centrale
Il corteo in bicicletta, per lui mezzo immancabile, è partito alle ore 14.00 presso l'abitazione, in via Angera 9.

Una commemorazione pubblica in Consiglio Comunale a Milano, a Palazzo Marino, si è tenuta LUNEDI' 23 GIUGNO, alle ore 16.30.

Video presentato alla commemorazione pubblica presso la Provincia di Milano (19/09/2008). Per scaricare il file, cliccare sul link con il tasto dx e selezionare 'salva oggetto con nome' con il tasto sx: versione da 40Mb

 

La famiglia di Gigi Riccardi
esprime un sentito ringraziamento a tutti, ma veramente proprio tutti,
coloro che hanno partecipato con noi a questo doloroso momento.
Abbiamo letto ogni vostro messaggio, ci siamo commossi, ma abbiamo anche sorriso,
abbiamo apprezzato profondamente ogni gesto, biglietto, telegramma o telefonata.

Ci ha sostenuti sentire quante siano le persone che gli volevano bene,
ne apprezzavano le qualità che anche noi amavamo in lui,
che lo ricordano proprio per come era.

Un forte abbraccio a tutti

Rosanna
Paola e Francesco

 

Ronanna Turri, Antonio dalla Venezia e Beppe Ferrari a Varese, 23 giugno 2008, Cicloraduno FIAB
Rosanna Turri, la moglie di Gigi Riccardi, ha voluto portare il suo saluto personale ai partecipanti al cicloraduno nazionale FIAB e il ringraziamento per la vicinanza e l’affetto ricevuti a seguito della scomparsa di Gigi. La sera di venerdì 20 giugno Rosanna è intervenuta durante la cena presso il Convitto De Filippi.

Ecco il suo messaggio.

Venerdì 20 giugno 2008

Cari amici,
Sono la persona meno adatta a parlare a tanti ciclisti. Non mi avete mai visto ad un Cicloraduno, ad uno dei vostri tanti incontri in cui Gigi pedalava veloce e felice.

Amo le biciclette ma non come Gigi; se facevo qualche gita non troppo faticosa era per fargli piacere, per fargli “un regalo”, come diceva lui.
Lui era uno sportivo anche competitivo: sciava, nuotava, camminava, pedalava; non accettava di perdere neanche con i nipoti. E spesso io ero da un’altra parte, felici entrambi della libertà nella nostra unione di fare quello che ci piaceva di più.

Sono stata con lui per quasi cinquant’anni, abbiamo condiviso tutto di una vita a due.
Era un uomo onesto, buono, gentile, ironico, generoso di sé, un signore, come molti di voi hanno ricordato, ed anche bello, come dicevano le mie nipoti femmine.

La sua famiglia, i suoi figli, i suoi nipoti, gli amici di sempre erano un bene prezioso che ha coltivato con amore e passione. Ma la bicicletta, e quello che si poteva e doveva fare per imporla ad una società spesso confusa e volgare, era davvero una passione civile e politica.

Qualche volta io ed i suoi figli siamo stati gelosi del tanto tempo che le dedicava. Ma Gigi sapeva farsi perdonare ed amare sempre.

E’ stato un uomo saggio, infaticabile, forte e coraggioso, anche nei momenti difficili che qualcuno di voi ha conosciuto.

Molti di voi sono passati dalla mia casa (sempre per la bicicletta) a Milano o a Saltrio e sanno quanto fosse ospitale e fraterno.

Molti, moltissimi gli hanno voluto bene: non credevo fossero così tanti.

Aveva continuato a lavorare anche durante la malattia, con entusiasmo e determinazione.

Gli ultimi quindici giorni era molto provato ma ha avuto una “buona morte”, ricordando un termine antico per indicare la fine di una vita spesa bene.
Mi parlava spesso, in particolare la notte, ed una volta mi ha detto con voce accorata: “Ho tanti progetti sulla scrivania: di’ che li portino avanti!”.
Io l’ho rassicurato perché so che lo farete: le sue erano battaglie giuste, ragionevoli, civili.

Vi ringrazio tutti, vi abbraccio per lui perché ognuno di voi gli era caro e prezioso.
Grazie

Rosanna

“I pensieri sono perle false finché non si trasformano in azioni.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”
Mahatma Gandhi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Gigi ci ha lasciati.
Così, in punta di piedi, senza alzar la voce, com'era suo costume.
Ha affrontato la malattia con dignità, con coraggio, con forza cercando quasi di non far pesare la cosa alle persone che gli erano vicine.
Ha continuato a lavorare con noi, e per noi, fino alla fine pianificando con pignoleria e precisione iniziative ed attività con grande fiducia in se stesso e dei medici che lo avevano in cura. Solo negli ultime settimane si è arreso, quando ha capito di non "essere invincibile" come mi ha confidato in una delle ultime telefonate.
Per molti era ancora "Il Presidente", e non poteva essere diversamente. I 12 anni della sua guida rappresentano la storia della FIAB, le tappe più significative, il radicamento nel territorio, il ruolo e l'autorevolezza della federazione.
Ma lui era di più di un semplice presidente.
Era il riferimento culturale di un movimento che ha saputo crescere e valorizzarsi attraverso uno stile di lavoro che lui stesso ci ha insegnato, non con poca fatica.
Abbiamo perso un amico, per me quasi un padre, sicuramente una persona buona e giusta.
Gigi ci mancherà, ci mancherà la sua chioma bianca riconoscibile tra molti, ci mancheranno le sue continue citazioni, ci mancheranno i suoi nuovi consigli, ma da lui abbiamo ereditato un patrimonio di valori e di contenuti, un modus operandi che ci faciliterà il cammino verso obiettivi e mete che lui stesso ha individuato.
In questi momenti di estrema tristezza dobbiamo ricordare i suoi messaggi, la sua generosità, la sua coerenza, dobbiamo stringerci per lavorare per quello in cui lui ha sempre creduto.
Sarà questo il modo più giusto per ricordarlo e per non disperdere quanto lui ha seminato in tutti questi anni.
Un pensiero commosso e affettuoso a Rosanna, ai figli, ai parenti e alle persone di famiglia.
Grazie Gigi.

Antonio Dalla Venezia - Presidente FIAB


Il vuoto che Gigi lascia è incolmabile.
Fino all'ultimo, proprio fino agli ultimi istanti, Luigi ha pensato al bene dell'associazione che è stata la sua seconda casa e di cui egli è stato stella polare.
E mi spiace che i temi per i quali Gigi si è speso per anni e senza riserve, con straordinario impegno ed entusiasmo e con infaticabile spirito di servizio, nel nostro Paese tardino ancora ad affermarsi come pratiche effettive e concrete, dunque tangibili, di buon governo quotidiano.
A proposito dello scorrere del tempo ricordo la frase che Gigi usava citare: "I tempi lunghi sono quelli in cui saremo tutti morti". Ma a questo destino egli sapeva opporsi con "pazienza e tenacia", lavorando a testa bassa pur senza mai perdere la visione dell'insieme.
Confido che il suo esempio di virtù civica resti nei nostri cuori e ci dia ancora maggior forza nel perseguire gli obiettivi di sostenibilità nei quali il nostro maestro ha creduto.
Ma spero anche che il cammino possa essere più agevole di quanto non sia stato in questi anni, perché il motore di Gigi non è di quelli prodotti in serie: le sue capacità erano davvero fuori dal comune.
In questo momento è come se avessi perso mio padre. E, benché fossi da tempo preparato alla sua scomparsa, mi sento smarrito.
Smarrito, ma orgoglioso di averlo conosciuto e profondamente grato per quanto lui ha saputo dare generosamente, anche a me.
Vi abbraccio.

Eugenio Galli - Presidente FIAB-Ciclobby di Milano

 

Senigallia 2007
Passaggio delle consegne tra Gigi Riccardi e Antonio Dalla Venezia

Sono arrivati in queste ore molti messaggi di cordoglio, ne pubblichiamo alcuni che ricordano la figura di Gigi.

Vi abbraccio tutti, e abbracciatemi, per ritrovare la gioia che lui voleva, e vorrà, vedere sempre in noi.
Silvia Malaguti - Ciclobby Milano


"El purtava i scarp al tennis, el g'aveva du occ de bun"
Oggi è morto un caro amico : Gigi Riccardi, Direttore , ex Presidente nonché fondatore della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) 
Nelle commemorazioni si rischia di essere scontati, banali e ripetitivi ma se i pensieri e le parole vengono dal cuore si può azzardare tranquillamente.
Gigi innanzitutto era una bella e brava persona.
Non l’ho mai sentito urlare o parlar male di qualcuno.
Una persona preparata, competente e soprattutto con una dedizione alla causa della bicicletta , come mezzo del futuro, che non avevi pari in Italia.
Ovunque lo si chiamasse lui andava nonostante l’età non più giovanile.
Un entusiasmo – e talvolta anche un’ingenuità – da ragazzino che entusiasmavano e te lo facevano apprezzare.
Una passione “auto-fertilizzante” per la bici come mezzo di trasporto che lo vedeva in giro, e non solo pedalando, per tutta Italia ed Europa a propugnare il verbo della mobilità ciclistica (e non ciclabile come correggeva lui).
Una signorilità , anche nell’aspetto, con quella sua impeccabile giacca tirolese, che lo distinguevano e ne facevano il leader naturale di un movimento che purtroppo nel nostro Paese , per i suoi annosi ritardi culturali, tarda ad affermarsi come meriterebbe.
Ciò che amavo in lui era anche la sua “milanesità” che mi faceva pensare ad un “mondo progressista e umanitario” lombardo purtroppo ormai quasi scomparso nella ex capitale morale.
Abbraccio tutti coloro che – e sono tanti – che gli hanno voluto bene a cominciare naturalmente dai suoi familiari.
Riccardo Canesi - Massa Carrara


Cari e care,
questa mattina è mancato Gigi Riccardi, direttore nazionale di FIAB, che tutti abbiamo conosciuto come anima di Ciclobby. Ho avuto modo ancora di incontrarlo ancora nelle prime riunioni del comitato promotore della marcia del 7 giugno, riconoscendolo nella tenacia con cui ha continuato ad esserci, presente ed attivo fino all'ultimo, a sostenere le comuni battaglie per una città più umana e sicura, fin quando il decorso della malattia non l'ha costretto a stare lontano da quelle strade su cui tante volte abbiamo incrociato i nostri manubri.
Stringiamoci alle persone a lui più care e a tutti gli amici e le amiche di Ciclobby - Fiab, per dirci che insieme dobbiamo continuare in ciò che è giusto, sulla strada che Gigi ha tracciato.
Damiano Di Simine


Mi unisco con silenzio ricolmo di tristezza e una grande fiducia che Gigi continua a "stare" con tutti coloro che hanno avuto il dono e la gioia di conoscerlo e frequentarlo anche come amici e aderenti alla nostra FIAB. 
Nadia Zanoni e amici di Mirano-Ve


Abbiamo bisogno tutti di stringerci forte, Gigi ha lasciato in ognuno di noi La sua impronta e speriamo di essere in grado di continuare il suo lavoro con la stessa semplicità, umiltà e signorilità perché noi gli vogliamo bene e a lui piaceva sentirselo dire
Vi abbraccio 
Pina Spagnolello - Lodi


Non sarà facile continuare senza la sua guida. Dobbiamo stringerci tutti e lavorare per quello a cui lui ha sempre creduto.
Michele Mutterle - Vicenza


Vista la concomitanza della morte di Gigi e del Cicloraduno proporrei di intitolare a lui d'ora in avanti il cicloraduno, evento di gioia e di amicizia
Rossana Chiodi - Varese


Rossana che è totalmente immersa in questa meravigliosa manifestazione mi ha preceduto nell'idea. 
Concordo con lei su quest'idea perchè il Gigi non sia dimenticato da nessuno e per ricordare il suo esempio esemplare e totalmente dedito alla FIAB fino alla fine.
Attilio Pellarini - Pordenone


Anche se non abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo a fondo come molti di voi ne abbiamo compreso la sua profonda umanità e serenità d'animo.Ci mancherà, ci mancherà molto prima per la persona che era poi perchè la FIAB a Palermo è riconosciuta ancora se associata al suo nome.e noi faremo di tutto perchè resti nel cuore e nella memoria dei ciclisti palermitani.
Giacomo Scognamillo - Palermo


Caro Gigi,
i ciclisti non sono degli utenti qualsiasi del territorio: la loro presenza o assenza è un indicatore dello stato di salute del sistema della mobilità, dell'ambiente e della società in generale.
Abbiamo di fronte una battaglia culturale aspra che ci vede in minoranza e con penuria di mezzi.
Ciò nonostante la posta in gioco è altissima e quindi dobbiamo procedere con coesione, entusiasmo, partecipazione ed obiettivi ben definiti.
E' così che onoriamo e ringraziamo chi ha aperto la strada con spirito visionario ed altruistico. Ciao. Grazie.
Edoardo Galatola - Lodi


Risposta alla proposta di Rossana.
Questa ci pare una bella idea , è un doveroso riconoscimento a chi ha fatto tanto per la Fiab. Gigi pedalerà con noi nei 4 giorni del Cicloraduno sulle strade della sua Lombardia anche se potremo vederlo. Un abbraccio a tutti.
Antonella e Antenore - Torino


Caro Gigi,
Nel 1995 ti ho proposto di succedermi come Presidente e tu hai accettato con entusiasmo, gettandoti poi a capofitto nella difficile impresa di far "decollare" la FIAB e le sue proposte.
C'era già stima nei tuoi riguardi, ma ti conoscevo poco. Solo negli anni seguenti ho avuto modo di apprezzare le tue grandi qualità di dirigente, il tuo inguaribile ottimismo, la capacità di sdrammatizzare e di mediare le situazioni difficili, di far crescere chi lavora con te. In quegli anni non ti sei risparmiato nessuna fatica e, come dicevi scherzando, allora hai fatto anche il "vù cumprà", girando per raduni ed assemblee con magliette e calzini FIAB, per rimpinguare le allora nostre misere casse.
Ma in questi anni, non è cresciuta solo la FIAB. E' cresciuta anche la nostra amicizia, inevitabilmente.
Io, come molti altri di noi, ho capito che il tuo garbo e la tua signorilità non erano semplice forma ma sostanza, derivavano direttamente dalla tua grande umanità e bontà.
Sono stato felice di stare con te in tante occasioni, non solo nelle innumerevoli riunioni ed assemblee, ma in tante pedalate insieme e poi a pranzo con gli altri amici della FIAB, oppure a casa tua, con Rosanna, quando mi fermavo due giorni a Milano per il bilancio e, per l'occasione, beneficiavo della tua splendida ospitalità e dell'ottima compagnia.
Sono stato felice di averti avuto ospite, lo scorso dicembre, al mio matrimonio con Germana.
Conoscerti ed esserti stato amico è stato un grande dono di Dio. Grazie.
Stefano Gerosa - Mestre


Io non so se esiste l'aldilà ma sicuramente esistono le idee. Sta a noi portare avanti quelle di Gigi con ancora più forza al fine di vedere realizzato quello in cui lui credeva, quello in cui noi crediamo. Credo sia il miglior modo per onorarlo e perpetrare il suo ricordo anche quando pure noi non ci saremo più.
Romolo Solari  -  Genova


Città Ciclabile di Cagliari è con tutta la FIAB, al fianco dei familiari e degli amici in questo momento di scomparsa di una guida della nostra Federazione.
Gigi ci mancherà, ma dobbiamo moltiplicare il nostro impegno per una vita di movimento
che abbia una visione lungimirante come quella che aveva lui.
Andrea Olla presidente di Città Ciclabile Cagliari


provo una grande tristezza per la mancanza di Gigi, che ho avuto modo di
conoscere e di apprezzare sia come persona che come nostro Presidente.
Uniamoci ancora di più per portare avanti, come una sola voce, il suo
impegno per la mobilità ciclistica.
Con una preghiera mi unisco al dolore dei suoi familiari.
Cristina ( Montainbike Sicilia )


La prematura scomparsa di Gigi lascia un vuoto intorno a noi e una grossa perdita per la nostra associazione.
Sebbene l'abbia conosciuto poco, Gigi era la migliore espressione della Fiab, il simbolo della Presidenza, il Signor Ciclista garbato, signorile e dignitoso, il Signor Ciclista che sapeva indicare la strada migliore da percorrere con entusiasmo e allegria, con tanta voglia, fiducia e pragmatismo. Sentiremo la tua mancanza caro Gigi.
Un abbraccio a tutti gli amici,
sentite condoglianze a familiari e agli amici più stretti.
Antonio Morgagni - Forlì


Ciao Gigi, non ci siamo detti ancora tutto.
Nel sito scorrono le immagini di te felice e fiero in sella alla bici, di fronte a Montecitorio e a Senigallia dove hai lasciato il timone della FIAB.
A noi il compito di seguire la rotta che ci hai indicato, ci aiuteranno i tanti link che continuano a lampeggiare nella home page... intorno al tuo sorriso.
Massimo-BICIPIU' Chiaravalle


La scomparsa di Gigi ci lascia tutti più soli ma anche più determinati a continuare in quel percorso che insieme a Gigi abbiamo intrapreso ormai da molti anni.
Interpretando il dolore degli Amici della Bicicletta di Siena che hanno conosciuto di persona il carissimo Gigi, abbraccio i figli, la moglie Rosanna, gli amici di Ciclobby, la FIAB tutta.
Fabio Masotti - Siena


DI GIGI…

Non sento parole, non servon parole
pervade il silenzio
questo grigio, che tutto raffredda
questo senso d’addio…

Sei partito…
fissate, appuntate con spilli indelebili
la voce possente, gli sguardi intensi
quegli occhi, il sorriso…

Tu riposi…
è un momento per te.

Poi verrai, ne sono certa
a spronarci
soffiando su refoli d’aria
nuove idee, soluzioni.

Hai dovuto affrettarti
anche in questo momento,
e poi via
per il viaggio infinito.

Chi lasci?
son tanti, quelli che credono in Te
dovranno proseguire
la strada tracciata…

E chi lì accanto
vicina, vicina
ha saputo esser lì
con pazienza, coraggio

un grazie per ciò che Lei è,
“una grande persona”
che ha saputo lasciare
brillar tanto Te.

Mara Chierichetti


Shelley diceva che i poeti sono i fondatori della società civile, i misconosciuti legislatori del mondo.
Oltre ai poeti, solo alcune altre persone con il loro agire quotidiano e coerente riescono ad essere anch’essi dei legislatori occulti: fanno capire come il mondo deve essere, anche se poi non riescono a cambiarlo come vorrebbero. Ma non importa, comunque si capisce che loro hanno ragione. Non solo dai ragionamenti, dalle parole dei discorsi, ma dal tono, dalla gentilezza e dalla fermezza. I loro risultati si vedono nel fatto che diventano dei punti di riferimento.
Gigi Riccardi era questo, in più era anche simpatico e cordiale, una bella persona.
Tanti sono i ricordi di Gigi, dalle chiacchierate alle riunioni alle pedalate in giro per l’Italia; ricordo l’entusiasmo e la forza della sua bicicletta sotto un diluvio all’arrivo a Mesagne nella Bicistaffetta 2003, oppure un intervento in un convegno a Milano aperto con un “ero di fretta allora sono venuto in bicicletta…”; oppure ricordo la risposta sottovoce ad una richiesta di parere su un deludente intervento di non so più che funzionario milanese “Stefano, questo è un cre-ti-no”, oppure il sorriso per un incontro casuale in bicicletta nel traffico milanese.
Ciao, Gigi.
Stefano Caserini - Lodi


Ricordo il mio primo incontro con Gigi, pedalavamo a non so quale cicloraduno (si era agli inizi degli anni '90...) e lui ebbe da ridire, scherzosamente sui mei calzini marroni, riteneva la cosa "inqualificabile".
Poi qualcuno mi spiegò che era il presidente della Fiab.
Con Gigi ho avuto, negli anni, innumerevoli confronti, discussioni, scambi di opinioni. Anche quando ci siamo trovati ad argomentare su posizioni contrapposte non sono mai mancate la stima ed il rispetto reciproci.
Il mio più grosso dispiacere è che se ne sia andato senza riuscire a veder realizzati i grandi progetti a cui aveva lavorato per anni, in primis la rete BicItalia.
Addio Gigi, mi consola pensare che nessuno, tra quelli che ti hanno conosciuto, potrà serbare di te un brutto ricordo. 
Noi che restiamo continueremo il lavoro per cui hai speso tanti anni, tanta passione ed energie, forti del ricordo dei tuoi insegnamenti.
Marco Pierfranceschi, Roma


Ho appena saputo dall'amico Adolfo Lazzaroni di Abbiategrasso della scomparsa di Luigi. Abbiamo pedalato fianco a fianco durante il Veloslow 2007 a Mantova nell'ottobre scorso e con lui l'associazione Cittaslow ha
collaborato negli ultimi anni per promuovere l'uso della bicicletta nei nostri territori.
Alla sua famiglia ed in particolare alla moglie le mie condoglianze.
Maria Grazia Lanzoni, San Daniele del Friuli


“Neanche il tempo di salutarti”. E’ quello che ho pensato quando ho saputo che te ne eri appena andato. Appena un’ora prima avevo saputo della tua terribile malattia. Giusto il tempo di parlare con mia moglie (anche lei si chiama Rosanna, come tua moglie) e di cercare di capire se nella nostra complicata vita c’era lo spazio per un viaggio a Milano, per venirti a trovare, per scambiarci due parole, per darti un saluto, quel saluto per il quale non c’è stato il tempo. Niente da fare. Arriva la notizia: Gigi non c’è più. Non sarà facile abituarsi all’idea. Gigi, tu eri, anzi, sei un’icona del mondo della bicicletta. Ci siamo conosciuti proprio per questa comune passione. Abbiamo lavorato insieme a molte proposte e a molti progetti. Qualcosa siamo perfino riusciti a portare a casa. Sempre troppo poco per te, Gigi, formidabile sognatore, persona di rara competenza e dalle straordinarie doti umane. Mi sono sempre trovato bene con te. Un rapporto franco e cordiale. Concreto ma mai freddo. Sempre gentilissimo quando eri tu a chiamarmi. Sempre molto disponibile quando ero io ad avere bisogno di te. In realtà la maggior parte delle volte abbiamo lavorato per quel progetto comune per il quale tu hai dedicato molti anni della tua vita, mai rassegnato di fronte alla diffusa sufficienza con cui tanti soppesano le proposte di chi, in fondo, vorrebbe semplicemente città più belle e più
vivibili. In queste ore in cui sto cercando di abituarmi all’idea che tu non ci sarai più e non ti potrò chiamare per chiederti qualche suggerimento, mi vengono in mente alcuni momenti trascorsi insieme. Di solito ad iniziative o convegni. Magari a qualche pedalata. Ricordo ancora quando mi hai premiato come “amico della bicicletta”, dicendo, in quella e in altre occasioni, che ero anche un “tuo” amico. Mi mancherà questa nostra amicizia, mi mancheranno le nostre reciproche lamentele sulle difficoltà a portare avanti la nostra piccola rivoluzione, ma soprattutto mi mancherai tu, Gigi. Neanche il tempo di salutarti.
Tullio Berlenghi, Roma


... CONTINUA
CIAO GIGI - 2

 

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